La scrittrice esordiente: Sofia Sercia con Oltre la porta
Con grande piacere oggi inauguriamo una nuova sezione: quella degli scrittori ESORDIENTI.
In questi anni di attività letteraria ho conosciuto tantissimi scrittori alle prese con le loro opere prime e, leggendole, ho scoperto un mondo ricchissimo di fantasia, originalità e talenti.
Per questo ho voluto dedicare proprio a loro, agli ESORDIENTI, uno spazio nel mio blog “Letteratura e dintorni”. Un contenitore dove presentare, pubblicare, recensire, insomma far conoscere, i nuovi autori e i loro romanzi.
La prima scrittrice esordiente è Sofia Sercia, una ragazza di poco più di quindici anni, segnalatami da una scrittrice siciliana, Lella Sansone, che ha curato anche la recensione e fatto l’intervista.
OLTRE LA PORTA – di Sofia Sercia
Matteo è un giovane ragazzo di ventitré anni che vive a Milano. È un tipo romantico ma anche molto insicuro. Quando scopre che la sua fidanzata lo ha tradito non esita a lasciarla, ma non trovando il coraggio di affrontarla di presenza, le scrive una mail. Libero da vincoli sentimentali Matteo viene divorato dai dubbi e dalle incertezze che si fanno sempre più insistenti. In un momento di disperazione incontra una ragazza, Ginevra, che lo attrae in maniera incredibile. Ginevra ha dei modi di fare e di comportarsi che sembrano poco consoni allo stile di vita adottato dalla maggior parte dei giovani. Schiva ed introversa, cerca la compagnia di Matteo, ma evita accuratamente di parlare a fondo di sé e della propria vita. L’unica certezza del ragazzo è che Ginevra ha diciotto anni ed è talmente bella da farlo innamorare perdutamente. Accecato dall’amore, Matteo ignora tutte le stranezze e il mistero che avvolge la figura di Ginevra, ma alla fine sente il bisogno di scoprire la verità su di lei e a quel punto dovrà affrontare la vita e fare i conti con i proprio sentimenti e con il passato.
COSA NE PENSO
‘Oltre la porta’ è un romanzo affascinante che si legge d’un fiato. Pensare che sia l’opera di una tredicenne lascia perplesso il lettore, perché si stenta a credere che una storia così singolare possa essere stata scritta da una così giovane autrice. Il romanzo merita di essere letto non solo per l’originalità della trama, ma anche per la capacità della scrittrice di parlare dei giovani di oggi e dei problemi che li affliggono. Sofia conosce bene la realtà in cui sono immersi i giovani. Questo emerge dalla lettura del testo e chi intende affacciarsi nel mondo giovanile, spesso poco considerato dagli adulti, trova in essa l’anello di congiunzione tra i diversi livelli di coscienza che facilita una maggiore comprensione da entrambe le parti.
Dal punto di vista tecnico emerge chiaramente l’immaturità della scrittrice per cui la lettura non sempre è scorrevole. Qualche imprecisione narrativa risulta fuorviante, ma, nel complesso, il testo è gradevole. Chi legge questo romanzo sa di trovarsi di fronte all’opera di una grande e giovane promessa della letteratura italiana.
“Avere quindici anni e una gran voglia di scrivere dentro”
Così si presenta Sofia Sercia, nata nel 1998 a Milano dove attualmente risiede. Come tutte le ragazze della sua età, Sofia frequenta la scuola superiore ed è iscritta al secondo anno del liceo linguistico “A. Manzoni “.
Timida, introversa e dall’aria distaccata, Sofia non ama parlare di sé, ma bastano poche battute per cogliere la grinta e la personalità che si celano dietro le apparenze.
D: Quando è nata l’idea di scrivere un romanzo?
Credo di averla sempre avuta. Sin da bambina ho sentito l’esigenza di leggere e contemporaneamente di scrivere. Ho scritto tanti racconti e poesie, ma solo a tredici anni sono riuscita ad abbozzare un vero e proprio romanzo.
D: Cosa ha fatto scattare in te la molla che ti ha permesso di approdare ad un romanzo?
