“The Dark Wars – Il figlio del caduto” esordio di Gaia Zoe Morgit

“The Dark Wars – Il figlio del caduto” esordio di Gaia Zoe Morgit

Chi è Gaia Zoe Morgit

Gaia Zoe Morgit, padovana, classe 1985, ha scoperto l’amore per la lettura molto presto. Non un genere letterario qualsiasi, ma il fantasy di cui si è innamorata – giovanissima, a 10 anni – non leggendo un libro qualsiasi, ma avventurandosi nelle oltre mille pagine del padre di tutti i fantasy: “Il signore degli anelli”. È nata così una grande passione che la accompagna da allora e che l’ha trasformata in un’avida lettrice prima, in una scrittrice poi. The Dark Wars: il figlio del caduto (Titani editore) è la sua opera prima, un urban fantasy ambientato a Padova, dove l’autrice ancora vive.

Di cosa parla il libro

Padova, ottobre 2012. Hermes Ademari e Cesare Tebaldi sono due studenti universitari legati da un solida amicizia fin da quando sono bambini. Condividono un appartamento in città e una consolidata routine di studio e lavoro, benché molto diversi l’uno dall’altro: Cesare viene da una famiglia modesta, è ambizioso, studia medicina con ottimi risultati e si

Padova, Palazzo del Capitano Ph: Menghetti

è appena aggiudicato una borsa di studio. Hermes, invece, è il figlio adottivo di una coppia facoltosa, con la quale ha rotto ogni rapporto da tempo. Si guadagna da vivere come portapizze, è studente di fisica fuoricorso.

Le loro vite scorrono tranquille fino al 31 ottobre 2012, la notte di halloween, quando Hermes, durante i suoi giri di lavoro, incontra un ragazzino misterioso e inquietante, Azali. Da quel momento la loro vita cambia radicalmente e quella che era stata la lenta quotidianità in una Padova sonnacchiosa e tranquilla, si trasforma in una girandola di eventi inspiegabili sempre più pericolosi, che arrivano ad annientare l’amicizia tra Hermes e Cesare.

Tra negromanzia, letti che prendono fuoco, vampiri assetati di sangue, maghi e congreghe di strani personaggi, i ragazzi scoprono di avere essi stessi inspiegabili poteri occulti e di essere al centro di una fitta rete di trame. Sono loro le pedine più importanti di un piano cominciato venticinque anni prima, il 21 dicembre 1987, durante un rischioso e disperato rituale occulto. Le scelte che saranno chiamati a compiere cambieranno per sempre il destino di Padova e modificheranno irrimediabilmente il corso della loro lunga amicizia.

Che cosa ne penso di The Dark Wars

Padova non sembrerà più la stessa dopo aver letto questo libro. Gli angoli familiari all’ombra degli imponenti edifici religiosi e civili che ne caratterizzano l’architettura, le vie ciottolose del centro, l’Università, persino la dinamica vitalità dei suoi abitanti desteranno il sospetto di celare qualcosa di sinistro, pericoloso e inspiegabile. È il destino di ogni città in cui venga ambientato un urban fantasy che, a differenza del genere madre, il fantasy appunto, si svolge in luoghi reali.

The Dark Wars  ne stravolge l’immagine rassicurante e pulita per mostrare un lato oscuro e sconosciuto, fin dalle prime battute del prologo che descrive una città «squassata dai tuoni e sferzata dai venti in quel cupo Solstizio d’Inverno».

Si attende l’irreparabile fin dalle prime pagine del libro, ma la sapiente interruzione del ritmo introdotta dall’autrice costringe a rallentare. Prima bisogna fare la conoscenza di Hermes e Cesare, calarsi nella normalità delle loro vite, ascoltare le loro conversazioni quasi banali, scandite dalla quotidianità dello studio e del lavoro.

 

Se non ci fosse il prologo a gettare un ponte verso lo “strano” che deve accadere, nessun segnale lascerebbe immaginare che quella vita, per i due studenti sta per finire, che ce n’è un’altra diversa e sconvolgente ad attenderli. E il lettore scorre con calma pagina dopo pagina depositando sui protagonisti uno sguardo rassegnato. Perché sa, ha già letto il prologo. È l’esatto contrario della suspense, eppure non si riesce a fare a meno di volare tra le righe per vedere se e quando accadrà quello che l’antefatto ha lasciato immaginare.

 

Poche pagine ed eccolo Hermes Ademari, sotto la pioggia, mentre la sera del 31 ottobre 2012 sta aspettando che l’ultimo cliente a cui ha consegnato la pizza scenda a portargli il denaro, imprecando mentalmente contro di lui, il damerino effeminato, il figlio di buona donna, il dannato tirchio della malora che non gli ha lasciato nemmeno 20 centesimi di mancia.

All’improvviso quella vocetta argentina sbucata dal nulla come il bambino a cui appartiene, Azali. È in questo preciso momento che tutto cambia, non lo sa Hermes, non lo sa la bionda Lisa, non lo sa Cesare, ma il lettore sì.

Il prologo è stato sufficiente a fargli capire che le successive duecento pagine del libro sono un susseguirsi concitato di maghi, vampiri, formule negromantiche, forze oscure che si contendono il dominio della città, mentre quello che resta della vita umana di Hermes e Cesare, piano piano si sgretola. Come l’araba fenice rinascono dalle ceneri per scoprire di esser depositari essi stessi di poteri misteriosi e sovrannaturali, mentre intorno a loro si moltiplicano personaggi dai nomi quanto dalle fattezze più improbabili (sempre di un fantasy si tratta).

Nel frattempo, la loro amicizia vacilla, cade e si schianta. E arriva il momento delle scelte. Se il fantasy è metafora del reale qui il messaggio è forte e chiaro: la vita non fa sconti a nessuno, bisogna accettare la propria natura, imparare a controllarla, affrontare gli ostacoli, lasciare le strade note per quelle ignote, accettare gli incroci del destino, accogliere il cambiamento.

The Dark Wars  non è solo per gli appassionati del genere. Si presta a ogni livello di lettura, basta lasciarsi andare con fiducia e non si rimarrà delusi.

 

(Lina Senserini, giornalista e docente)

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