‘L’esercito dei pomodori tristi’ di Adelaide Rossi
L’esercito dei pomodori tristi
di Adelaide Rossi
(2022, Edizioni Dialoghi)
Chi è Adelaide Rossi
Nata in Romagna nel 1990 esordisce nel mondo letterario con questo romanzo.
Cosa ne penso
Ambientato in un futuro distopico, il romanzo si svolge sullo sfondo di un mondo dilaniato da una terribile malattia che minaccia l’umanità, costringendo le persone a cercare rifugio nel fanatismo religioso e nella violenza. La protagonista del romanzo è una donna senza volto, una vigilante dal passato oscuro e travagliato che, suo malgrado, si trova ad intraprendere un viaggio che la porterà a scoprire verità sconvolgenti e ad affrontare scelte difficili per salvare se stessa e chi ama.
L’ambientazione di questo romanzo riprende molti tòpoi della letteratura distopica, sia classica (penso in particolare a 1984 e a Il mondo nuovo) che moderna (Non lasciarmi, Il racconto dell’ancella). Il risultato è un mondo oscuro e claustrofobico in cui a regnare sono la paura, la violenza e la disinformazione.
Sebbene il titolo bizzarro possa far sorridere, si badi bene che L’esercito dei pomodori tristi è un libro tutt’altro che amichevole. Si tratta di un’opera molto cruda e a tratti disturbante, con pagine che i palati più delicati faranno fatica a digerire. Allo stesso tempo, questo libro contiene molte riflessioni su tematiche delicate quali la spiritualità, la ricerca dell’identità e il concetto di bene e male.
Sconsiglio vivamente la lettura di questo romanzo a coloro che si offendono facilmente e che non sono disposti a mettere in discussione i propri punti di vista. Al contrario, penso che potrebbe piacere a chi ama le storie non convenzionali e non disdegna essere scosso e provocato da una lettura.
Commento di Martina Damiani, lettrice