Un amore travolgente: le lettere di D’Annunzio e Barbara Leoni
«IL SUO NOME È GABRIELE» Le vere lettere di Barbara Leoni (1887 – 1889) di Maria Rosa Giacon
(Ianieri Editore, pagg.288, Euro 16)
Questa volta la scrittrice Lella Sansone ha recensito per Letteratura e Dintorni un libro veramente particolare, confermando la sua abilità nell’approcciarsi oltre che alla narrativa, anche ai saggi, alle opere letterarie complesse e alle ricerche critiche sulla letteratura.
CHI MARIA ROSA GIACON
La veneziana Maria Rosa Giacon, studiosa di letteratura italiana e critica letteraria, è laureata in Lettere, in Lingue ed è anche Dottore di Ricerca in Filologia con una tesi sulle fonti francesi del romanzo dannunziano.
Ha collaborato per Einaudi al Dizionario delle Opere della Letteratura italiana e ha curato L’Innocente dannunziano per gli Oscar Mondadori.Da tempo si dedica a ricognizioni nell’ambito ipertestualità e della semiologia del testo poetico e narrativo.
E’ autrice di vari saggi su scrittori italiani tra fine 800 e primo 900: D’Annunzio di cui è un’esperta, ma anche Fogazzaro, Pascoli, Soffici e Palazzeschi.
DI COSA PARLA
Elvira Fraternali, coniugata Leoni, e Gabriele d’Annunzio vissero una intensa e passionale storia d’amore, probabilmente la più coinvolgente nella gioventù del grande poeta, che avrebbe segnato in modo indelebile la vita della giovane amante.
Elvira, ribattezzata dal poeta Barbara, trattenne con il suo innamorato una fitta corrispondenza epistolare che copre un arco di tempo alla durata formale della relazione intercorsa tra i due amanti.
Di tale corrispondenza, furono religiosamente conservate da Barbara le lettere a lei inviate e, sulla base di questa testimonianza storica, Maria Rosa Giacon, esperta dannunziana e autrice di valide ricerche critiche sulla letteratura tra Otto e Novecento, ha ricreato liberamente, ma nel rispetto del carteggio originale, la storia d’amore dei due amanti.
Nell’opera di Maria Rosa Giacon, Barbara confida alla sorella Teresa, attraverso un immaginario dialogo epistolare, la sua esperienza di vita, le gioie e i tormenti della sua passione, le motivazioni che l’anno indotta a donarsi senza riserve e, successivamente, a troncare il rapporto con Gabriele.
COSA NE PENSO
Amare l’amore sempre, comunque e a qualunque costo.
Questo sembra essere il motto di chi dedica la sua vita all’amore, a quell’amore che conduce ogni essere verso mondi sconosciuti dove la passione coinvolge e sconvolge l’esistenza degli innamorati assoggettandola ad un sentimento irrazionale, spesso incontrollabile, che li segna in modo indelebile.
Leggere «Il suo nome è Gabriele – Le vere lettere di Barbara Leoni» è un’esperienza singolare che consente al lettore di scoprire e rivivere la storia d’amore intercorsa tra Barbara Leoni e Gabriele d’Annunzio, ma anche di entrare nella vita privata del grande artista in modo diretto.
Questo amore raccontato in forma epistolare mette a nudo, nello specifico, i segreti più profondi dei due amanti, i sentimenti e le emozioni che hanno caratterizzato il loro rapporto amoroso.
Ma al di là della notorietà dei due protagonisti, rimane il fatto che i segreti della celebre coppia altro non sono se non i segreti di tutti coloro i quali amano intensamente la vita e si donano ad essa senza riserve.
Tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di incontrare il vero amore possono scorgere, nella pagine scritte in maniera egregia dall’autrice, situazioni e problematiche comuni.
Tutti possono vedervi riflessa una parte di sé. Chi non è mai stato chiamato ad operare scelte drastiche? Chi non ha mai fatto follie per compiacere un innamorato? Chi non ha mai commesso errori di valutazione? Chi non ha mai sofferto per amore? Tutte domande di fronte alle quali i veri innamorati tacciono.
Il risvolto più interessante di questa storia è che ogni uomo può lasciarsi travolgere da una passione, ma deve trovare il coraggio di non lasciarsi sopraffare da essa, altrimenti ne diventa schiavo e perde la capacità razionale necessaria per la sopravvivenza fisica e psichica.
È la ragione che induce gli innamorati a sacrificare i propri sentimenti, soprattutto nel momento in cui si rendono conto che ostinarsi a mantenere vivo un rapporto può solo condurre uno dei due, o entrambi, verso il baratro.
È la ragione che consente a tutti di sopravvivere all’impeto della passione, di non commettere errori clamorosi, di farsi del male. Come Barbara Leoni, nel rapporto amoroso che degenera, bisogna trovare il coraggio di operare delle scelte drastiche e avere la forza di dare ascolto alla ragione rimanendo fedeli ai propri propositi.
È auspicabile che la passione e la ragione, nella vita sentimentale di ognuno, stiano sempre in equilibrio perfetto, onde evitare di giungere a situazioni eclatanti, a fatti di cronaca nera, talvolta evitabili, in cui sempre più spesso le donne sono vittime di uomini senza scrupoli che non esitano a fare loro del male.