‘Il gioco delle ultime volte’ di Margherita Oggero
Il gioco delle ultime volte
di Margherita Oggero
(Einaudi)
Chi è
Margherita Oggero nasce e vive a Torino. Prima di dedicarsi alla scrittura a tempo pieeno, faceva l’insegnante.
Il suo primo romanzo, pubblicato da Mondadori nel 2002 è stato La collega tatuata (da cui è stato tratto nel 2002 il film Se devo essere sincera di Davide Ferrario con Luciana Littizzetto)
L’anno successivo è uscito, sempre per Mondadori, Una piccola bestia ferita, seguito da L’amica americana (ancora Mondadori) e Così parlò il nano da giardino, edito da Eiunaudi.
Da allora non si è più fermata, pubblicando svariati libri fra cui nel 2011 un giallo per bambini.
È la creatrice dei racconti che hanno ispirato la serie televisiva Provaci ancora prof! con Veronica Pivetti.
Di cosa parla
A diciassette anni Alessandra è scontenta, viziata, confusa. Un giorno spicca il volo verso le rotaie di un tram. Nicola è il medico che la soccorre in ospedale, colpito da quella ragazza più vicina alla morte che alla vita.
Durante il lungo week- end che l’uomo trascorrerà a Chamois, a casa di amici con la famiglia, l’uomo e gli altri però saranno costretti a fare un bilancio della propria vita. Forse per Nicola, sarà inconsapevolmente complice proprio la ragazza soccorsa ma anche un fantasma in carne ed ossa che viene dal passato: il suo vecchio amico Matteo che non vede dagli anni del liceo. Proprio lui gli aveva fatto «uno scherzo» che li avrebbe segnati per sempre.
Qualcuno proporrà un gioco innocuo per passare il tempo: ma sarà il tempo invece a passare su ognuno di loro. «Il gioco delle ultime volte» ha le sue regole: ciascuno deve raccontare l’ultima occasione in cui ha fatto o visto una determinata cosa o persona; valgono sia i ricordi veri sia quelli inventati.
Un lungo week-end che lascerà il segno, perché quando i segreti e i ricordi riaffiorano, sono sempre guai.
Cosa ne penso
Questo romanzo, ambientato in una Torino borghese e benestante, vede due protagonisti, collegati tra loro da un tragico evento.
Alessandra, detta Ale, è una liceale diciassettenne che un giorno si lascia cadere sotto un tram. Nicola è il medico che si trova a prestarle le prime cure in ospedale. Benchè sia abituato alla sofferenza e ai drammi a cui assiste ogni giorno da tanti anni, Nicola rimane particolarmente colpito da questa ragazza, così giovane e bella, ma tanto disperata da aver compiuto un gesto estremo.
Mentre Ale è in rianimazione, lui non si dà pace, pensa continuamente a lei, a come andrà a finire.
Intorno ai due personaggi principali, compaiono molte altre figure, descritte con chiarezza e precisione: i genitori della ragazza, il suo fidanzato, la moglie e il figlio del medico, e infine un gruppo di amici con cui Nicola si trova a trascorrere un week end del tutto particolare in una baita isolata. Sarà lì che avverranno incontri inaspettati e rivelazioni, emergeranno segreti del presente e del passato, anche attraverso uno strano gioco, appunto quello che dà il titolo al libro, “il gioco delle ultime volte”: ciascuno deve raccontare l’ultima volta in cui ha incontrato una persona o fatto una determinata cosa.
Su tutta la vicenda aleggia la condizione sospesa di Ale, insieme ad altre situazioni interrotte o sospese, perché in fondo questo è un romanzo sulle relazioni, quello che appare e ciò che è veramente, rapporti familiari disfunzionali, incomprensioni e difetti di comunicazione.
Tutto questo viene descritto sapientemente, mentre il lettore trepida insieme a Nicola per il destino incerto della giovane Ale, a cui nulla mancava, ma solo in apparenza.
Fulvia Perillo, scrittrice e operatrice culturale