‘L’uomo sole’ di Saverio Giannini: un libro sulla diversità
L’uomo sole
di Saverio Giannini
(2022, Giazira Scritture)
Chi è Saverio Giannini
Saverio Giannini è nato a Bari, nel 1973. Lavora come educatore professionale per la Asl della sua città, occupandosi di persone con problematiche psico-sociali e con disturbo da dipendenze patologiche.
La penna, tuttavia, è la sua grande e vera passione. Scrive poesie, racconti e romanzi. Alcune sue liriche sono state pubblicate nelle raccolte Il sole nella città e Sui percorsi del cuore (La Vallisa – Besa Editrice). Con la poesia Sul trono della felicità, nel 1996, ha vinto il premio Equilibrium – Città di Toritto (Bari).
Il suo primo romanzo Un sussurro di successo (Besa Editrice) si è classificato al primo posto del Premio nazionale di narrativa Città di Crispiano (Taranto, ottobre 2004).
L’Uomo sole, pubblicato nel 2021 con la casa editrice Giazira, ha ottenuto numerosi riconoscimenti e il gradimento del pubblico. Nel 2022 ha vinto il premio della giuria giovani alla 10° edizione del Premio letterario Mino De Blasio. L’anno prima si era aggiudicato il premio La Cura degli altri, al 2° concorso letterario Emanuele Ghidini – Pesciolino rosso. Sempre nel 2021 ha avuto una menzione speciale per la sezione Narrativa al Premio Un libro in vetrina.
La sua ultima fatica, si intitola Il grande Iuba, pubblicato a febbraio 2022 con la casa editrice Giacovelli.
Di cosa parla
Samuel ha diciotto anni, vive a Bari, ha una vita difficile tra una madre depressa e problematica, un padre assente da quando i genitori hanno divorziato. Silenzioso e timido viene pesantemente bullizzato da due compagni di scuola da quando di anni ne ha dieci
Non ha amici, se non Michael, un ragazzo con la sindrome di Asperger che il padre rifiuta di accettare e far curare. Tra loro nasce una profonda amicizia, rinsaldata dal sentirsi entrambi emarginati. Quando Michael si suicida buttandosi dal terrazzo, Samuel cade in uno stato di profonda prostrazione e decide anche lui di farla finita.
Prima, però, fa un giro nella vecchia cava di bauxite abbandonata, vicina alla città. Un luogo del cure che chiama affettuosamente Bauxie. Ed è lì che accade il miracolo.
Samuel si addormenta sull’erba, al sole, fin quasi a perdere i sensi. È così che viene trovato ore dopo da un vecchio che abita in un casolare vicino: svenuto e ustionato.
Il ragazzo confida all’uomo, sensibile ai problemi altrui, la propria infelicità in famiglia e la vita di emarginato. L’altro lo ascolta paziente, poi gli dice che da quel momento la sua vita cambierà, perché il sole gli ha donato una nuova forza, veri e propri superpoteri che lo renderanno un supereroe.
Il ragazzo diventa così l’Uomo Sole e la sua vita si trasforma. Aiuta anche gli altri a cambiare la loro, fino a quando il vecchio non gli confessa che si è inventato tutta la storia e che i suoi superpoteri derivano solo dalla sua grande forza interiore.
Ed è esattamente in quel momento che Samuel si trova davanti a un bivio: sfidare il sistema o arrendersi.
Cosa ne penso
C’è sempre bisogno di leggere storie semplici e fresche, ma ricche di spunti di riflessione. Capaci di trattare con delicatezza temi come l’autismo, la diversità, la depressione, il bullismo, ma senza cedere al pietismo. Senza lo sguardo distratto di chi osserva da fuori il problema toccato a qualcun altro, poi gira la testa altrove.
In questo romanzo di formazione con un leggero tocco fantasy c’è proprio questo. Ed è scritto con un linguaggio scorrevole e leggero, capitoli brevi, trama snella e ritmata. La scelta della narrazione in prima persona, inoltre, mette subito in connessione il lettore con i pensieri del protagonista, lo pone al suo livello e lo conduce a vivere con lui i drammi della sua adolescenza.
In Samuel, nei suoi diciotto anni sfortunati, nella sua lotta quotidiana per non soccombere, c’è la storia di tanti altri ragazzi pieni di insicurezze, senza amici, costretti dalla prevaricazione di chi si sente più forte di loro a vivere la propria adolescenza come un calvario. Nemmeno il diploma e la fine della scuola riescono a salvarlo, perché il vuoto che essere bullizzato gli ha creato intorno lo ritrova pari pari a casa. Soprattutto dopo il suicidio di Michael che lo carica di nuovi sensi di colpa per non essere riuscito a impedirne la morte. C’è solo la musica a fargli compagnia. Non a caso ogni capitolo riporta i versi di una canzone e tutto il libro è denso di citazioni musicali.
Dunque, ci vuole qualcosa di nuovo e inaspettato, un miracolo, appunto. Quello che succede nella cava di bauxite.
La descrizione della trama non è volutamente scesa nei particolari per non togliere nulla al piacere della lettura, ma tutta la seconda parte del libro si riempie di personaggi. Tra di loro Sole, la ragazza di cui Samuel si innamora perdutamente al primo sguardo, Massimo il fratellino di lei, autistico. C’è Giovanni e ci sono ancora Tomas, il bullo che torna prepotente nella vita del ragazzo. Ci sono personaggi di secondo piano, che si ritagliano uno spazio nella storia e che contribuiscono ad arricchirla.
Nelle descrizioni, nella leggerezza delicata con cui Saverio Giannini ha scritto il romanzo, si sente tutta la sua esperienza di educatore, abituato a lavorare con ragazzi problematici, capace di raccontarne il comportamento senza scadere nei tecnicismi. Le mille sfaccettature dell’autismo sono lì tra le righe, con la loro drammatica realtà. Fatta anche delle difficoltà delle famiglie di accettare di convivere con questo disturbo, in una società inadeguata a dare loro gli strumenti per farlo.
Il pregiudizio verso la diversità, nel libro ha il volto dell’eccessiva sensibilità e insicurezza di Samuel, la sindrome di Asperger di Michael, la più grave forma di autismo di Massimo, la depressione della madre di Samuel e del padre di Sole, l’omosessualità, la dipendenza.
La soluzione alla fine c’è e arriva da dentro, dalla forza e dalla fiducia in se stessi. È questo il messaggio principale de L’Uomo Sole, un romanzo adatto a tutti, ai ragazzi di oggi e di ieri, a chi ha vissuto l’isolamento sulla propria pelle e a chi ha contribuito a crearlo. Una lettura salvifica e che fa riflettere.
Recensione a cura di Lina Senserini, docente e giornalista