UNA VOCE NEL SILENZIO di Pietro Solimeno, una storia sull’eutanasia

UNA VOCE NEL SILENZIO di Pietro Solimeno, una storia sull’eutanasia

Questa settimana parleremo del romanzo Una voce nel silenzio di Pietro Solimeno, scrittore prolifico e di talento che con questo nuova, intensa  storia, ha dimostrato ancora una volta la sua maestria nell’indagare l’animo umano coinvolgendo totalmente chi legge.

pietro solimenoNOTIZIE SULL’ AUTORE 

sito di Pietro Solimeno

Pietro Solimeno è nato nel 1956 a Orbetello in provincia di Grosseto, dove attualmente vive e lavora come consulente informatico presso l’azienda di sua proprietà.
Da circa dieci anni ha iniziato a coltivare la passione per la scrittura, con risultati eccellenti, che si è concretizzata nella pubblicazione di sette romanzi pluripremiati che, oltre a questo, sono:
“Il soffio dell’Angelo” (2013)
“L’altra metà della vita” (2011)
“Vite violate” (2010)
“La Rivelazione” (2008)
“Karen” (2007)
“Lisa” (2005)

In occasione dell’uscita di Una voce nel silenzio Solimeno ha avuto occasione di conoscere Beppino Englaro, padre di Eluana (la donna che, ricorderete, in seguito ad un incidente è rimasta in stato vegetativo per 17 anni fino alla morte naturale avvenuta in seguito all’interruzione della nutrizione artificiale) che si è dimostrato subito molto disponibile.

Come sei riuscito a contattare Beppino Englaro?( l’uomo ha combattuto e combatte perché la libertà di cura sia un valore collettivo, perché la legge rispetti l’individuo e non dia a altri se non a lui stesso il diritto di decidere della propria salute)
Ho avuto il suo numero da un’amica. L’ho chiamato e lui cortesemente mi ha subito risposto, chiedendomi di inviargli la bozza del Romanzo.
Ricordo bene che erano le 23.00 quando ricevetti una telefonata da lui (erano passati circa dieci giorni da quando aveva ricevuto il plico contenente la bozza). Siamo stati a parlare per almeno un’ora: il suo all’inizio era una specie di interrogatorio, nel senso che mi formulava delle domande su quello che avevo scritto.
Dopo ogni risposta passavano secondi interminabili, sembrava stesse soppesando ogni mia sillaba, poi continuava con le domande. Alla fine mi disse: “mi è piaciuto molto, sarò alla presentazione. Ci siamo sentiti in seguito diverse volte per definire il giorno, gli orari e tante altre cose, finché mi chiese se poteva unirsi a noi Mina Welby (moglie di Piergiorgio Welby, balzato alle cronache negli ultimi anni della sua vita quando già gravemente malato cominciò a chiedere ripetutamente che venissero interrotte le cure che lo tenevano in vita e che spirò dopo che il suo anestesista gli staccò il respiratore, secondo i suoi voleri): chiaramente risposi entusiasta. La contattai e mi rispose con molta gentilezza: anche lei voleva leggere la bozza. In seguito ci siamo risentiti per gli ultimi accordi.
Purtroppo, due giorni prima della presentazione mi arrivò una telefonata di Beppino: stava male, era molto dispiaciuto e non avrebbe potuto partecipare. In realtà a quel punto volevo rimandare tutto, ma lui mi convinse a fare ugualmente la presentazione con Mina, rassicurandomi che tutto sarebbe andato bene.
Così è stato. Alla presentazione parteciparono più di 90 persone.

DI COSA PARLA

COP.eb.una voce nel silenzio paginaDi nuovo sola. So che è arrivato il momento.
Sento i suoi passi, sta per entrare nella stanza. Non ho paura, non ne ho più.
Ha il libro con sé, la mia storia raccontata in un romanzo, l’ultimo della mia vita.
Siede accanto a me, senza dire nulla. Apre il libro e rimane ancora in silenzio a rileggere nella sua mente l’ultima pagina.
Si alza, mi bacia sulle labbra e siede ancora. Lo apre e inizia a leggere.”

Isabella ha una vita simile a quella di tante altre donne, un matrimonio non proprio felice e un destino che l’aspetta in agguato… e, si sa, con quello non si vince mai. Sotto shock per la scoperta del tradimento del marito, sarà vittima di un pauroso incidente che la relegherà per sempre in uno stato di coma irreversibile.
Ma, nonostante per tutti sia ormai come morta, lei continuerà a provare le stesse sensazioni di tutti gli altri esseri umani: amerà, sognerà e pregherà anche se in silenzio.
E in questo mondo distante un universo da quello di tutti gli altri, soltanto la musica e Marco, insegnante di pianoforte, riusciranno a darle il coraggio e la forza per affrontare quella specie di nuova esistenza.

COSA NE PENSO

Non è facile parlare di Una voce nel silenzio perché, quando ci troviamo di fronte a storie come questa diventa quasi impossibile non farsi assalire dalle emozioni.
Ci sarebbe tanto, troppo, da dire sull’eutanasia, un problema reale che ancora oggi è oggetto di confusione e disinformazione.
Ma qui dobbiamo prendere in considerazione il romanzo nella sua completezza, non soltanto la vicenda di cui tratta.
Ed allora iniziamo a dire che, delicato eppure intransigente, Pietro Solimeno imbastisce una storia credibile dove i sentimenti sono sempre in primo piano. Il grido d’amore della protagonista non viene mai soffocato, non è la storia di una sconfitta o rinuncia. Anzi, ciò che rimane alla fine della lettura, è una sensazione di libertà e di riscatto, non certamente di disperazione.
Una voce nel silenzio è scritto in maniera fluida ed esauriente e nonostante il tema trattato, la fine della vita, riesce a tratti ad essere dolce, anche se ovviamente non mancano momenti in cui il sentimento della rabbia prevale.
Attraverso gli occhi della protagonista e il cuore dell’autore, in Una voce nel silenzio la morte viene vista non come fine di tutto, ma come speranza per una nuova vita. Nonostante la crudezza di alcune scene, il romanzo non cessa mai di indulgere nei confronti delle paure umane cercando di dare risposte a domande che la ragione pone, ma a cui spesso non è facile dare soluzioni facilmente accettabili anche perché in fondo emozioni, sogni, desideri e speranze rimangono il solo e unico patrimonio dell’umanità.

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