Roberta Lepri: romanzi impegnati, ma anche tanta ironia e… #Amoridimerda

Roberta Lepri: romanzi impegnati, ma anche tanta ironia e… #Amoridimerda

(nella foto di copertina  Roberta Lepri viene premiata nel 2008 durante il Concorso del Caffè Letterario Moak 2008, aveva partecipato con «Filastrocca del caffè»)

Roberta Lepri, laurea in Lettere moderne all’Università di Siena con tesi su Michelangelo, è una formidabile scrittrice di origine umbre che ormai da tempo vive in Toscana.

roberta-lepriMolto attiva in ambito culturale, ha creato il blog letterario #Svolgimento e collabora anche con Sdiario, quello della scrittrice Barbara Garlaschelli (Mondadori), curando la rubrica #Amoridimerda.

I suoi romanzi, vincitori di numerosi Premi Letterari, si contraddistinguono per l’impegno civile e l’attenzione a questioni sociali, temi a lei molto cari:
Sulla terra, a caso (ExCogita, 2003), L’Ordine inverso di Ilaria (Guida, 2005, vincitore della X edizione del Premio Cimitile), L’Amore riflesso (Guida, 2006) Con Avagliano editore ho pubblicato La ballata della Mama Nera (2010), Il volto oscuro della perfezione (2011) e Io ero l’Africa (2013)

Il suo blog personale è www.robertalepri.com

Tu sei una donna profonda e nel contempo (cosa non da poco!) dotata di ironia. Come ti definiresti da un punto di vista personale, professionale e letterario?

Sono una persona che nel corso della propria vita ha subito grandi cambiamenti e che ha avuto la fortuna di avere i mezzi per comprenderli, analizzarli e viverli a pieno. La mia è una continua scoperta, la scrittura è il mio piccone, il sistema con cui porto alla luce le cose che ritengo importanti. Alcune nemmeno troppo piacevoli (come nel caso dei racconti che pubblico sul blog di Barbara Garlaschelli, Sdiario, e che sono raccolti sotto il titolo di #Amoridimerda) ma comunque importanti, perché fanno parte di me e del mio modo di affrontare l’esistenza. Il punto di vista personale, professionale e letterario sono come tre strade, andate a incontrarsi fino a diventare in pratica una sola. Io sono le cose che scrivo e la passione con cui mi dedico a questa parte di me è la stessa che metto in tutte le altre cose che faccio.

Come nasce la voglia di scrivere in Roberta lepri?

In tutta sincerità, non ho una risposta precisa. Nel tempo il rapporto con la scrittura è cambiato. A dirla tutta, più passa il tempo e più ho voglia di scrivere, forse perchè è il modo migliore che ho per conoscere me stessa e le cose che mi succedono intorno. Sono curiosa e scrivo perché ho voglia di capire. Mi succede spesso di pensare tra me e me come se scrivessi: rende tutto più chiaro, mi permette di mettere sul tavolo le diverse possibilità e le voci, anche contraddittorie, che si agitano nella mia coscienza.

E, con tutti i tuoi impegni, dove trovi il tempo per farlo?

Anche qui devo rispondere che non lo so. Sono stupita pure io dalla quantità di cose che riesco a scrivere. Sono molto veloce, la notte non dormo moltissimo e ho buone capacità organizzative. Ho da sempre la tendenza a fare molte cose insieme e a spingere questa attitudine a livelli estremi, forse per mettermi alla prova. Credo che abbia a che fare con la necessità di venire apprezzata. Dentro di me c’è una vocetta che dice “se saprai fare tante cose bene, di certo verrai amata”. Ha a che vedere con il rapporto conflittuale che ho avuto con la mia famiglia e con il senso di abbandono che ho provato nell’infanzia. Ormai lo so e non me ne faccio un problema: mi dedico con tutta me stessa alle cose che mi piacciono e basta.

io ero l'africa

Segui regole precise oppure, citando un libro molto noto, vai dove ti porta il cuore?

La tendenza a fare molte cose, di cui parlavo poco fa, mi porta anche nella scrittura a frequentare generi diversi. Nel momento in cui scelgo ciò di cui voglio scrivere è il cuore che spinge, poi ogni tipo di scrittura ha le sue regole. Scrivere fantascienza non è come scrivere una storia per bambini e un racconto non può avere lo stesso ritmo di un romanzo. Esiste però la possibilità di contaminare i generi: la fantascienza può parlare di amore ed essere insieme una denuncia sull’uso dei social network, come è il caso di un mio racconto che uscirà a maggio in antologia per Galaad.

Ti è passato mai per la testa di smettere?

Ci sono momenti in cui penso “non ho voglia di scrivere”. Subito dopo mi viene in mente che potrei scrivere un racconto che parla di una scrittrice che non scrive più. Certo che mi passa per la mente, più che altro di smettere di pubblicare, che è la parte più difficile e faticosa di questo mestiere. Ogni volta che ho deciso in questo senso, è però successo qualcosa per cui sono stata contattata da una casa editrice ed è uscito un nuovo libro.

