Dentro me, esordio di Matteo Nepi
Editore: Pav Edizioni
Anno edizione: 2016
Pagine: 200.
Chi è Matteo Nepi
Nasce a Milano, ma dal 2008 vive a Dublino. Durante gli anni dell’Università (è laureato in Scienze Politiche), tra una lezione e l’altra, inizia a scrivere brevi storie.
“In seguito ricopiai quegli appunti battendoli a macchina con una vecchia Olivetti degli anni 70 dei miei genitori, ma era più il tempo che passavo a infilare il foglio nel rullo dalla parte giusta che a portare avanti le storie. Poi passai al computer salvando gelosamente le mie produzioni nei cari vecchi floppy disk” ci dice.
In seguito, da autodidatta, comincia anche a dedicarsi alla scrittura cinematografica, ma la pubblicazione di un romanzo vero e proprio è rimasto al primo posto. Con tenacia, e tanta tanta passione, è riuscito a realizzare il suo sogno pubblicando Dentro me, il suo esordio letterario.
“Senza arrendermi, proseguii la ricerca di una casa editrice non a pagamento che credesse nel mio romanzo. Alla fine la trovai o forse fu lei a trovare me…”
Ha pubblicato anche una raccolta di racconti e vinto alcuni Premi letterari.
Di cosa parla Dentro me
La storia si svolge a Milano, fine degli anni novanta . Il protagonista è un giovane universitario piuttosto introverso, figlio di genitori ricchi e separati che poco si occupano di lui e di sua sorella Cinzia.
Il difficile rapporto con il padre non lo aiuta a superare i suoi malesseri e difficoltà e la sensazione perenne di profonda solitudine. Problematiche legate all’infanzia e mai risolte.
Dopo un paio di esperienze sentimentali deludenti, incontra Giorgia e da quel momento la sue esistenza opaca cambia completamente corso.
Cosa ne penso
Un libro sincero, emozionale, di pancia. Incentrato sulla storia del giovane Andrea Fiacchini prende sin dalle prime pagine, perché trasmette sensazioni e sentimenti che appartengono ad ognuno di noi: la ricerca di un senso a questa vita, l’amore, la solitudine, la tristezza, l’incapacità di decidere, l’amicizia, i timori e le paure.
Aiutato da una scrittura in prima persona, Matteo Nepi attira il lettore nel suo mondo e riesce a fargli vivere le stesse emozioni del protagonista. Si rivolge direttamente a lui, permettendogli di vivere la sua vita, mostrandogli ciò che vede e sente…
L’autunno milanese era strano, non c’erano foglie che cadevano o colori che ingiallivano, la città diventava solo più fredda e piovosa…A Milano non si può andare in spiaggia a vedere che effetto fa il mare quando piove o nevica. Non ci sono nemmeno i bagni che chiudono una volta finita la stagione, per questo credo che nessuno… conosca bene la differenza tra tristezza e malinconia.
Un pregio del romanzo sono i dialoghi, intensi e ben posizionati nel plot. Spezzano la monotonia del narrato e facilitano la lettura, caratterizzando i personaggi e aggiungendo realismo alla vicenda.
“Vaffanculo, me ne voglio andare da qui.”
“Dove?”
“Non lo so, via.”
“E il lavoro?”
“E il lavoro se ne trova un altro.”
“Dove vorresti andare Andrea?”
“In un posto silenzioso dove conoscere tante persone, che diventeranno amici mie e non se ne andranno come ha fatto Loris.”
“Guarda che non è Loris che se ne è andato, è la vita che vi ha diviso:”
La scrittura è chiara, non banale, semplice ma accurata. L’autore riesce a dosare e a posare bene le parole che creano in chi legge immagini nitide e immediate.
La solitudine che regna, e che impregna ogni pagina, è palpabile, spessa come la coltre di nebbia che offusca MIlano, una delle città più belle, ma anche più tristi d’Italia, stando a recenti sondaggi. Matteo Nepi però la maneggia bene,evitando che diventi reclusione e inducendo a riflettere sulle proprie fragilità.
Un percorso certamente complicato, ma educato e intelligente, grazie al quale il lettore può indagare in profondità le dinamiche dei sentimenti umane che, ormai, si intrecciano indissolubilmente con quelle della società.
Insomma, quando le emozioni si incrociano con parole ben scritte ne nascono cose belle, come questo libro.