Intervista a Luca Tebaldi, autore Einaudi Ragazzi
Mystery game. Delitto a Valnebbiosa
di Luca Tebaldi
(EL, Enaudi Ragazzi, 2021)
Luca Tebaldi è un organizzatore di eventi ludici per adulti, ragazzi e bambini. Dal 2015 gestisce una “Escape Room” a Ostia (Roma) dove è nato e cresciuto. E’ anche un educatore e insegnante di basket e minibasket. Tra le sue più grandi passioni c’è l’amore per la lettura, in particolar modo per i libri gialli e i racconti del terrore.
Nel 2005 pubblica il suo primo libro La leggenda della città fantasma (Iuculano Editore), nel 2006 esce Oscure Presenze – Racconti del Soprannaturale (Ibiskos Editrice Risolo). Da sempre amante del gioco in tutte le sue forme, con il tempo prende vita nella sua testa una nuova idea, quella di creare un volume in cui la parte narrativa sia accompagnata dalla componente ludica.
Nascono così i Mystery Game edito Einaudi Ragazzi, dei gialli per ragazzi in cui il lettore deve risolvere il caso come un vero detective.
Ringraziamo Bailo Fausto e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per aver reso possibile questa intervista
Luca quando è nata il lei la passione per la scrittura?
“Praticamente da bambino. Con piacere ricordo ancora quando d’estate, con la mente sgombra dal pensiero della scuola, mi divertivo a buttar giù dei racconti brevi. Erano per lo più delle storie di paura. All’epoca ero affascinato da fantasmi, mostri e tutto ciò che popola il mondo del soprannaturale. Li scrivevo su un quaderno segreto e sognavo che un giorno quel quaderno potesse diventare un libro. Alcuni di quei racconti alla fine sono stati pubblicati. Per quanto riguarda gli altri, beh, ogni tanto mi diverto a rileggerli e a metterci mano per migliorarli e sperare che possano un giorno vedere la luce”.
Quali sono stati i suoi libri di formazione?
“Sono sempre stato un lettore accanito di libri per ragazzi e andavo matto per i Piccoli Brividi (ancora oggi ogni tanto me li rileggo con piacere). Poi ricordo che un amico (che non smetterò mai di ringraziare) mi consigliò di leggere Dieci piccoli indiani di Agatha Christie. Mi conosceva bene ed era certo che potesse piacermi. Accidenti! Altro che piacermi… per me fu come un’illuminazione. Fino a quel momento non mi ero mai avvicinato al genere “giallo” ma grazie alla regina del mistero (e al mio amico) mi innamorai letteralmente. In poco tempo lessi tutti i suoi capolavori, scoprii la penna di Arthur Conan Doyle e di altri famosi scrittori. Il giallo ormai è entrato nella mia vita e sono certo che difficilmente ne uscirà”.
Come è avvenuto il suo incontro con Einaudi Ragazzi?
“Il primo Mystery Game che scrissi era horror e lo presentai a diverse case editrici tra cui Einaudi Ragazzi. Sin da subito si dimostrarono interessati al progetto e scambiai diverse mail con l’editore (Gaia Stock) che mi consigliava di provare a cambiare genere, che lo vedeva meglio sotto una veste diversa, come un vero e proprio giallo.
Ero felicissimo che una casa importante come Einaudi fosse interessata e allora decisi di scrivere una nuova storia anche perché, a ben pensarci, effettivamente il cambio di genere calzava a pennello con la mia idea. Ci volle tempo e pazienza ma alla fine ogni sforzo, quando tengo il libro tra le mani, capisco che è stato premiato. Grazie Einaudi, Grazie Gaia per aver creduto in me”.
Come è nata l’idea di Mystery game. Delitto a Valnebbiosa?
“Mi è sempre piaciuta l’idea di creare un libro-gioco e allora mi sono chiesto: “Da lettore, che cosa ti piacerebbe leggere?”. La risposta arrivò poco dopo: una storia in cui i protagonisti sono degli adolescenti alle prese con un mistero e dove anche il lettore può partecipare attivamente alle indagini”.
Ci dica qualcosa sulla trama…
“Tre amici di undici anni si preparano a trascorrere insieme una splendida vacanza in montagna ma durante una giti in bici nei boschi assistono a un delitto senza però riuscire a vedere il colpevole in volto. Da quel momento la loro curiosità li spingerà a indagare e grazie a una ragazza del posto che li accompagnerà nella loro avventura cercheranno di venire a capo del mistero”.
Quanto tempo ha richiesto la stesura del libro?
“Più di qualche mese. Tuttavia, prima di presentarlo a Einaudi, lo sottoposi a un’agenzia letteraria (Scritture Scriteriate) per un lavoro di editing perché ci tenevo che fosse perfetto. Conobbi Cristiana Morbidelli con la quale mi sono trovato da subito in sintonia. Il nostro è stato un lavoro quotidiano e non smetterò mai di ringraziarla per tutti gli insegnamenti”.
Progetti per il futuro?
“Mi auguro che a Delitto a Valnebbiosa seguano tanti altri Mystery Game. Vi annuncio con estremo piacere che già nei primi mesi del 2022 uscirà il secondo. Tengo le dita incrociate e continuo a sognare…”