‘Touch Screen – Vite fuori e dentro lo schermo’ di Rossella Amato
Touch Screen – Vite fuori e dentro lo schermo
di Rossella Amato
(Falzea Editrice)
Chi è Rossella Amato
L’autrice nasce in provincia di Reggio Calabria nel 1974. Prosegue gli studi giuridici presso l’Università degli Studi di Pisa, dove si laurea con lode con una tesi sulla Libertà di stampa e la tutela della privacy. Esercita la professione di avvocato giuslavorista in più regioni d’Italia e ad oggi continua ad occuparsi di Servizi per il lavoro, per la Regione Sicilia e la Regione Calabria, come consulente.
Nell’ottobre del 2019 pubblica il romanzo di formazione Rosso Dentro con Falco Editore a cui seguono racconti per adulti e ragazzi. Molti i riconoscimenti ottenuti con i suoi scritti.
Di cosa parla
Spesso non si sa dove, né con chi, ma siamo sempre tutti più connessi. Specchio della società odierna, questo libro è una collezione di nove storie innovative, anche drammatiche. Il tema centrale è l’incapacità di comunicare, di disconnettersi insieme alla paura di provare coinvolgimento vero, fisico ed emotivo.
I protagonisti di Touch Screen sono pavidi, si nascondono e celano ciò che desiderano. Spesso concretizzare i loro desideri profondi è rischioso e richiede un’audacia e una passione di cui sono totalmente sprovvisti.
Cosa ne penso
Irriverente, controcorrente, a tratti erotico, un testo assolutamente provocatorio. Acceso, brutale, spietato. Sono questi gli aggettivi con cui potremmo descriverlo.
“Touch Screen nasce durante la pandemia quando la vita reale era ridotta al minimo e quella virtuale era l’unica esistenza possibile – spiega Rossella Amato. – Siamo rimasti connessi per ogni cosa: lavoro, scuola, famiglia e persino incontri, fino quasi ad abituarci.
Da questa constatazione è nato il racconto L’Onda, dove ho racchiuso il messaggio chiave: nessuno è chi mostra di essere. Tutti hanno qualcosa da nascondere, da cercare o da cui vorrebbero scappare. Ogni racconto nella sua diversità scandaglia le paure e le menzogne che i protagonisti non sono in grado di rivelare nemmeno a sé stessi.
Così l’insoddisfazione silenziosa dei volti femminili si contrappone marcatamente alla mancanza di audacia di quelli maschili, che appaiono rimpiccioliti dalle loro stesse esitazioni, dal loro non saper rischiare nemmeno per amore. Ne esce un quadro umano impoverito anche nei desideri, per l’incapacità di costruire relazioni concrete, a vantaggio di un consumo virtuale di immagini e sensazioni preconfezionate, sempre identiche, incapaci però di toccare l’anima e che durano appunto il tempo di carica di un cellulare”.
L’autrice, con una narrazione asciutta, coinvolgente, verosimile e pretesti diversi e originali, ci guida dentro lo schermo, in quei luoghi dove la vita immaginata (proibita, nascosta) scorre parallelamente a quella reale. Scivolando tra social, chat, post, stanze segrete, spazi inesistenti e fluidi, come una serpe che si nutre di insoddisfazione e ipocrisia. Il messaggio che se ne ricava è chiaramente provocatorio: per vivere è necessario uscire allo scoperto, posare il telefono, mostrarsi in carne ed ossa per quello che si è, senza filtri o strategie.
Perfettamente allineata alla sua epoca, realista, scevra da bigottismi e inutili veli, Rossella Amato saprà sicuramente attirare l’attenzione dei lettori.
Francesca Ghezzani, giornalista e addetta stampa