‘Lucrezia, la doppia vita di una Borgia’ di Antonio De Cristofaro

‘Lucrezia, la doppia vita di una Borgia’ di Antonio De Cristofaro


Lucrezia, la doppia vita di una Borgia
di Antonio De Cristofaro
(Aurea Nox, 2023 )


Chi è l’autore

Vive a Corbetta in provincia di Milano, è sposato ed ha un figlio, ma nasce a Bellona, in provincia di Caserta, nel 1955. Studia e si laurea all’Istituto Orientale di Napoli in Lingue e Letterature Straniere Moderne, indirizzo europeo, specializzandosi in lingua inglese e francese.
Dopo la laurea si trasferisce a Milano dove inizia ad insegnare sia lingua e letteratura inglese che francese. Tra le sue passioni c’è la lettura e la scrittura, ma arriva alla pubblicazione del suo primo racconto solo nel 2007.

Nel 2014 pubblica il suo primo romanzo Giada con il quale ottiene numerosi riconoscimenti. E’ del 2016 il romanzo L’inganno (Silele Edizioni) a cui segue l’anno dopo Il perdente e nel 2019 Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara ambedue pubblicati con Letteratura Alternativa Edizioni.

Con la casa editrice Aurea Nox ripubblica il romanzo storico su Lucrezia Borgia con il titolo Lucrezia, la doppia vita di una Borgia. Riveduto e ampliato, nel libro sono state inserite anche alcune lettere autografe della protagonista.

Di cosa parla il libro

Il libro parla di Lucrezia Borgia, figlia illegittima del Papa Alessandro VI.
L’autore ha inteso concentrare la sua narrazione sulla seconda parte della vita della protagonista, quando sposa in terze nozze l’erede al ducato di Ferrara, Alfonso I d’Este.

 

Antonio De Cristofaro

Sulla prima parte della vita di Lucrezia sono stati scritti molti libri, incentrati soprattutto sulla sua supposta vita dissoluta, anche se forse erano più scandalose quelle del padre Papa Alessandro VI e del fratello Cesare Borgia. Era facile buttare fango sull’unica figlia del Papa piuttosto che attaccare direttamente padre e fratello, specialmente nel momento in cui il loro potere era all’apice.

 

Dedicandosi al racconto della vita di Lucrezia dopo il matrimonio con Alfonso I d’Este, l’autore ha inteso riabilitare la figura della donna Lucrezia, mettendone in luce il suo buon carattere e la sua vita interiore.

 

Dall’analisi dei fatti storici acclarati e dalla libera interpretazione dei pensieri intimi di Lucrezia, ne esce il ritratto di una donna niente affatto corrispondente a ciò che la vulgata popolare ha tratto dalla narrazione dei primi libri apparsi sulla sua figura.

 

La riabilitazione di Lucrezia Borgia avviene pagina dopo pagina scavando a fondo sulla vita e sulle opere da lei messe in atto durante gli anni che vive accanto ad Alfonso I d’Este, sia prima di diventare duchessa di Ferrara che dopo l’ascesa al trono ducale del marito.
Alla fine del libro, per dare maggiore risalto a ciò che l’autore ha ricavato dall’analisi dei documenti a cui ha avuto accesso, vengono accluse alcune lettere: la prima è l’ultima che lei scrive al marito, e la seconda scritta poco prima di morire al Papa Leone X.

Cosa ne penso

Tanto si è scritto riguardo a Lucrezia Borgia, per alcuni considerata avvelenatrice senza scrupoli mentre per altri perfetta castellana rinascimentale. In questo romanzo l’autore, a seguito della propria ricostruzione storica, ci presenta Lucrezia; creatura femminile luminosa, affascinante e dal potente magnetismo vitale, colei che traduceva la vita non tanto in amori quanto in un senso d’amore diffuso; da me molto amata proprio per la sua essenza.

Un viaggio che inizia all’alba del suo terzo matrimonio con Alfonso I d’Este, Duca di Ferrara; prosegue in ciò che sarà il suo ultimo tratto di strada, alla vista si affacciano grandi personaggi e vivaci figure minori che la affiancano all’unico scopo di supportarla nel raggiungimento dell’obbiettivo al quale anela, la stabilità famigliare nonché sociale come tradizione vuole da ambo i casati.

Non demorde, non cede nemmeno di fronte alle più atroci delle avversità che le vengono imposte dall’incontrastato destino ma tende il suo essere verso la preghiera, entra in assoluta comunione con il divino, si lascia attraversare da un mondo interiore che la allontana parzialmente dalla realtà concedendole di ritrovare la pace e serenità di spirito.

Il libro termina con un suggestivo incontro, in quanto sul calar del tramonto al suo fianco si manifesta una figura immateriale, un angelo portatore di luce o forse di tenebre. Una lettura incantevole e delicata dalla prima all’ultima pagina, per nulla noiosa (o non lo avrei letto in un giorno e mezzo!). Lo consiglio non solo agli amanti del genere ma anche a coloro che vogliono approcciarsi ad una piacevole lettura.


Sara Brillante, scrittrice


 

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