‘La vita intima’ di Niccolò Ammanniti
La vita intima
di Niccolò Ammaniti
(Einaudi, 2023)
Chi è Niccolò Ammanniti
Nasce a Roma nel 1966 e esordisce in narrativa nel 1994 con il romanzo Branchie. Nel 1995 pubblica il saggio Nel nome del figlio, scritto insieme al padre Massimo. Nel 2001 pubblica Io non ho paura (Einaudi), diventato nel 2003 un film diretto da Gabriele Salvadores.
Fra le altre cose vince il Premio Strega nel 2007 con Come Dio comanda che un anno dopo diventa un film, sempre con Gabriele Salvadores.
Del 2009 è Che la festa cominci (Einaudi), del 2018 Io e te (Einaudi) e del 2015 Anna (Einaudi) poi adattata in una fortunata serie tv targata Sky.
I suoi libri sono stati tradotti in 44 Paesi.
Di cosa parla il libro
Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti. Come un moderno alienista Niccolò Ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso
Cosa ne penso
La protagonista è una donna bellissima, addirittura c’è chi la definisce la più bella del mondo. Non solo, è sposata col primo ministro, è ricca, famosa, ammirata da tutti. Ma nel suo passato ci sono tragedie terribili, tra cui la morte in circostanze drammatiche del suo unico amatissimo fratello e, anni dopo, del suo primo marito, un famoso scrittore.
Ed è proprio il suo passato a tornare inaspettatamente attraverso un incontro casuale con Nicola, un amico di gioventù con cui ha avuto una breve storia. Un incontro inizialmente piacevole che diventa un incubo quando l’ex fidanzato le inoltra un video hard che lei non ricorda di aver girato, ma di cui è protagonista.
Quella Maria Cristina ventenne disinibita atterrisce la quarantenne moglie del premier che ne teme le conseguenze e dà inizio ad una serie di avvenimenti che la metteranno di fronte al suo sé più intimo, fino ad allora soffocato dal ruolo e da ciò che da sempre la circonda, a causa della sua bellezza e degli eventi da cui è stata travolta.
Tracce di passato, un presente la cui unica parte autentica è quella legata alla figlia Irene, un futuro che Maria Cristina teme e che non sente suo: il percorso affannato e confuso la porterà a riunire queste parti e distinguere i pochi rapporti autentici dalle apparenze prive di sentimento che la circondano.
Una lettura scorrevole e profonda allo stesso tempo, una figura di donna inconsueta, fragile e tremante, ma che sa anche trovare dentro di sé impensabili risorse.
Recensione a cura di Fulvia Perillo, scrittrice