Fantascienza : ‘Anima e Carbonio’ di Arturo Caissut
Anima e Carbonio
di Arturo Caissut
(L’Orto della Cultura, 2023)
Chi è Arturo Caissut
Arturo Caissut è nato a Monfalcone (GO) il 25 dicembre 1984. Ingegnere Biomedico e imprenditore, è titolare di una società di consulenza aziendale.
Ha all’attivo diversi premi letterari per racconti brevi e poesie. Molte le pubblicazioni: sulla rivista Crack! (Il Grande Freddo), su quella edita dall’Agenzia Letteraria Pastrengo (La ragazza del primo banco) e su Blam (25 dicembre 1992), oltre che su diverse antologie derivanti da premi letterari. Ha autopubblicato nel 2021 il racconto lungo Perdere il filo.
Di cosa parla il libro
Con dieci storie visionarie e sapientemente costruite, l’autore friulano ci guida nella dimensione più affascinante della fantascienza, quella che oltre a ipotizzare il domani offre l’opportunità della riflessione per l’implicita correlazione con l’oggi.
Cosa ne penso
Protagonista indiscusso di questa raccolta di racconti è l’Uomo – forma di vita a base carbonio caratterizzata da ciò che alcuni chiamano anima, da cui il titolo della raccolta. Qui è calato in contesti di alienazione futuristica dove si analizza il rapporto tra le persone, la Terra e il resto dell’Universo. Tra scenari distopici e disumanizzanti, intelligenze artificiali autosufficienti, annunciate apocalissi, i protagonisti e il lettore sono portati a porsi interrogativi sull’essenza delle persone e delle cose.
“Questa raccolta è il risultato di diversi anni passati a inventare storie per passione, senza mai pensare alla pubblicazione ma dedicandomi alla scrittura fine a se stessa – ha spiegato Caissut –. Quella del racconto breve è la forma che mi è più congeniale. Anche se ho un paio di bozze di romanzi nel cassetto è proprio concentrandomi sui racconti che ho cominciato pian piano ad affinare le mie capacità e a ottenere qualche soddisfazione letteraria.
Quando è arrivata da L’Orto della Cultura la proposta di pubblicare una monografia ho scelto come filo conduttore quello dell’Umanità e del suo rapporto con la tecnologia. Un tema di cui mi occupo da diversi anni anche in ambito lavorativo. Alcuni dei racconti presenti sono stati scritti molti anni fa, per poi essere rivisti, aggiornati, riscritti da zero, fino ad assumere la forma che hanno oggi. Altri sono stati invece scritti espressamente per Anima e Carbonio.“
L’autore non crede nella suddivisione netta in generi letterari. Non ha mai deciso consapevolmente di occuparsi di fantascienza. Ha semplicemente scritto racconti la cui ambientazione più ovvia era quella di un futuro più o meno probabile e remoto.
Diversi suoi racconti nascono da un’attività che in quanto Ingegnere è per lui naturale: interrogarsi sul ruolo della scienza e della tecnologia e sul loro possibile impatto sul nostro futuro. È però l’Uomo a interessarlo di più e a essere realmente al centro delle storie.
Androidi, stazioni spaziali e cataclismi vari servono soltanto come cartina tornasole, sono una scusa per parlare di quello che ci rende umani e di quanto sia importante tenercelo stretto.
Dieci racconti che prendono corpo nel futuro, ipotizzando l’imponderabile domani e la sottintesa responsabilità di chi lo determina. Prospettive senza approdo di quiete interiore, ma dal comune algoritmo di possibile redenzione: quello non ancora codificato dell’essere umano.
Recensione a cura di Francesca Ghezzani, giornalista televisiva e addetta stampa