Se questo è un libro “Stream of Consciousness dall’Estremo Mentre”
“Se questo è un libro” di
Elia Giovacchini
Non-letture, 2018, p. 141, €. 12,70
Chi è Elia Giovacchini
Poliedrico, eclettico, curioso, indipendente, generoso e affamato di vita. Lascia la famiglia a diciotto anni e va a vivere da solo, una grande passione per i classici, la letteratura asiatica e sud americana.
Quando gli ho chiesto di parlarmi un po’ di lui non mi sarei mai immaginate le tante cose che ha fatto e quanto ha viaggiato…
“Ho conosciuto le Ande dell’Argentina fino a Panama, sono stato in Colombia, Nuova Zelanda, Cambogia, India, ho vissuto un mese a Valparaiso con una comune di giornalisti clandestini, dove il giorno lavoravamo a costruire case in fango e latte di cactus e la notte ci rinchiudevamo nelle soffitte per paura delle retate a bere vino e leggere le poesie di Neruda e i racconti di Marquez, ho percorso a piedi i boschi della Patagonia e della Terra del fuoco per 5 mesi, vivendo di cibo liofilizzato, tonno in scatola e bacche per scrivere quello che doveva essere la mia tesi universitaria sull’estetica del viaggio e che invece probabilmente sarà il mio secondo libro…” dice.
“In Colombia, dopo un mese che viaggiavo, sono riuscito a far entrare materiale didattico, libri elettronici kindle con più di 200 opere, in una scuola di orfani presso la località di San Gil, bambini ragazzi e adolescenti che fino all’età di 18 anni non possono avere contatti con l’esterno. A Luang Prabang, in Cambogia, senza appuntamento mi sono intrufolato in tre scuole di bambini dove a ogni ricreazione ho fatto trovare righelli, penne e quaderni senza far sapere a nessuno chi fosse stato. ” aggiunge.
Adora il campeggio, l’imprevisto, i temporali, l’autunno e le nuvole, a casa sua non ci sono ne’ tavoli ne’ sedie, si fa tutto per terra alla giapponese, ho una canina di nome Kiki che vive libera senza guinzaglio, nella sua casa ho un tempio con pietre e amuleti che riporta da ogni viaggio, non ha niente di proprietà, nemmeno l’auto che ha in affittato…
Mi fermo qui, ma potrei continuare ancora. Aggiungo soltanto che il suo migliore amico è irlandese e la sua ragazza, con la quale vive da nove anni, giapponese. Come sarebbe potuto essere diversamente?
Con queste premesse, prepariamoci a vedere di cosa parla il suo libro e comunque per i più curiosi, questo è il suo blog: nonletture.com
Di cosa parla Se questo è un libro – Libro Primo della Trilogia “IL NIDO DI NODI”“Stream of Consciousness”dall’Estremo Mentre
Non facile fare il riassunto di un libro del genere. Particolare. E lo si capisce già dalla divisione del testo in Ambienti, anziché i classici Capitoli. Si inizia con Entrata Principale, segue Ingresso, poi Ambiente base e Ambiente due, tre, quattro… fino a Ambiente quattordici.
Per Entrata Principale e Ingresso vale una certa logica di lettura, ma a partire da Ambiente Base si può andare a briglie sciolte, nel senso che non vi è un ordine spazio/temporale o di genere.
Di cosa tratta dunque questo libro? Momenti, stati d’animo e mentali, sentimenti, storie e pezzi di storie, vita. Questo, ma non solo…
E a quale genere lo si può accostare? Narrativa, fantasy, horror, fantascienza? Che dire… La contaminazione è fortissima, le storie si intrecciano e le immagine evocate prendono vita dove, e quando, meno te lo aspetti! Difficilissimo riassumerlo, sicuramente meglio leggerlo e (forse) sentire direttamente l’autore:
“…volevo scrivere un libro sbagliato e senza padrone… volevo un romanzo che fosse polmone ai comandi di altre leggi della natura.”
“Volevo smontare le storie lasciando intatto il getto delle meditazioni… ”
“Volevo un romanzo che fosse drone di altezze popolari…che facesse altro rumore che suggerire senza organismo di fiction… che vociferasse ancor prima di aprirlo…”
Cosa ne penso
Non è una lettura semplice, quella davanti alla quale ci mette Elia Giovacchini.
Le parole si legano ad altre perdendo i loro significati originali per costruirne di nuovi, insieme a concetti che cercano di ancorarsi ad una realtà che scivola spesso verso l’inconscio e il sogno.
Nessun appiglio sicuro o sponda per aggrapparsi. Tutto appare liquido come il mercurio, sfuggente come le code delle comete. Un esperimento letterario. Sì, forse.
In queste pagine si oltrepassa la dimensione della realtà sensibile e l’immaginazione viene percepita da chi legge come qualcosa che esiste effettivamente e concretamente.
“Pensiero sentiero, progresso di siero, tradiscimi perché io possa perderti, dimenticarti, conoscerti ancora. Questo
pensiero ama la scelta dell’occhio infiorato di meraviglie a maneggio: è un atrio, un concentrato di battiti dalle briglie di scossa, non ha colonne né coloranti, ma aie, radici senza solfiti che affacciano steli di note fraintese.”
Una visione del mondo e delle cose che attinge a solidi concetti classici e filosofici, ma poi sfocia nell’onirico e nel lisergico.
A tratti ironico e crudo, altre volte dolce e tenero, ma sempre istintivamente razionale, Elia Giovacchini disorienta il lettore ponendolo sempre davanti a eccentriche situazioni, nuove sfide e riflessioni sugli ostacoli che l’esistenza, reale o immaginaria, ci pone, quasi a giocare con una, tutta sua, originalità letteraria.
Una lettura che richiede attenzione, concentrazione e coraggio, che s’ispira all’inconscio e a tutte le sue sfaccettature e, quindi, al grado più profondo e vero della realtà. Ardito, innovatore, nuovo.
Un non-libro che è più libro di tanti altri!
Consigliato ai curiosi e a tutti coloro che non hanno paura di perdersi nei meandri della mente, e del cuore, umano.