Prima della Neve, il nuovo romanzo di Claudio Coletta
Dalle rotative della Sellerio editorie esce Prima della neve, il nuovo romanzo di Claudio Coletta. Uno di quei libri che possiedono il dono che parte dalla fantasia dell’autore per poi riflettersi negli occhi del lettore… un romanzo da leggere, conservare, regalare…
Ringraziamo Fausto Bailo e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per aver reso possibile questa intervista.
Qual è stata la scintilla che l’ha portata a scrivere Prima della Neve?
“Indagare sul concetto di tradimento, prima di tutto, in particolare del tradimento di un’amicizia, che in realtà suona come un ossimoro, in quanto tale sentimento, per sua stessa natura, dovrebbe esserne immune, almeno in senso generale. Sappiamo bene, invece, come la realtà smentisca con regolarità tale assioma.
Di conseguenza, inevitabilmente, il mio romanzo è anche un’indagine sull’amicizia, in particolare maschile. Avevo poi in mente una storia ben precisa, che da anni chiedeva di essere raccontata, di una donna che va a cercare il fratello scomparso in un posto remoto. Nell’idea iniziale tutto sarebbe accaduto in un’isola sperduta del Mediterraneo, ma poi, pian piano, ha preso forma l’idea di una valle alpina terminale, senza sbocchi. Ho unito le due cose, ed è nato Prima della Neve.
E’ stato stimolante partire da una vicenda privata, per poi, pagina dopo pagina, immergersi con dei flash back nelle lotte studentesche del ’68, per tornare infine all’attualità con la scoperta di un’amara verità da parte della protagonista?
“Stimolante, non c’è dubbio, ma quanto è stato complicato far convivere tempi e forme diverse, spesso nella stessa pagina, senza alterare la fluidità della scrittura… Nel romanzo coesistono la prima, la seconda e la terza persona, i tempi presente e passato, una combinazione resa necessaria dalla struttura intrinseca del racconto che, a complicare le cose, spesso scivola in pagine puramente introspettive. Insomma, una gran fatica, che spero sia ripagata dal piacere della lettura”.
Con quali personaggi della letteratura paragonerebbe il piccolo Davide e Chiara?
“Davide vive in montagna, fra gli animali, un ambiente stimolante per un bambino come lui, ma c’è un vuoto importante nella sua vita, arrivato all’improvviso. Non corrisponde al classico protagonista bambino, generalmente orfano, che deve costruire sulla sua pelle l’esperienza del mondo, eppure è un personaggio chiave del romanzo, lo specchio innocente dei fatti che avvengono davanti ai suoi occhi, e dei quali ci offre una chiave di lettura diversa, necessaria. Chiara, io narrante, è una donna matura, segnata dalla vita, che la scomparsa del fratello costringe a fare i conti con il passato, a uscire dalla sua apparente indifferenza, per affrontare il dolore della verità. Difficile riferirli a modelli classici della letteratura, almeno per me, che li ho creati dalla mia fantasia, senza mai perdere di vista la realtà che mi circonda”.
Nel suo romanzo, la montagna e in particolare la Valle Maira, svolge un ruolo non secondario. Quando ha scoperto questa vallata della provincia di Cuneo, e perché l’ha scelta come sfondo del suo romanzo?
“Avevo bisogno di una valle montana terminale, ovvero senza sbocco, e dove si parlasse una lingua diversa dall’italiano. L’unica che corrisponde a questi requisiti è la splendida Val Maira, un gioiello delle Alpi Cozie. Consiglio a tutti di visitarla, lo merita, soprattutto in primavera e autunno. Consiglio anche un film ambientato in questa valle, Il Vento fa il suo Giro, di Giorgio Diritti, uscito una quindicina di anni fa, splendido”.
Quanto tempo ha richiesto la scrittura di questo libro?
“Prima della Neve è un romanzo relativamente breve, eppure ci ho lavorato per quasi due anni e mezzo, senza mai occuparmi d’altro, durante la scrittura e nell’editing successivo. E’ stata un’esperienza ricca di momenti bellissimi, e di sofferenza, anche, com’è sempre avvenuto, per ogni mio romanzo”.
Quale genere musicale potrebbe essere la degna colonna sonora di questo romanzo?
“C’è una canzone citata nel libro, Teach your Children, di Crosby, Stills & Nash. E’ suonata alla chitarra in un momento importante del romanzo, e mi ha accompagnato per l’intera stesura, come un’ossessione. Se Prima della Neve fosse stato un film, ed io il regista, avrebbe sicuramente accompagnato i titoli di coda.”