“Dalle ferite, cicatrici” esordio di Chiara Cionco

“Dalle ferite, cicatrici” esordio di Chiara Cionco


Dalle ferite, cicatrici

di Chiara Cionco

(2021, Dialoghi editore)


Chi è Chiara Cionco

Chiara Cionco ha 25 anni, è nata e vive a Orbetello, in provincia di Grosseto. Nel 2019 ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne all’Università di Pisa, dove a febbraio 2022 ha raggiunto un secondo importantissimo traguardo: la laurea magistrale in Italianistica, conseguita con lode nello stesso ateneo.
Da anni recensisce Anime e Manga sul canale YouTubeChià Boneless”, collabora con riviste e blog, trattando temi che

Chiara Cionco

vanno dai libri ai film, alle tecniche di scrittura.
Dalle ferite, cicatrici  è la sua opera prima, ma già è pronto un nuovo romanzo da dare alle stampe.

Di cosa parla il libro

Ronnie, la protagonista della storia, ha 20 anni, abita in un’anonima cittadina statunitense con la sua famiglia. È una ragazza solitaria, cinica e terribilmente sarcastica, non le importa un fico secco di trucchi e scarpe, ascolta gruppi metalcore, ama leggere e disegnare.

 

Dimessa da un centro di riabilitazione dove era stata ricoverata per un’overdose di oppiacei, viene costretta dalla psichiatra che la segue a tenere un diario, nel quale deve raccontare i fatti della giornata, impressioni, pensieri, riflessioni.

 

Il diario, alternato nel racconto con squarci di narrazione in terza persona, diventa la stream of consciousness attraverso cui la ragazza imbocca il percorso verso la sua rinascita, spinta dall’amore per la madre e il fratello Mikey.

 

Ma ci vorrà tempo, pazienza, litigi, delusioni, molti passi avanti e altrettanti indietro. Dovrà passare attraverso la scuola, il lavoro socialmente utile in biblioteca, dovrà imparare a fare a meno dei farmaci e a prenderli quando servono, dovrà accettare la sua omosessualità.

 

Intorno a lei ruotano personaggi determinanti nella sua vita, nel bene e nel male: Cheap, il fidanzato/pusher/amico, la bellissima e spregiudicata Suzie, che inferisce a Ronnie il colpo più doloroso, ma anche l’ultimo, quello che la stordisce, poi le permette di ripartire e rafforzarsi. Infine la timida e fragile Rachel, una bambina appassionata di libri che passa i pomeriggi in biblioteca.

 

È lei, chiave di volta della storia, a guidare Ronnie, e con lei i lettori, verso un finale inatteso.

Che cosa ne penso

L’aggettivo che mi viene in mente subito, ripensando al libro di Chiara Cionco è “sorprendente”. In primo luogo perché da una giovane autrice esordiente non te lo aspetti, come si dice. In secondo luogo perché il ritmo non cala mai. Parte come un pugno nello stomaco che spara il lettore dentro alla storia, senza tanti preamboli, e tale resta: “Ciao sono Ronnie, ho vent’anni e sono una tossicodipendente” recita la prima riga.

Da quel momento, dalla pagina iniziale del diario della protagonista, inizia una sequenza di immagini con il ritmo del videogioco quando va bene, del timelapse quando Ronnie è in forma: incalzante, impietoso, duro, a tratti spietato, caustico come il linguaggio della ragazza che nasconde dietro al sarcasmo e alla totale indifferenza verso gli orpelli della femminilità, una profonda dolcezza, tanta solitudine e una pericolosa fragilità.

Ma del resto Chiara, che è del 1997, è una Generazione Z, nata con il digitale, avvezza alla tecnologia più spinta dentro alla quale si muove perfettamente a suo agio. Non conosce la lentezza. Né lei né il suo romanzo. Almeno fino a quando il ritmo si spezza, il diario va in pausa e nel capitolo successivo si passa dalla prima persona e dal tempo presente, al narratore esterno, alla terza persona, al tempo imperfetto e passato remoto.

 

Un espediente degno di autori assai più navigati della giovanissima Chiara Cionco e ci vuole una certa bravura. Nelle pagine del diario, Ronnie si materializza “hic et nunc” davanti al lettore, magra, pallida, spettinata e senza trucco, piegata sul foglio a vergar giù parole furiosamente a (s)vantaggio della sua psichiatra, così almeno crede.

Nella narrazione in terza persona, invece, sono gli altri a raccontarne il passato e il presente, come scrive l’autrice che si è premurata di “avvertire” il lettore del cambio di passo, introducendo il titolo con la frase fissa “Con gli occhi degli altri”.
Una formidabile trovata per spezzare il ritmo frenetico e far tirare il fiato a chi legge, attraverso storie nella storia che aprono un punto di vista ogni volta diverso sulla complessa personalità della protagonista.

È decisamente sorprendete, per tornare all’aggettivo di partenza, che un’autrice esordiente passi con tanta naturalezza da un registro all’altro senza mai far venir meno la tensione della storia. Anzi incuriosendo il lettore, che vola le pagine ansioso di conoscere la fine dell’episodio. Succede con la scoperta del tradimento di Suzie, con i bulli che tormentano Rachel, nell’incontro con Cheap e alla fine della storia, che qui sarebbe un peccato svelare.

È brava Chiara Cionco anche a trattare temi scomodi – il disagio, la dipendenza, la faticosa conquista della consapevolezza di sé – senza mai cadere nella facile retorica. Non ci sono giudizi, ma parlano i fatti. E i personaggi. Non è facile né scontato.

È un’autrice talentuosa, pur se ancora acerba in qualche tratto, come è naturale al suo primo libro. L’auspicio è che sia il primo di tanti.


Recensione a cura di Lina Senserini, docente e giornalista


 

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