“Lettera a lei” gioia e tormento di un amore
Chi è Francesca Oliva
Scrittrice per passione (Scrivo perché non posso farne a meno e no, non è una frase fatta, è la verità. Scrivo sempre, continuamente, per lavoro e per diletto, per sfogo e per aumentare il mio intelletto. Un gesto nobile, la scrittura, un gesto che mi rende felice e entusiasta, anche quando invento storie sceme con protagonista un cane rasta, ci dice) non ha ancora quarant’anni, è sposata con due figli.
Con modestia dice di fare tutto bene, ma niente in modo eccellente. Ha fatto l’ortolana al mercato, costruito bomboniere e fiori finti, servito in ristoranti di lusso e in misere pizzerie di quartiere, preso quasi una laurea in ingegneria ed è diventata esperta di web marketing. Ha scritto due libri: Lettera a Lei e La bambina e il Cinghiale, una storia per bambini.
Di cosa parla
Lettera a Lei racconta la lunga storia d’amore, tragica e gioiosa, di due donne ormai non più giovanissime. Una quotidianità “normale” la loro, intrisa di affetto, stima, ma anche di rancori e incomprensioni che viene interrotta da qualcosa di molto, molto doloroso.
Cosa ne penso
In forma epistolare, scritto in prima persona, questo romanzo colpisce e spiazza subito per la crudezza del linguaggio: diretto, virile, asciutto, ruvido.
Francesca Oliva, non ha lesinato nei termini che, a volte, nella loro virulenza riescono quasi a disturbare e sono difficili da mandar giù, ma ben presto se ne intuisce la funzione.
La storia fra le due donne, emerge infatti con forza in tutta la sua complessità (Eccolo lì un altro pezzo del mio rugoso cuore, lì in quell’antipastiera che usammo la sera che vennero a cena i miei e non vedevano l’ora di andarsene) raggiungendo, proprio grazie alle frasi brevi e a quei vocaboli che ti fucilano alle spalle, le insenature più intime della nostra anima.
La voce narrante, senza ipocrisie e con la malinconia e l’audacia che accompagna spesso questi amori, ci consegna il quadro di un rapporto complesso, di un legame assoluto che si è imposto nelle vite e nei destini delle protagoniste.
Leggere questo breve romanzo è come assistere ad uno spettacolo di fuochi d’artificio: si parte con un botto, fatto di rabbia e rancore, disperazione e quasi odio verso la persona amata, e si finisce con una pioggia di stelle. L’accanimento e l’ira, la furia e la violenza dei sentimenti, si trasformano in malinconica accettazione di un qualcosa che non si può modificare.
Una storia che cambia forma pagina dopo pagina, prima in maniera impercettibile, poi sempre più evidente, perché così cambia l’amore.
Una lettura non semplice che scortica pregiudizi e che, senza falsi pudori, scava impietosa dentro i nostri animi lasciandoci forse più liberi, ma sicuramente con qualche domanda in più su noi stessi e i nostri sentimenti.