Quali sono stati i momenti salienti e, se le hai avute, le complicazioni sulla tua strada da scrittrice?

Mi pare di ricordare solo momenti salienti e complicazioni, tutto insieme. Di certo non mi sono annoiata. Il primo romanzo è uscito undici anni fa, il tempo è passato in un lampo. Il momento più bello però è stato la vittoria al premio Moak, di cui era presidente il critico Massimo Onofri, che ha creduto nella mia scrittura e mi ha proposto ad Avagliano, con cui ho pubblicato i miei ultimi tre libri.

 
l'ordine inverso si ilaria

 

Ci sono stati episodi particolari, che vale la pena ricordare, legati ai tuoi romanzi?

Nel mio secondo romanzo (L’Ordine inverso di Ilaria) il finale è aperto, la protagonista è su una spiaggia dell’Isola del Giglio e… praticamente tutti i lettori lo hanno riscritto, decidendo che si stava togliendo la vita. Io invece lo avevo sentito come un momento di intimità e speranza. Maria non moriva ma i lettori hanno deciso diversamente.

 

Qual è il rapporto di Roberta Lepri con i lettori?

Non mi sembra nemmeno vero che le mie parole siano arrivate a persone che non conosco, che si rivedono in quello che ho scritto, che amano o detestano un personaggio o una situazione. E che magari se la prendono con me perchè avrebbero vouto un altro finale. Provo molta gratitudine per questa partecipazione, sia nei confronti dei lettori che della scrittura che ha reso possibile tutto questo.

Uno slogan per promuovere i tuoi libri…

Vale per tutti, non solo per i miei… Prenditi cura di un libro: lascia che abbia cura di te

Come narratrice, provi mai il desiderio di liberarti dei personaggi che crei?

No. Però non amo i romanzi seriali e non mi piace riproporre personaggi già visitati. Se proprio voglio liberarmi di un personaggio, lo uccido in corso d’opera.

Attraverso i tuoi scritti vuoi lanciare messaggi?

Mi piace scrivere di argomenti che ritengo importanti per me come persona. Ho scritto di discriminazione nei confronti dei Rom e degli omosessuali, di razzismo, di violenza sui più deboli. IL prossimo romanzo parlerà di homeless e disoccupazione. Non si tratta di lanciare messaggi, parlo di cose che sono sotto gli occhi di tutti. Scrivendo, voglio solo cercare di capirle meglio.

L’autore/autrice che ami di più?

Un tempo avrei risposto Karen Blixen, senza dubbio. Oggi che la mia biblioteca è molto più fornita ho qualche certezza in meno e qualche possibilità di giudizio in più. Per cui aggiungerei Elsa Morante, Maria Bellonci, Alice Munro. Tutte donne. E poi Marquez.

cent'anni di solitudineIl libro che preferisci?

Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez

Quello che stai leggendo?

Philip Roth, Il lamento di Portnoy

E quello invece che avresti voluto scrivere?

Cent’anni di solitudine.

Un sogno…

Una grande casa piena di bambini piccoli a cui offrire la possibilità di studiare e una grande biblioteca in cui ritirarmi a scrivere.

Per Roberta Lepri, quali sono gli ingredienti per essere felici ?

Non ne ho idea. Però ho appena finito di leggere un divertente saggio di Kurt Vonnegut “Quando siete felici fateci caso”. Credo sia importante. I momenti felici sono pochi, quando accadono dobbiamo fermarci a pensare “che bello. Tutto questo è meraviglioso”

Quanto sono importanti i sentimenti?

Muovono tutto quanto, sono l’energia del mondo, il polo negativo e positivo. Facciamo tutto per amore o al contrario, per odio. Nel mezzo, ci sono tutte le sfumature, la tenerezza, l’amicizia, il rancore, il disprezzo.

Cuore

Cos’è per te l’amore? Sei innamorata?

L’amore è voglia di perdersi fidandosi di qualcun altro. Io con gli anni sono diventata piuttosto sospettosa e mi intimidisco facilmente. Non sono innamorata.

 

La vita e il suo senso…

La vita non ha senso. Tanto vale sorriderne.

I tuoi progetti a breve scadenza?

Nel 2015 uscirà un nuovo romanzo dal titolo “Balene”. E poi forse una sorpresa ma non posso dirla. Altrimenti che sorpresa è?

E quelli a medio/lungo termine?

Mi piacerebbe trasferirmi in un piccolo paese, in cui tutti si conoscono e dove potrei avere ritmi diversi da quelli a cui sono abituata. Montepescali sarebbe perfetto, mi piace da matti.

Ti sentiresti di consigliare ai giovani di investire nella cultura?

Sì, se è la cosa per cui si sentono portati. Uscire dai luoghi comuni è importante e qualsiasi cosa, se fatta con amore e passione, è ben fatta. La mia migliore amica ha rilevato una libreria che stava chiudendo, in un paese piccolo e un po’ sonnolento. Tutti la sconsigliavano ma lei, che è una donna colta e appassionata, si è buttata. E la sua libreria in Italia è la prima per vendite, tra quelle della catena che rappresenta.

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