“Camerette Un romanzo (rosa) a fumetti” di Frita
Camerette
Un romanzo (rosa) a fumetti
di Frita
(editrice Ottocervo)
Con piacere segnaliamo la graphic novel Camerette che rappresenta un doppio esordio: quello dell’autore Frita e della casa editrice Ottocervo.
Frita (Francesco Rita) nasce a Roma nel 1988, è illustratore, Art Director, musicista e regista.
“I fumetti sono una lingua internazionale, possono attraversare confini e generazioni. I fumetti sono un ponte tra tutte le culture.” Osamu Tezuka
Frita, ci parli di lei e del suo incontro con l’illustrazione…
“Disegno da sempre. Non ho ricordi di me che non disegni”.
Come è nata la sua passione artistica?
“Come ho già detto la mia passione è nata praticamente insieme a me. Certamente ho avuto la fortuna di incontrare persone affini e col mio stesso desiderio di creare immaginari in grado di scatenare emozioni, di sublimare in qualche modo la realtà.
Insieme, e grazie a queste persone, ho potuto vivere ogni esperienza artistica col costante supporto di un confronto amichevole e professionale. E certamente questo rappresenta un grande vantaggio per me, forse il 90% dei motivi per cui ho insistito tanto nel professionalizzare la mia carriera di artista”.
Come è nata la sua collaborazione con Ottocervo?
“Quello con Ottocervo è stato un incontro casuale. Io avevo praticamente finito il romanzo ma non avevo ancora trovato un editore e loro avevano da poco diffuso la loro mission ma non avevano ancora niente di pronto per la pubblicazione”.
Quando è entrato a far parte del progetto che ha consentito la realizzazione della graphic novel Camerette?
“Con Maurizio e Gian Marco abbiamo cominciato a confrontarci seriamente per ultimare il fumetto circa due anni fa. Anche se per me il fumetto poteva dirsi finito, insieme abbiamo convenuto che mancasse qualcosa alla storia, poiché con un finale (ai tempi) sospeso e la struttura narrativa corale il rischio era quello di lasciare il lettore insoddisfatto, o per meglio dire non del tutto sazio.
Così ho aggiunto alcune doppie pagine tra i vari capitoli e aggiunto una ventina di tavole di epilogo. Poi abbiamo lavorato sulle prove di copertina e dopo un lungo confronto, alla fine della scorsa estate avevamo il libro finito, pronto per la stampa”.
Ci dica qualcosa sulla trama…
“Come dicevo è un romanzo corale, un intreccio di storie che si toccano, si sfiorano e a tratti si scontrano tra loro. Adulti, anziani e adolescenti vivono, in diversi momenti delle loro vite, separazioni profonde e rotture definitive, seppur ricordando molto lucidamente quei momenti cruciali e spensierati del loro passato, in cui l’empatia era capace di curare ogni frattura personale, interna ed esterna”.
Che strumenti utilizza per la realizzazione delle illustrazioni?
“Ho disegnato tutto a mano, su fogli a quadretti. Poi ho scansionato e colorato le tavole in digitale. Infine ho inserito i testi col computer”.
Sogni nel cassetto?
“Avere più tempo da dedicare all’arte e meno da regalare al lavoro”.
Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale, e Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)