‘La casa del mago’ attesissimo romanzo di Emanuele Trevi
La casa del mago
di Emanuele Trevi
(Ponte alle Grazie, 2023)
Chi è Emanuele Trevi
Emanuele Trevi è uno dei critici più celebri della sua generazione oltre che premiato scrittore. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi. Si ricordano testi dedicati a Leopardi, Salgari, e autori italiani del Novecento.
Redattore di Nuovi Argomenti, ha collaborato con il Manifesto (Alias), la trasmissione radiofonica Lucifero (Radio Tre) con una sezione dedicata alla poesia e ha fatto parte della giuria del premio Calvino 2001.
Tanti i suoi libri. Con Due vite (Neri Pozza 2021) ha vinto il Premio Strega 2021
Di cosa parla
Un romanzo che l’autore dedica al padre, Mario Trevi, celebre e riservatissimo psicoanalista junghiano. E’ uscito nelle librerie il il 5 settembre 2023 dove era attesissimo.
Alla morte del padre, avvenuta nel 2011, l’autore si ritrova il suo appartamento-studio da vendere. Nessuno lo vuole acquistare ed allora figlio decide di andarci a vivere lui. Si ritrova così calato in una atmosfera inquieta, ma allo stesso tempo stimolante che lo aiuterà a scoprire chi era veramente suo padre.
Cosa ne penso
Il Mago di cui parla l’autore è suo padre, noto studioso e psicanalista junghiano, uomo di grande cultura e spessore, ma anche persona poco pratica e distratta, benché affettuoso e gentile. Così distratto che è capace di perdere il figlio bambino a Venezia. Un evento che lo scrittore racconta con il sorriso, divertito da una storia un po’ assurda, ma prevedibile, dato il padre immerso nei suoi pensieri e il figlio con la testa nelle nuvole.
Ma l’argomento centrale del libro è, appunto, la casa del mago, l’appartamento- studio in cui Mario Trevi, guaritore di anime, ha svolto per tantissimi anni la sua professione.
Dopo la morte del padre, Emanuele e la sorella cercano di venderla, ma la cosa diventa molto difficile, tanto che l’agente immobiliare esprime un concetto molto originale, è la casa a non voler essere venduta. “Se una casa non ti vuole, emana i suoi fluidi respingenti, boicotta ogni tuo tentativo di appropriartene…”.
Così, lo scrittore prende una decisione inattesa quanto definitiva, decide di trasferirsi lì, in quell’appartamento ricco di storie, segreti, impregnato di racconti, sofferenze, guarigioni.
La difficoltà nel mettere ordine e iniziare una vita nella nuova casa è notevole per una persona poco pratica come l’autore si descrive. Tutto ciò verrà ulteriormente aggravato dall’arrivo di una inusuale domestica peruviana, Rocio detta ‘la Degenerata’, incapace di pulire e mettere ordine, ma in compenso logorroica e in qualche modo autorevole. EmanueleTrevi pensa più volte di licenziarla, ma non ci riesce. Anzi, si trova coinvolto nelle sue feste peruviane dove conosce la procace e disinvolta Paradisa con cui stabilisce un rapporto tutto sommato gradevole, ma difficile da definire.
Mentre racconta queste vicende con sapiente autoironia e con piacevole leggerezza, l’autore fa continue incursioni nella vita del padre, con richiami alla psicanalisi e alla letteratura, citando importanti autori, primo tra tutti Jung, ma poi Natalia Ginzburg, Giorgio Manganelli, Ernst Bernhard.
La Psiche, di cui è impregnata la casa del Mago, è la grande protagonista sottintesa del libro. La ricerca del sé attraverso la storia del padre, ma anche attraverso i sogni e strade non ortodosse quali l’astrologia e gli esagrammi dell’ I King.
“Ogni momento è un equilibrio imprevedibile di forze contrarie, una configurazione unica del caso nella fuga di specchi della possibilità, un oracolo cinese”.
Il libro termina con una situazione che l’autore definisce ‘irripetibile e impensata’, che lascia al lettore la sensazione di partecipare a un momento di perfetta armonia.
Una lettura imperdibile e catartica con la quale Emanuele Trevi si conferma un grande narratore.
Recensione a cura di Fulvia Perillo, scrittrice e operatrice culturale