Kisetsu, coraggioso esordio di Ciro Cibelli

Ciro Cibelli
Chi è Ciro Cibelli
Napoletano di origine, vive in provincia di Treviso. Oltre che di lettura e scrittura è appassionato di disegno, filosofia, musica underground, mondo giapponese, make up e cosplay.
La lettura è una passione che arriva da lontano. La sua famiglia aveva in casa un’enorme libreria con classici e libri di ogni genere che lui si divertiva a sfogliare e a leggere fin da piccolo. Ama in particolare la poesia e, ispirato dai poeti ermetici e di avanguardia (come Ungaretti, Zanzotto e Sanguineti), ha scritto due raccolte di poesie pubblicate nel 2012 e 2013.
Anche il mondo dei manga giapponesi ha sempre avuto un forte ascendente su di lui, tanto che nel 2017 pubblica il romanzo drammatico, Kisetsu, uno young adult proprio ispirato ai fumetti e ai racconti di Bukowski, ai film di Aronofsky, alle anime di Gen Urobuchi e al pensiero di Umberto Galimberti sul nichilismo e i giovani.
Ha sempre visto l’arte come mezzo per esprimere se stesso, senza vincolo alcuno, senza mai avere finalità commerciali. Non gli interessa guadagnare. “Per me” ci dice “è già stupendo poter condivi-dere le mie creazioni con qualcuno che le apprezzi. Sia che faccia cosplay, che scriva o che disegni, lo faccio semplicemente per comunicare cosa provo, cosa immagino, cosa mi fluttua per la testa, cercando comunque di trasmettere qualcosa a chi legge o a chi mi vede in cosplay. Per me l’arte è anche un modo per conciliarsi con gli altri, per capire meglio l’artista e sentirlo più vicino a sé. Un modo per amplificare l’empatia, diciamo, e per essere tutti più uniti.”
Di cosa parla Kisetsu
2017. Figlia di genitori separati che non sono mai riusciti a capirla fino in fondo, Alice De Lamia è una ragazzina sedicenne introversa con evidenti disturbi depressivi. La vita scolastica è difficoltosa, così come i rapporti con i compagni, in particolare con Chanel che lei considera una vera e propria nemica.
L’unica persona che le sembra volerle stare accanto è il ventunenne Andrea Vitale. Benestante, una sera la invita a una festa che si rivelerà il punto di partenza per un lungo viaggio verso la sua distru-zione psico/fisica.
Dopo un primo momento, in cui sembra che fra i due possa esserci una storia, Andrea comincia ad essere piuttosto freddo nei suoi confronti e Alice piomba nella più cieca gelosia. Dopo il rifiuto del ragazzo di fronte al suo estremo tentativo di riconquistarlo, si sentirà incredibilmente perduta e sola, tanto da tentare il suicidio, complice alcool e droga.
2024. Luna Forenix, particolarmente famosa nell’ambito cosplay, è un’amata/odiata web star che presiede fiere e convention per fare autografi ai suoi fan. Andrea, che oramai lavora come fotografo, la incontra casualmente ad una fiera e, nonostante gli anni trascorsi, capisce immediatamente che la donna non è altro che Alice. Questo scatena tutta un’altra serie di eventi fino all’inaspettato epilogo.
Cosa ne penso
L’incontro con queste pagine estremamente drammatiche è senza dubbio denso di emozioni. Una vita, quella della protagonista, segnata da problemi legati all’adolescenza e allo sviluppo, ma anche da lacune emotive derivanti da questioni familiari irrisolte e turbe psicologiche.
Alice, come per dimenticare chi sia lei veramente diventa una cosplay: si costruisce con le proprie mani una nuova identità. Non indossa semplicemente un costume, se ne immedesima. E così, attraverso quel travestimento, si riconosce finalmente in qualcuno che ha tutte le caratteristiche da lei sempre desiderate, si sente finalmente accettata dagli altri.
Ma si può nascondere completamente e per sempre la propria più intima natura? Domanda difficile, tanto che Andrea, casualmente, dietro a quel travestimento, riconosce Alice di un tempo, facendola uscire da quella realtà fittizia.
In questa storia fatta di disperazione, autolesionismo, omosessualità e perversione, ma anche di tenerezza e forte umanità, Ciro Cibelli si è sempre tenuto doverosamente in disparte.
Con lucidità e buona capacità di introspezione, ritrae Alice nel suo percorso evolutivo regalando al lettore una storia maledettamente realistica. Mantenendo sempre un’alta aderenza alla realtà, vista senza alcun pregiudizio anche nei sui aspetti più duri e difficili da accettare, il romanzo stilla umanità e dolore all’ennesima potenza: è come toccarlo, sentirlo sulla propria pelle, proprio come quei tagli che la protagonista si infligge sulla pelle e sull’anima. Una storia di estrema solitudine che ricorda, per certi versi e con le dovute differenze, il Premio Strega La solitudine dei numeri primi.
La scrittura, pur con qualche incertezza grammaticale facilmente aggiustabile, è fluida e vi si possono ravvisare riferimenti colti. Evidenti sono le influenze di nichilismo attivo attraverso il quale viene quasi promosso, in maniera informale e provocatoria, un processo di distruzione degli ideali tradizionali, per rendere possibile l’affermazione di nuovi valori.
Una nota a parte va alla copertina, molto kawaii, per usare un termine giapponese (che significa carina, amabile, adorabile), ma
completamente all’opposto rispetto all’immagine che lascia la lettura del libro.
Senza alcun dubbio un esordio estremamente coraggioso, considerato anche il fatto che è un uomo a calarsi nella psiche di una giovane ragazza con ferite visibili e non visibili su corpo e anima.
Un romanzo che consiglio a tutti coloro che non hanno paura di scalfirsi il cuore e conoscere il male.
Ciro Cibelli sulla sua pagina FB ha lanciato un’iniziativa chiamata #letsbecomeart, dove periodicamente ogni settimana pubblica un’opera di un artista che lo contatta:
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