Pensieri nello scrigno, esordio di Fabio Strinati
Pensieri nello scrigno
nelle spighe di grano e il ritmo
di Fabio Strinati (Edizioni Il Foglio, anno 2014, euro 12)
CHI E’ FABIO STRINATI
Marchigiano, vive in un paesino vicino a Macerata ed è ragioniere. Oltre che di scrittura, in particolare poesia, è appassionato di musica e di escursioni sull’Appennino umbro-marchigiano. Suona il pianoforte.
Gli ho chiesto di raccontarci qualche curiosità su di lui ed ecco che ci dice:
“Mi piace scrivere libri soltanto di mattina, perché amo catturare l’energia delle prime ore del giorno.
Non rileggo mai né le mie poesie, né i miei libri che, fra l’altro e detto fra noi, non mi piacciono mai.
Una cosa curiosa: quando mi appassiono ad un autore, per ore e ore mi studio la sua biografia, ma poi poco mi dedico alle sue opere.”
COSA NE PENSO
Pensieri nello scrigno, nelle spighe di grano e il ritmo è l’esordio di Fabio Strinati.
Pensieri, parole, poesie che vanno lette e rilette con attenzione, meglio se ad alta voce. Non sono immagini immediate, quelle che dipinge l’autore che tende, invece, a plasmare il reale attraverso una ricerca certosina di termini e significati nascosti.
Ove olografo cesella nebbie
L’avvenire e sobrio
Livello alla mitezza
Di solenni antiquate ere.
(Ove)
Non testi, quindi, di facile lettura, ma senza dubbio audaci ed innovativi , caratterizzati da una avanzata sensibilità e una modernità radicale.
Chi ha un pochino di dimestichezza con la poesia, potrà rinvenire in questi versi l’ermeticità di Quasimodo o di Ungaretti, ma anche l’accumulo non sempre razionale di parole tipico di Sanguineti o i collages linguistici di Balestrini.
Si rinviene, in molte composizioni e nella scelta dei termini , la passione di Fabio Strinati per la musica e le note:
Il bacio irradia
Nel mondo salvifica musica
Quel dondolo intimo
Di prezioso il sogno
L’argomento ancestrale
(Il bacio n.1)
Ecco quindi che, alla luce di tutti questi elementi, le poesie contenute in Pensieri nello scrigno nelle spighe di grano e il ritmo non sono riconducibile ad una forma espressiva ben definita.
Appaiono piuttosto come un esperimento, un’esperienza artistica in divenire e regalano versi intensi, ma mai intimistici o patetici. Si può intravedere, invece, un intimismo musicale, inteso come espressione melodiosa di una spiccata sensibilità e interiorità mostrata quasi con pudore.
Il temporale?
E’ colui che trucca le carte
e a volte rimane
(Il temporale)