Topolino: ‘Newton Pitagorico e il questionabile Que’
La società cambia, le mode passano, ma di persone come Topolino c’è sempre bisogno, in ogni tempo.
Casty
IIl mondo Disney ci fa sognare, ci regala favole e sorrisi da oltre 70 anni. Per questo parliamo spesso dei suoi straordinari personaggi e di tutti coloro che ci lavorano.
Con il fumetto Newton Pitagorico e il questionabile Que, siamo andati a scoprire un altro volto di questo mondo: lo sceneggiatore e disegnatore Andrea Malgeri.
Andrea Malgeri nasce nel 1987 a Torino; frequenta il Liceo Artistico e la Scuola Internazionale di Comics. Lavora come caricaturista, scenografo, illustratore e soprattutto come fumettista, la sua principale occupazione e la professione che ha sempre desiderato svolgere. Ama la natura, la musica, il teatro e, soprattutto, amo raccontare storie.
Andrea, quando è nata in lei la passione per il fumetto?
“Prima ancora di imparare a leggere ero già affascinato dai giornalini a fumetti, così colorati, pieni di personaggi e di nuvolette. Capii subito che erano storie raccontate con immagini e parole e così non vidi l’ora di imparare a leggere per poterne gustare appieno il contenuto. In prima elementare mi ritrovai a scrivere e disegnare il mio primo fumetto.
Quali sono stati i suoi primissimi passi nel mondo Disney?
“Premetto che il mio primo e grande amore è sempre stato Topolino. Quindi potete immaginare la gioia quando, dopo molte prove, impegno e fatica, nel 2017, riuscii a entrare nello staff dei disegnatori del mio settimanale preferito, coronando il mio sogno.
Per arrivare a quel momento ci vollero anni. Il primo a credere in me, in tal senso, fu l’acclamato disegnatore Paolo Mottura che mi dette preziose indicazioni e l’opportunità di mostrare i miei disegni in redazione. Ma ancora non ero pronto. Il tempo passava insieme a prove su prove, finché non incontrai Donald Soffritti, altro grande disegnatore Disney. Grazie alle sue dritte, riuscii a migliorare a tal punto che la redazione mi concesse di disegnare una storia di prova. Andò bene e… il resto è storia”
Come è nata la trama della storia Newton Pitagorico e il questionabile Que?
“Seguendo la mia passione di narrare storie, ho voluto provare a realizzare un sogno nel sogno. Dopo più di un anno di preparazione, ho messo insieme un portfolio di soggetti illustrati e l’ho mandato in redazione. Tra le varie idee c’era quella di Newton e il quarto nipotino, la storia più breve tra quelle proposte, ma la prima ad essere accettata. Da molto tempo stavo pensando a un modo di mettere in scena Que, il fantomatico quarto nipotino, e, quando sul settimanale venne ripreso il personaggio di Newton (nipote di Archimede e genietto incompreso), pensai che accostare i due avrebbe potuto essere molto interessante”.
Come nasce il personaggio di Que?
“Le sue origini sono curiose. Ad alcuni disegnatori è capitato, anche se raramente, di inserire accanto a Qui Quo Qua un quarto nipotino. Svista? Paradosso multi-dimensionale? Fatto sta che i lettori si sono affezionati a questo intruso e gli hanno dato persino un nome: Que.
Questo piccolo mistero mi ha intrigato molto, per cui ho voluto provare a far un po’ di luce…”
Quanto tempo è stato necessario per la realizzazione delle tavole del fumetto?
“Anche se l’idea per una storia può frullarmi in testa a lungo, anche per mesi (in cui la elaboro, la sviluppo, ne immagino i finali alternativi), quando mi metto a scriverla sono velocissimo.
Per quanto riguarda i disegni, le tempistiche sono variabili. Dipende da quanti personaggi sono in scena, da quanto sono complessi i fondali, da quanti progetti sto seguendo in contemporanea. Nel caso delle 16 tavole di Newton e il questionabile Que, ho impiegato circa 2 mesi e mezzo a disegnarle. Successsivamente le mie matite sono state ripassate a china dall’inchiostratrice Martina Canti. Le tavole inchiostrate colorate dalla colorista Diana Laudando. Infine, ho aggiunto personalmente dei colpi di luce e di ombra qua e là”.
Sogni nel cassetto.
“Il mio sogno nel cassetto è… continuare così! Desidero raccontare tante altre storie che considero un vero e proprio nutrimento per l’animo umano.
Grazie alle storie, capiamo qualcosa in più del mondo e, a volte, anche di noi stessi. Quindi, viva le storie, viva i fumetti e viva Topolino“!
Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale, e della Premiata LIbreria Marconi di Bra (CN)