“Vita eccessiva di John Belushi” parla l’illustratore Lele Corvi
“Ti prego, ti prego, non ci uccidere. Ti prego baby, lo sai che ti amo. Non avrei mai voluto lasciarti, non è stata colpa mia. Davvero, sono sincero. Quel giorno finì la benzina. Si bucò un pneumatico. Non avevo i soldi per il taxi! Il mio smoking non era arrivato in tempo dalla tintoria! Era venuto a trovarmi da lontano un amico che non vedevo da anni! Qualcuno mi rubò la macchina! Ci fu un terremoto! Una tremenda inondazione! Un’invasione di cavallette!”
(John Belushi – Jake Blues)
La casa editrice Becco Giallo omaggia John Belushi attraverso una superlativa graphic novel dal titolo: Vita eccessiva di John Belushi; sceneggiata da Francesco Barilli e illustrata da Lele Corvi.
Un libro per comprendere l’umanità, le fragilità, la dolcezza di un uomo come John Belushi.
- Con piacere, e grazie a Fausto Bailo e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn), abbiamo intervistato l’illustratore Lele Corvi.
Lele, quando è nata la sua passione per l’illustrazione?
“Credo di non dire niente di nuovo rispetto a tanti amici e colleghi: da sempre. Una caratteristica che accomuna tutti quelli che disegnano. Una voglia di esprimersi con i disegni che con il passare degli anni diventa una necessità quotidiana. Se poi si ha la fortuna, guidata dalla caparbietà, di venire pubblicati, tanto meglio”.
Chi sono stati i suoi maestri di riferimento?
“Mi occupo da sempre di vignette e strisce. Specialmente queste ultime mi hanno sempre affascinato. Purtroppo ora in italia le strisce vengono un po’ snobbate dalla carta stampata ma sui social hanno un discreto successo.Potrei dire banalità dicendo che i miei autori preferiti di strisce sono Shultz, Bill Watterson… ma quello che mi ha lasciato incantato è stata la striscia Gummer street di Phil Krohn. Un vero genio e un vero capolavoro. Non tralascerei nemmeno tutti quegli autori di Comix, il periodico che più di vent’anni fa ha mostrato autentici talenti stranieri ma sopratutto italiani”!
Quando è entrato a far parte del progetto editoriale che si è concretizzato della graphic novel: Vita eccessiva di John Belushi?
“Vita eccessiva di John Belushi nasce da un’idea mia e di Francesco Barilli (Io disegnatore, Francesco autore testi). Conoscevamo entrambi il lavoro dell’altro, ma non sapevamo di essere entrambi di Codogno. Un paio d’anni fa, dopo questa scoperta, ci siamo incontrati in un bar locale e davanti a un caffè abbiamo scoperto di avere tante cose in comune. Anagraficamente siamo molto vicini e quindi abbiamo in comune anche interessi musicali e cinematografici. Belushi faceva, e fa parte, sicuramente dei miti della nostra generazione. Da qui a dire perché non lo raccontiamo a fumetti il passo è stato breve”.
Quanto tempo ha richiesto realizzare questo lavoro?
“Inaspettatamente non tantissimo. Sia la parte di sceneggiatura fatta da Francesco sia la mia parte di disegni, è andata davvero spedita. Ci siamo confrontati sia sullo storyboard sia sui vari capitoli mentre li completavo e quasi sempre è stata buona la prima. In tre mesi circa il lavoro era concluso pronto per essere presentato all’editore Becco giallo”.
Secondo lei, quale genere musicale accostare alla genialità, l’anarchia e la follia di John Belushi?
“Sicuramente il Blues di cui è stato un grande interprete. Anche perché dalla rivoluzione del blues nascono tutti i generi musicali.
Anche musicalmente parlando era talmente avanti, John, da presentare dei brani classici – blues appunto – andando controcorrente e dimostrando il suo carattere ribelle”.
Progetti per il futuro?
“Tanti. Seguire il libro di Belushi con future presentazioni (la pandemia ha fermato anche questo aspetto) ma anche altri lavori che nel frattempo sono usciti: Una raccolta di illustrazioni dal titolo Le 100 cose belle della vita edito da EL Edizioni e adatto a un pubblico da 5 a 100 anni. E che visto il periodo che abbiamo passato credo sia di grande attualità.
Pandemia permettendo dovrei riprendere anche gli incontri sul linguaggio del fumetto con le scuole e organizzare corsi. Sto lavorando su un altro paio di progetti editoriali e un altro sempre in squadra con Barilli, oltre naturalmente le consuete vignette quotidiane con giornali locali e nazionali e disegni e illustrazioni per aziende e privati. Insomma tante cose che mi terranno parecchio occupato”.