“Marinette”: intervista all’illustratore Fabrizio Castano
Madala è il titolo di un’opera antologica che racconta con il fumetto la bellezza e la poesia della fede attraverso diversi racconti popolari e tradizioni religiose, tratte dalle culture dei cinque continenti e filtrate dalla sensibilità e dai diversi stili di ogni autore.
E’ composta da tre opere le cui illustrazioni sono state sapientemente colorate da Francesco Montalbano:
“La Llorona” Elisa Bisignano per i testi e Antonello Cosentino per le illustrazioni
“Marinette” Luigi Formola per i testi e Fabrizio Castano per le illustrazioni
“Morgana“ Claudia Milazzo per i testi e Elisa Bisignano per le illustrazioni
Dopo la chiacchierata con Luigi Formola, sceneggiatore di Marinette ecco, come promesso, anche quella con l’illustratore Fabrizio Castano.
Fabrizio Castano, nasce a Patti(ME) nel 1991. Dopo il liceo artistico, si iscrive alla Scuola del Fumetto di Palermo e in seguito collabora come colorista per progetti americani. Successivamente, lavora alla prima versione del fumetto Johann Wier per Shockdom, nel campo dell’autoproduzione e al terzo numero di Steams per Noisepress. Non mancano collaborazioni con EHM Autoproduzioni per la realizzazione di Frikis, dopodichè entra nel collettivo durante la lavorazione di MADALA.
Anche questa intrevista è stata possibile grazie a Fausto Bailo e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)
Quali fumetti leggeva da piccolo?
I primi fumetti che ricordo di aver letto sono i Topolino. Mio fratello li leggeva e quindi mi trovavo a leggerli anche io, o semplicemente a guardare i disegni. Nel tempo alla lista si sono aggiunti vari manga e fumetti americani.
E quali la hanno influenzato?
“Un pò tutto quello che leggo. Da ragazzino adoravo l’esagerazione dei manga, ma principalmente da anni la mia influenza più grande viene da vari comics americani. Oggi più che il fumetto in sè, seguo gli autori che mi piacciono, indipendentemente dal fumetto su cui lavorano”.
Quando è entrato a far parte del progetto editoriale che si è concretizzato nella l’antologia MADALA?
“Conosco i ragazzi di EHM da anni, e mi è capitato di collaborare ad un capitolo di FRIKIS, abbiamo vinto il Premio Andrea Pazienza 2019 al Festival del Fumetto e del Gioco Le Strade del Paesaggio.
Quando i ragazzi di EHM hanno cominciato a lavorare su MADALA, mi hanno chiesto di collaborare nuovamente ad un capitolo dell’antalogia, e successivamente mi hanno proposto di entrare ufficialmente nel collettivo, e io ho accettato”.
E’ stato difficile ricreare le ambientazioni e i costumi della Haiti di fine ‘700?
“È difficile trovare della documentazione grafica attendibile e precisa dell’epoca, mi sono concentrato molto sul rendere l’idea dell’atmosfera, della tensione che si poteva respirare durante quel periodo di dominazione francese ai danni del popolo haitiano”.
Quale tecnica grafica ha utilizzato per creare le sue illustrazioni?
“Ho semrpe avuto un tratto grottesco, ho cercato di accentuare i tratti dei personaggi, enfatizzando le scene riguardanti elementi sovrannaturali. Ho inserito un pò di neri e lavorato di sintesi per quanto riguarda gli sfondi, ma principalmente ho lasciato molto spazio al colore”.
Quanto tempo a richiesto realizzare questo lavoro?
“Da quando ho ricevuto la sceneggiatura, ho cercato di mantenere la costanza di una tavola al giorno, ma per alcune ho dovuto impiegare più tempo, credo che complessivamente sia passato un mese e qualche settimana per realizzare il secondo capitolo di MADALA“.
Secondo lei, le leggende popolari fanno parte di un mondo oramai scomparso, oppure mantengono la loro modernità?
“No, non credo. A mio parere le leggende popolari e il folklore mantengono ampiamente la loro modernità. Basta guardare non solo ai fumetti, ma anche a cartoni animati, serie tv o film che prendono elementi, o direttamente delle leggende per intero, proponendo poi una rivisitazione, o una riproposizione delle stesse. Prendiamo per esempio i primi fumetti di supereroi (Superman,Namor, Thor ) non sono altro che rifacimenti moderni di leggende o mitologie“.