Non saprei dirlo. Ho sempre scritto tanto senza riuscire a collegare le varie parti tra di loro. Poi d’improvviso ho avuto la giusta intuizione che mi ha permesso di mettere insieme i particolari e la storia ha preso forma.
D: Cos’è per te la scrittura?
La scrittura è un mezzo per comunicare. Tutti desiderano esprimersi in qualche modo. Io non riesco a farlo parlando, ma scrivendo. Scrivere è l’unico modo per trasmettere agli altri quello che sento.
D: A quale protagonista del tuo romanzo sei maggiormente legata?
A Ginevra. Lei è una ragazza che vive al di fuori di ogni schema comune. Ha un modo di fare che non si combina con la realtà esterna. Nella vita di ogni giorno lei è fuori posto. Non c’è niente delle sue azioni che abbia un senso per gli altri, eppure lei sa bene quello che sta facendo.
D: Il protagonista principale è Matteo. Chi è per te Matteo?
È la figura in cui mi sono maggiormente identificata, anche se non mi piace. Matteo rappresenta il tipico ragazzo giovane che vive in un mondo un po’ confuso. È molto insicuro e pieno di problemi. Cerca disperatamente di farsi largo nella vita, ma di fronte ai problemi scappa.
D: Da cosa deriva il titolo “Oltre la porta”?
Dal fatto che Matteo riesce a dimenticare i suoi problemi e a sentirsi più sicuro di sé quando varca la porta dell’abitazione di una sua vicina di casa. Solo nel trovarsi in quell’appartamento lui sta bene interiormente.
D: Cosa pensi del tuo romanzo?
La trama mi piace tanto, ma oggi probabilmente lo avrei scritto in una maniera diversa. Comunque sono soddisfatta del mio lavoro.
D: Cosa ti aspetti da questo libro?
Spero che qualcuno lo legga e gli possa piacere. Sarei già soddisfatta per questo.
D: Stai scrivendo qualche altra cosa?
Si, sto scrivendo un nuovo romanzo ambientato nell’Inghilterra Vittoriana. Anche in questo nuovo romanzo i protagonisti sono giovani, ma non dico di più.
D: Ti piace di più leggere o scrivere?
Mi piace tanto leggere quanto scrivere.
D: Chi sono i tuoi autori preferiti?
I miei autori preferiti sono tutti stranieri. Io amo molto la letteratura straniera e spero, un giorno, di leggere le loro opere in lingua originale.
D: Tra tutti?
Un poeta Arthur Rimbaud.
D: C’è almeno un autore italiano che ti piace?
Si, Pasolini. Di lui mi piace la sua trasgressività. Mi piace il fatto che volesse dare scandalo di sé senza preoccuparsi di fare qualcosa di diverso dagli altri. Un po’ mi piace anche Baricco. Trovo che “Novecento” sia un libro interessante.
D: Ti piace studiare?
Mi piace andare a scuola e studiare le lingue straniere. Non mi piace la matematica anche se ho un ottimo profitto.
D: Cosa ti piace fare otre a leggere e scrivere?
Suonare il pianoforte:
D: Il tuo cantante preferito?
Fabrizio De André.
D: Il tuo colore preferito?
Il Blu. Intenso come il mare.
D: Cosa vuoi fare da grande?
Continuare a scrivere e a pubblicare libri, ma non so se riuscirei a vivere solo scrivendo.
(di Lella Sansone)
antonino rallo 23 September 2013
E’ un libro molto affascinante. Quando ho letto le bozze non ci credevo che fosse stato scritto da una tredicenne. E’ la trama la cosa più sorprendente riesce a sorprendere un po’ tutti. Il romanzo è stato presentato per la prima volta questa estate al Museo del Mare dell’Isola di Marèttimo, Egadi, in una cornice molto familiare sia all’autrice che ai primi lettori 🙂
Nino Rallo
Dianora Tinti 23 September 2013
Ringrazio Antonino Rallo, scrittore di talento, per questo commento. Il suo giudizio è per noi una garanzia…