“Una divisa per Nino – Il fascismo narrato ai bambini”
Francesca La Mantia sceneggiatrice, regista cinematografica e teatrale e Matteo Mancini, illustratore, sono gli autori di Una divisa per Nino – il fascismo narratoai bambini (edito Gribaudo).
Francesca La Mantia ha già trattato questo tema in ‘La memoria che resta‘, docufilm storico sulla Resistenza, con le testimonianze dei partigiani milanesi, fra l’altro eletto film dell’anno e inserito nei programmi ministeriali delle 56.775 scuole d’Italia.
Per aver reso possibile questa intervista, ed anche quella a Matteo Mancini che pubblicheremo a breve, ringraziamo Fausto Bailo e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)
Francesca, com’è nata la sua passione per la scrittura?
“Non credo di essere una scrittrice. Mi sono sempre definita una cantastorie in realtà, anche con i film che ho girato. Penso che ci siano delle storie che non debbano essere dimenticate, che hanno il diritto di essere tramandate e ricordate. Penso che alla scrittura mi abbia avvicinato questa mia urgenza”.
Quale scintilla l’ha portata a scrivere “Una divisa per Nino“?
“Dal 2013 al 2016 sono stata impegnata nelle riprese del mio docufilm La memoria che resta. In questo film ho raccolto tutte le ultime testimonianze milanesi di partigiane e partigiane, figli di operai deportati, sopravvissuti ai bombardamenti americani. Insomma, alla fine ho dovuto ridurre a 70 minuti 250 ore di riprese. E il resto di quel racconto corale? Dovevo davvero lasciarlo solamente negli archivi degli Anpi? Così nasce l’idea del libro, pieno di atmosfere, spunti, personaggi e storie che avevo sentito in quei 3 anni”.
Come nasce il personaggio di Nino?
“Nino è tante cose. È mio nonno che queste cose le ha vissute e me le ha sempre raccontate; Nino sono le persone che quelle storie me le hanno narrate con le lacrime agli occhi e l’espressione fiera della loro lotta; Nino sono io, un po’ con la testa fra le nuvole e un po’ ingenua, ma attenta ogni qual volta mi raccontavano quelle storie e io li ascoltavo”.
Ritiene che la lettura di questo libro sia solo per i bambini?
“No, questo libro è un libro per tutti. Si può leggere a più livelli e secondo me potrebbe essere una guida utilissima per insegnanti e genitori”.
In passato avete realizzato altri libri per bambini?
“Ho scritto un libro per ragazzi e uno per esperti di cinema, ma mai per bambini. Adesso invece dopo questo ce ne saranno altri due, sempre editi con Gribaudo“.
Ritiene che i temi trattati nel vostro libro siamo oggi più vivi che mai?
“Ritengo purtroppo che i temi affrontati in questo libro siano di grandi attualità. L’Italia, l’Europa direi, stanno dimenticando troppo in fretta. Assistiamo a grandi ritorni di forme di fascismo, casi di razzismo, antisemitismo, revisionismo storico, restando indifferenti e quindi diventando complici. Nino invece non è indifferente, prende consapevolezza, capisce il valore della libertà e soprattutto comprende che non può esistere libertà senza pace e viceversa”.