La scordanza di Dora Albanese
Segnalo un romanzo uscito da poco e scritto da un’amica, Dora Albanese. Si intitola: La Scordanza. E’ ambientato nell’Italia meridionale degli anni 80 e mette a tema la vicenda di una donna che cerca la propria libertà abbandonando dietro sè tutto il suo mondo, figli compresi.
Una storia lacerante, che tuttavia mette a tema non solo la condizione della donna, ma il bisogno di trovare la felicità dentro una realtà che spesso sembra al contrario negarla. Un tema, quindi che riguarda tutti.L’ho trovato molto bello.
Alessandro Vergni di Grosseto
Chi è Dora Albanese
E’nata a Matera, in Lucania, nel 1985. Vive a Roma con suo marito e con il figlio Claudio, nato nel 2005.
Dopo il diploma magistrale, nel 2004 si è trasferita a Roma, dove ha intrapreso gli studi in antropologia all’Università La Sapienza.
Nel 2009 è uscito il suo primo libro di racconti, Non dire madre, pubblicato dalla casa editrice Hacca. Il libro è stato recensito favorevolmente da quotidiani, riviste e trasmissioni radiofoniche quali “Corriere della sera”, “Il Mattino”, “Il Riformista”, “Il Messaggero”, “Vanity Fair”, “Grazia”, “Pulp”, “Cosmopolitan” e “Fahrenheit” di Radio Rai 3.
Nel 2011 è uscito il suo primo romanzo per la casa editrice Rizzoli.
Ama frequentare il bar e il mercato del suo quartiere romano, visitare i piccoli paesi della Lucania, leggere romanzi del 900 e saggi di antropologi
Di cosa parla
A Muggera, un piccolo paese della Basilicata, il mondo sembra essersi fermato: le donne alternano le preghiere del rosario alle formule per scacciare il malocchio; gli uomini sono pronti a uccidere per uno sguardo di troppo; nel bosco, nascoste tra i calanchi, le fattucchiere preparano filtri d’amore.
E poi c’è un ruscello, una “fiumara”, che per chi l’attraversa segna il confine invisibile tra dentro e fuori, tra vita e morte,
tra ricordo e dimenticanza. Caterina sogna di oltrepassare quel ruscello, raggiungere l’altra riva e lasciarsi tutto alle spalle: è troppo bella, troppo giovane, per restare in un posto senza futuro. Ma a casa ha una famiglia che l’aspetta – un marito, una madre anziana, due bambini piccoli.
Quale donna, al suo posto, avrebbe il cuore di abbandonarli? Caterina non sa rispondere a questa domanda, finché non incontra Nadir. Un uomo brutale, selvaggio, che vive da solo tra i sassi senza acqua né elettricità; un uomo che non ha nulla da offrirle, se non l’occasione di invertire il passo e fuggire. È così che inizia questa storia, con una fuga. Perché soltanto fuggendo si può scoprire cosa resta di una persona quando sceglie di recidere tutti i legami della sua vita.
Quello raccontato da Dora Albanese è un Sud feroce e contraddittorio, impastato di magia oscura. E lei ci tende la mano per rivelarne i segreti, regalandoci un romanzo intenso, viscerale, che si interroga sul senso più profondo della femminilità.