Mini, storia di un pittore di Franco Rizzi

Mini, storia di un pittore di Franco Rizzi


(nella foto sopra un quadro di Roberto Sguanci dal titolo Il pittore e la modella)

La recensione del romanzo di Franco Rizzi è a cura della scrittrice siciliana Lella Sansone che ringraziamo per la sua preziosa collaborazione

Franco RizziCHI E’

Franco Rizzi (nella foto a sinsitra) nato a Torino nel 1935, ha trascorso gran parte della sua vita a Milano dove ha frequentato il Politecnico laureandosi in Ingegneria elettrotecnica. Subito dopo la laurea ha iniziato a lavorare nella ditta del padre diventando progettista specializzato di apparecchi per lo scambio termico.

Per lavoro ha viaggiato in tutto il mondo: Europa, Asia, America, Africa. Per passione ha scritto diversi romanzi a sfondo storico.

 

Attualmente lo scrittore risiede a Iseo, direttamente in riva al lago, in una bella casa costruita sul terreno dove, durante la guerra e fino agli anni ’70, sorgeva uno stabilimento della sua azienda, dismesso poi per l’apertura di una nuova sede.

Il romanzo trae spunto dalle tristi vicende vissute da un personaggio realmente esistito, ma l’autore precisa che i racconti reali a cui si è ispirato sono stati rimaneggiati e ricondotti a nuova vita dalla sua fantasia, per cui non presentano più corrispondenza alcuna con persone esistite o con fatti realmente accaduti.

DI COSA PARLAministoria di un pittore

Edito da Kairos Edizioni, quella narrata è la storia densa e toccante di Mini, un pittore che agli inizi del ‘900 sceglie di vivere la sua umile vita tra tele e pennelli, sognando di diventare famoso. Nato in un piccolo borgo sul Gran Sasso, Rocco Domenico Sabino, soprannominato Mini dalla madre, vive un’infanzia di stenti e miseria dopo essere stato abbandonato dal padre, che preferisce fuggire in Francia per coronare il suo sogno d’amore con Monique, la sua amante, e dopo aver assistito alla morte della madre.

 

Da quel momento inizia per il protagonista una sequenza di episodi tristi e dolorosi che segneranno in modo indelebile la sua vita fino alla fine. Le esperienze accumulate nel corso degli anni condurranno Mini alla ricerca di una forma di espressione artistica che gli permette di rappresentare, in modo del tutto soggettivo e personale, quel tormentoso mondo che albergava dentro di lui.

COSA NE PENSO

Le usanze antiche e semplici che hanno caratterizzato in modo stabile e per centinaia di anni la vita di certe borgate, si perdono nell’oblio dei ricordi di chi ancora sente forte il senso di appartenenza ad un nucleo familiare e mantiene costantemente viva la memoria storica di un tempo ormai passato che, comunque, rappresenta il substrato sociale-economico-culturale degli uomini di oggi.

Ecco allora un racconto ben strutturato della semplice vita di un pittore che vissuto in estrema povertà si trova coinvolto in una serie di vicissitudini che lo conducono a vivere esperienze molto forti dal punto di vista umano. Quello che emerge dalla lettura è una realtà d’altri tempi dove si lottava quotidianamente per la sopravvivenza lavorando ore ed ore per guadagnare quel tanto che bastava per assicurare alla famiglia un piatto di minestra calda e un letto dove dormire. Condizione questa che caratterizzava tutta la manovalanza, costretta a procacciarsi il lavoro e a spezzarsi la schiena in due pur di riuscire nell’intento.

pitturaÈ interessante notare come il corso dei grandi eventi s’innesta nella routine quotidiana del popolo che non comprende la portata degli eventi e che è costretto a subire la storia senza poter mai far sentire la propria voce. Ecco allora che le vicende s’intersecano tra di loro e s’imprimono nella coscienza di chi le subisce.

 

Pur non avendo la possibilità di comprendere l’essenza dei fatti ogni uomo sente comunque la necessità di esprimere al mondo il proprio pensiero, ovvero quel groviglio di emozioni e di sensazioni che, imprigionati dentro di sé, chiedono solo di uscire allo scoperto. Quando ciò succede nasce un artista, che non è un uomo comune, ma un testimone del suo tempo, proprio come Mini, il protagonista del romanzo.

 

La narrazione, semplice e asciutta, senza orpelli letterari e pochi dialoghi tra i personaggi, è ben congegnata e il lettore si sente subito attratto dalla vicenda che scorre senza intoppi. Ci sono momenti veramente molto emozionanti, altri ovviamente meno, ma quando si arriva alla parola fine c’è sicuramente tanto su cui riflettere.

(Lella Sansone)

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