Nithràl, secondo volume della trilogia Il Ciclo della Rinascita
Dedicato a chi, in tempi bui, ha ancora la forza di sperare;
agli errori che mi hanno aiutato a comprendere;
a chi mi ha aperto gli occhi mostrandomi il vero volto della realtà.
Dedicato ai sognatori, labile luce in fondo all’oscurità, grazie alla quale posso
ancora credere.
Chi è Francesco Leo
Già noto ai lettori del nostro Blog (se siete curiosi, potete andare a vedere la recensione del primo volume della trilogia: Viktor) l’autore, oltre alla grande passione per la letteratura fantasy, ama i videogiochi, il cinema e la recitazione.
Nasce a Magliano Sabina , vicino a Viterbo, ma attualmente vive a Siano, nei pressi di Salerno.
Di cosa parla Nithràl
Nithràl è il secondo volume della trilogia Il Ciclo della Rinascita e rappresenta il fulcro della storia.
Tutto si svolge nel Regno di Mirthya, un mondo immaginario dove Viktor, il protagonista/eroe, scopre essere l’eletto che dovrà salvare l’umanità da forze oscure che sembravano ormai estinte. Ecco così che il male riappare a disfare la serenità creata dalle otto divinità agli arbori dei tempi.
In questo volume Viktor continua il suo viaggio, accompagnato da suo fratello Gabriel e da Selene, la giovane amica maga che occuperà un posto sempre più importante nella sua vita.
La mano che stringeva sulla bocca di Selene allentò la presa quando
delle calde lacrime vi si riversarono sopra.
La luce delle fate dei boschi mostrò la sagoma di Viktor ombrata per
una metà e illuminata da quella verde per l’altra.
Selene si voltò per guardarlo negli occhi e abbracciarlo con quanta
più forza aveva in corpo. «Tu… tu sei…», provò a dire lei,
singhiozzando.
«Sto bene… sto bene. Ora sono qui e non ti lascerò mai più.»
«Credevo di averti perso… noi credevamo… Gabriel…»
«Ehi, tranquilla, calmati adesso. Ci sono io con te», rassicurò lui…
Molto difficile e complicato sarà però riconoscere amici e nemici, in un mondo dove tutto si fa incerto, anche il tempo. Soldati, demoni, mostri, maghi, stregoni, elfi, pirati, vampiri, incantesimi e sortilegi fanno da sfondo a questo secondo pezzo di storia in una girandola di accadimenti che farà tremare il mondo intero mentre le popolazioni di Mirthya si troveranno a combattere tutti insieme.
Cosa ne penso
Sicuramente una vicenda sfaccettata che si snoda in un mondo ben articolato dove la varietà dei personaggi, degli accadimenti e dei punti di vista la rendono intricata, ma al tempo stesso godibile.
Il plot è ben costruito e dettagliato, coerente e credibile nel suo essere fantasy. Grazie all’uso del passato nella narrazione, poi, Francesco Leo dona al romanzo quel distacco temporale che nel genere è quasi d’obbligo.
La scrittura pur evocativa, è veloce, funzionale alla rapidità con la quale si snoda la vicenda e accompagna Viktor nel suo viaggio verso la conoscenza di sé e del mondo che lo circonda. Proprio per questo sia i fatti che i personaggi agiscono in rapida successione e la lettura risulta scorrevole e appassionante. Con scaltrezza, gli eventi vengono combinati in modo non conseguenziale e ciò porta il lettore ad essere curioso e impaziente di andare avanti nella lettura.
Da apprezzare, grazie anche alla complicità dei dialoghi, l’accuratezza con la quale l’autore descrive gli stati d’animo e la psicologia dei personaggi che risultano ben delineati nei loro tratti salienti sia interiori che esteriori.
Nonostante l’autore segua l’impianto classico del fantasy (battaglie, intrighi, distruzione, profezie, mondo fantastico e creature da favola) la vicenda è sostenuta da profonde riflessioni sull’uomo e sui valori della vita (amore, amicizia, onestà) che fanno capolino, silenziose, tra le righe.
Consiglio di leggere questi due primi volumi della trilogia a poca distanza l’uno dall’altro, per non perdere, non tanto il filo, quanto il senso più intimo della storia che, comunque, ci lascia ancora con alcuni nodi cruciali da sciogliere.
Insomma, un autore da tenere sott’occhio che sicuramente ci riserverà ancora belle sorpresa.