Dalla parte degi animali, parla la fotografa Barbara Simonetti

Dalla parte degi animali, parla la fotografa Barbara Simonetti

Nell’antica città di Pollenzo,in provincia di Cuneo, un poker di fotografi (Barbara Simonetti, Fabrizio Pologna, Francesca Scavino, con la partecipazione di Eustacchio Voto) artisti della Objective Crew, hanno creato un’interessante mostra fotografica solidale dal titolo: “Dai una zampa…anche due”

 

Con grande piacere vi presentiamo l’intervista realizzata con la fotografa Barbara Simonetti e per questo ringraziamo Fausto Bailo, collaboratore prezioso..

Barbara, ci parli di lei e di come si è appasionata allla fotografia…

“La mia passione per la fotografia è nata fin da piccola seguendo le orme e la passione che era già di mio padre. Con la sua Canon av1 mi ha sempre accompagnato in ogni mia tappa importante e i suoi scatti semplici, ma creativi, mi hanno sempre spinto a cercare in qualche modo di emularlo. Imparare la fotografia è stato crescere e conoscere mio padre ed è sempre a lui che comunque chiedo tutt’ora un parere su ogni mio scatto”.

Ha punti di riferimento nel mondo della fotografia?

Il primo resta mio padre, ma  al secondo posto metto sicuramente Bruno Risso, che ha sempre saputo consigliare con cura me e prima ancora, mio padre. Non ho fotografi famosi di riferimento, perché a differenza del dipingere, ad esmpio, nella fotografia credo sia importante riuscire a catturare il momento per trasmettere emozioni uniche, diverse per ogni scatto, anche se il soggetto è lo stesso. Traggo ispirazione da ogni foto o fotografo che riesce in qualche modo ad emozionarmi e ad insegnarmi qualcosa, perché no, magari una nuova tecnica”.

“Dai una zampa… anzi due”, come nasce?

“Il progetto è nato per fornire un aiuto al Rifugio di Fido, il canile comunale di Pollenzo, che ospita molti dei nostri amici animali e che spesso hanno bisogno di volontari o attrezzature per rendere il loro soggiorno più gradevole, specialmente a quelli che hanno alle spalle situazioni molto difficili”.

“Dopo alcune ore di volontariato presso la struttura mi sono ritrovata a non poter più andare, tante erano le cose da fare. Ho cercato così un modo per poterli aiutare in maniera differente… contemporaneamente insieme ai ragazzi della Crew eravamo in cerca di un tema nuovo per la nostra esposizione fotografica. Da lì l’idea di unire le due cose creando un progetto diviso in due parti che prevedeva anche la realizzazione e presentazione del nuovo calendario del Rifugio di Fido“.

“Durante le esposizioni fotografiche sono stati raccolti fondi proprio per il Rifugio di Fido attraverso la vendita delle fotografie esposte e del materiale che il canile stesso ci ha fornito, tra cui magliette e ovviamente i calendari 2020″.
“In questa seconda e ultima tappa abbiamo poi avuto l’onore e la fortuna di ospitare un ulteriore fotografo che ci ha concesso alcune sue fotografie e la brillante pittrice Francesca Semeraro che per l’occasione ha ritratto alcuni degli ospiti del canile precedentemente adottati”.

Non meno importanti gli sponsor che hanno voluto sostenerci per queste due tappe, l’Atelier floreale il bocciolo che ci ha omaggiato di alcune sue creazioni per dare un tocco più naturale al luogo di esposizione, la macelleria Scaglia con la nostra amata salsiccia di Bra, la panetteria la Giacosa con la sua fragrante focaccia e la buonissima pizza e il vino del sms Cafè punto di ristoro dell’associazione La Torre Proloco di Pollenzo che ci hanno ospitato e che spero lo faranno ancora in futuro per i prossimi progetti”.

Un Sorriso Pepato

Un Sorriso Pepato: una forografia speciale…

“È difficile chiedere ad un fotografo di selezionare una sola foto  in rappresentanza di tutte le altre, perché in fondo è come chiedere a un genitore quale figlio preferisce  Ma in questo caso La foto Un Sorriso Pepato è sicuramente quella che più rappresenta l’idea e l’intenzione che la Crew voleva trasmettere agli ospiti presenti in quanto ritrae un ospite del Rifugio di Fido.

 

Pepe è stato un cane da caccia, ma quando i volontari lo hanno conosciuto hanno solo visto un cane spaventato e malato, chi lo aveva abbandonato aveva infatti utilizzato metodi brutali su di lui ma, nonostante tutto, il giorno in cui è stata scattata la fotografia è bastato fargli fare una corsa sul prato per vedere sul suo musetto nascere un sorriso“.

Dove le piacerebbe tenere la prossima mostra a Bra?

“Parlando al personale vorrei sicuramente continuare a crescere e ad imparare nuove tecniche di fotografia mentre per quanto riguarda Objective Crew credo non molleremo mai con la nostra passione e la nostra voglia di far. Continueremo a cercare nuovi posti per esporre e nuovi temi, resteremo aperti ad ogni tipo di collaborazione o proposta anche a livello istituzionale”.

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