‘Paperozius e il vortice della sapienza’ parla l’illustratore
Leggere significa anche immergersi in mondi fantastici. Per questo, chi ci segue lo sa, amiamo i fumetti e dedichiamo molto spazio ai loro autori e protagonisti.
Questa volta abbiamo intervistato Federico Maria Cugliari, illustratore Disney che ci ha parlato del suo recente lavoro: Paperozius e il vortice della sapienza. Una storia ideata da Rudy Salvagnini, i cui colori sono stati curati da Gaetano Gabriele D’Aprile.
Federico Maria Cugliari è nato a Roma nel 1992 e fin da piccolo ha avuto una grande passione per il disegno. Questo amore per l’arte lo ha portato a frequentare il liceo artistico. Tuttavia, dopo il diploma, ha deciso di intraprendere una strada da autodidatta anziché proseguire gli studi accademici. La sua carriera professionale è iniziata a 24 anni, quando ha avuto l’opportunità di lavorare come character designer e concept artist per la serie animata ‘44 gatti’.
Successivamente, ha avuto la fortuna di entrare a far parte di Ubisoft, sempre con lo stesso ruolo. In seguito, ha avuto l’opportunità di lavorare per Topolino come colorista e disegnatore.
Si occupa principalmente di character design e concept art per videogiochi/animazione, illustrazione e fumetti. Ama particolarmente colorare, soprattutto utilizzando matite colorate. Nel suo tempo libero, gli piace fare attività fisica e giocare ai giochi di società.
Federico, quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?
Fin da quando ho memoria, non ricordo un momento in cui non avessi una matita in mano. Da piccolo trascorrevo ore e ore a disegnare, divertendomi a inventare personaggi. Forse è proprio per questa ragione che mi trovo oggi a svolgere anche il ruolo di character designer. La mia passione per i disegni di Topolino, invece, è nata intorno ai 15 anni, quando ho conosciuto indirettamente Marco Gervasio e ho ammirato una storia di Pippo da lui disegnata. Non so perchè, ma questo ha scatenato in me un’enorme ispirazione e mi ha spinto a voler seguire le orme di grandi artisti come lui di questo mondo”.
Quali fumetti leggeva durante l’adolescenza?
“Mi piaceva variare molto, sicuramente abbiamo Topolino tra questi. Leggevo anche Dago, Diabolik, e qualche manga come Full Metal Alchemist e Soul eater (che ho portato anche alla maturità parlando della follia, tema scontato.. lo so)”.
Quali studi sono stati necessari per diventare illustratore del settimanale Topolino?
“Come ho accennato in precedenza, ho intrapreso il mio percorso di studio da autodidatta. Ho dedicato tempo a studiare le anatomie e le vignette dei grandi artisti contemporanei di Topolino, così come dei maestri classici, al fine di apprendere appieno l’anatomia corretta. All’apparenza il disegno disneyano potrà sembrare banale, ma dietro c’è tanta tecnica e inizialmente è molto difficile da apprendere”.
Quando è entrato a far parte del progetto Paperozius e il vortice della sapienza?
“Nella prima metà di quest’anno”.
Quanto tempo ha impiegato per realizzare le tavole del fumetto?
“Parlando in ore, credo all’incirca sulle 300”.
Quale tecnica grafica ha utilizzato per realizzare le tavole?
“Per questioni di velocità ho utilizzato il digitale. Spero in futuro di dedicarmi anche al cartaceo”.
Quale personaggio del mondo Disney le piace più disegnare?
“In realtà ancora non l’ho disegnato ufficialmente, ma mi piace molto Paperoga. Di quelli che ho già affrontato di sicuro Paperino e Archimede. Mi trovo molto in sintonia anche con Topolino“.
Sogni nel cassetto?
“Per quanto riguarda Topolino; spero di arrivare in alto, tra i migliori. Nell’arte in generale; dato che sono un’appassionato di Magic the Gathering, mi piacerebbe illustrare almeno una carta per loro. Nella vita; vorrei oziare quasi tutto il tempo su un’amaca come Paperino ed avere anche una bella casa come la sua”.
Intervista a cura di Fausto Bailo e della Premiata Libreria Marconi di Bra (CN)