Musical 80: ricordi e costumi del famoso decennio
Ospito con piacere lo scrittore Nicola Gervasini, uscito in libreria con Musical 80, un testo che mi ha subito molto incuriosito. Sentiamo da lui di che cosa parla…

Nicola Gervasini
Nicola Gervasini: chi sono
Quando avevo 14 anni il mio passatempo preferito era immaginarmi veri e propri musical mettendo in successione i successi della radio di quegli anni ’80. Oggi, che ho 44 anni, ho trasformato quel sogno in un libro (Musical 80, WLM Editore).
Nel frattempo, da grande, ho già scritto di musica fin dal 1994 per vari quotidiani (La Prealpina), riviste (Mucchio Selvaggio, Il Buscadero, FilmTV) o webzines (Rootshighway). Nel 2010 ho pubblicato il mio primo libro, “Rolling Vietnam. Radio-grafia di una guerra” (Pacini Editore), romanzo storico creato intorno alle canzoni che hanno raccontato la guerra del Vietnam.
Ho anche allevato 3 figli oggi adolescenti, che quando sentono un brano degli anni ’80 si mettono a ridere, e alcuni gatti che hanno usato i vinili immortalati nella copertina per farsi le unghie.
Cos’è Musical 80?
Una compagnia teatrale sta per allestire al Teatro Sanzio di Urbino Musical 80, lo spettacolo che ho sempre sognato nelle mie notti adolescenziali nella realtà, un libro scritto dall’ambiguo autore Fausto Macchi nella fiction. Una delle attrici viene trovata però impiccata, e toccherà al commissario Paolo Manfredi di Urbino indagare su quello che pare subito essere un omicidio. Lui, per la verità, avrebbe altre cose da fare, come rimuginare sul suo matrimonio appena fallito o sulla sua mai partita carriera di scrittore, ma la realtà lo obbliga a scavare nel passato di un’attrice che negli anni ’80 aveva passato tutte le tappe obbligatorie del cinema minore italiano con lo pseudonimo di Zara Blacks, dal soft-erotico all’horror, fino al porno vero e proprio.
E’ con questo pretesto narrativo che ho colto l’occasione per scavare nei costumi e nei ricordi di un decennio da sempre
discusso, eppure sempre attuale. Alla fine ci si chiede come mai gli anni ’80 siano fonte di nostalgia per chiunque li abbia vissuti, compreso chi magari li ha detestati per la musica iper-pompata e un clima generale sempre esagerato in tutto, dai vestiti troppo colorati ai film splatter troppo estremi, dai capelli cotonati alle giacche con le spalline.
Musical 80 ha la struttura e il linguaggio del noir, ma lo destruttura fin dal suo anti-protagonista, uno che passa la vita a chiedersi se davvero vuole calarsi nei panni dell’eroe. E’ quindi un romanzo tutto da ridere, perché poi si usa l’espediente dell’ironia, se non proprio della comicità pura, per descrivere una serie di grotteschi personaggi, tutti accomunati dall’aver lasciato negli anni ’80 qualche segreto o qualche scheletro nell’armadio. Alla fine il senso del libro sta nel suo epilogo (ma non lo anticipo qui ovviamente…), ma per arrivarci si ride e si sorride anche di noi stessi, e di tutti gli stereotipi sugli anni ’80 che ci siamo creati nel corso del tempo.
Leggero e di veloce lettura, Musical 80 è un giallo citazionista e, in fin dei conti (lo ammetto..), veramente nostalgico di un’epoca che è tempo di rileggere con una nuova chiave di lettura.
Che potrebbe anche essere quella di una lacrima malinconica, come di una sonora risata.