La calligrafia del tempo di Marco Giampieri
“Tutte parole da ricordare come agili passi in uno sguardo socchiuso nel tempo da crescere”
Per la rubrica Poeti e poesia questa è la volta di Marco Giampieri e della sua raccolta La calligrafia del tempo (edizioni Il Filo, Euro 12.00, pagg.79)
Laureato in Matematica e appassionato di musica e teatro, Marco Giampieri è nato ad Ancona, ma dopo l’infanzia si è trasferito con la famiglia a Roma dove ha vissuto per circa trent’anni. Dal 1987 vive e lavora in provincia di Siena.
Ho letto questa raccolta di poesie qualche tempo fa e da allora, periodicamente e secondo l’umore, continuo a rileggerla perchè fa bene al cuore.
Ciò che colpisce infatti, fin da subito,è la delicatezza con la quale l’autore pennella i momenti della vita che sfumano lentamente, con leggerezza, davanti agli occhi di chi legge.
Sembra quasi che voglia ricordarci quanto siano profondi i legami tra lentezza, serenità mentale, profondità spirituale e memoria.
Leggendo La Calligrafia del tempo ho ripensato al capolavoro di Kundera “ La lentezza” perchè le sensazioni che mi ha suscitato sono state, in fondo, quasi le stesse pur nella diversità del genere letterario.
Ecco alcune poesie per voi…da gustare con lentezza…
San Valentino
Se ti penso
è un profumo che sento
di mandorle amaro
e una macchia di luna
mi accarezza le mani.
Le tue labbra appena sbucciate
tremano come foglie d’acacia
mentre il lento assedio del giorno
ci restituisce
un’inutile voce.
La calligrafia del tempo
Appeso
al vento
inseguo
la calligrafia che disegna
tremando
ogni piccolo ritorno,
sia piacere che dolore,
e mentre sfoglio
la misera caricatura dell’avvenire,
precipita, come sempre,
anche l’ultima illusione.
Il segno
A volte uno sguardo
lascia un segno profondo
divide la vita di ieri
da un amore rubato,
come se bastasse l’amore
per i nostri sogni,
come se l’amore
fosse qualcosa per i nostri denti.
Sperimento allora
il gelido torpore
delle parole masticate
ma non riesco a separare
il desiderio e l’attesa.
Aurora Cantini 6 December 2013
omaggio a Nelson Mandela
VOLTO D’AFRICA
Questa
è la mia terra
racchiusa
nei palpiti
maestosi e lacerati
delle selve.
E il silenzio
schiude i pensieri
a tremori mai sopiti
lungo la scia
i lacrime
rubate
agli accecanti barbagli
di collari e catene.
C.aurora
Da “Fiori di campo” 1993
dianora tinti 6 December 2013
Grazie Aurora… hai visto l’intervista pubblicata oggi sul blog a Cristiano Gentili? Leggila… lì troverai “un’altra” Africa…
Pina 12 March 2016
penso che si dica “le” lacrime…
Dianora Tinti 12 March 2016
Certo Pina. E’ ovviamente un errore di battitura della lettrice che ha postato la sua poesia 🙂