Il giallo storico La voce delle ombre
La voce delle ombre di Paolo Lanzotti
(Oscar Gialli Mondadori)
Chi è Paolo Lanzotti
Paolo Lanzotti è nato a Venezia, ma ha una strana mescolanza di sangue nelle vene essendo, la sua, una famiglia di profughi istiani sfollati da Pola dopo la guerra.
E’ un insegnante laureato in filosofia, uno sportivo (ha il brevetto di immersioni subacquee e va in barca a vela) e un appassionato di viaggi. “Pur non essendo ossessionato dal mito del viaggio” ci dice “ho visitato diversi paesi lontani come India, Thailandia, Nepal, Messico, Ecuador e Australia, oltre ad altri in Africa, Medio Oriente e Europa”.
Lettore onnivoro e compulsivo, se potesse leggerebbe tutto. “Quando non lavoro, non posso stare senza un libro in mano. Come autore, non ho mai voluto specializzarmi in un solo genere.”
In giovane età pubblica alcuni volumetti di poesie, in seguito diversi articoli su alcune riviste specializzate in didattica poi si dedica completamente alla narrativa dove esordisce con romanzi e racconti di fantascienza. “Nella mia piccola bibliografia ci sono quindi romanzi e racconti di fantascienza, fantasy, romanzi per ragazzi, romanzi storici, gialli, e perfino qualche accenno di “rosa” sentimentale”. Aggiunge.
Nel 1997 vince il premio Il Battello a Vapore con il romanzo per ragazzi Le parole magiche di Kengi il Pensieroso (Piemme) tradotto e pubblicato anche in Spagna.
Sempre per Piemme pubblica il giallo storico Il segreto dello scriba, ambientato nella Mesapotamia dei Sumeri, anche questo tradotto e pubblicato in Spagna.
Nel 2010 vince la prima edizione del Premio Odissea Fantascienza con Il segreto di Kregg (Delos Books)
Pur non abbandonando del tutto la fantascienza e il fantasy, negli ultimi anni si dedica soprattutto ai gialli storici con romanzi ambientati nella Venezia tra ‘700 e ‘800.
Nel 2016 vince il premio Alberto Tedeschi – Il Giallo Mondadori con il romanzo La voce delle ombre. Sono del 2017 il fantasy per ragazzi Il Libro di Libri (Curcio editore) e La verità è un’ombra, Watson (Il Giallo Mondadori Sherlock)
Da anni convive felicemente con una compagna e non ha mai avuto figli.
Di cosa parla La voce delle ombre
1849 – Venezia da un anno resiste strenuamente all’assedio degli austriaci che vogliono riprendersi la città. Il protagonista è l’ex sbirro della polizia asburgica Teodoro Valier che viene chiamato da Daniele Manin per indagare su un omicidio. Manin, dopo essere stato imprigionato nelle carceri austriache per la sua attività patriottica, era stato liberato a furor di popolo nel 1848 e, alla successiva proclamazione della Repubblica di San Marco, ne era stato eletto presidente.
Il fatto che Manin si sia rivolto proprio a lui, e per di più per un caso di morte, cosa che in quel periodo, fra fame colera granate o pistolettate, era piuttosto facile, appare proprio curiosa. C’è da dire però che la vittima, non è una persona qualsiasi, ma un valoroso combattente ostile a Manin. Ecco allora la spiegazione: quest’ultimo vuole trovare assolutamente il colpevole per non essere additato come mandante del delitto e Valier è la persona ideale per questa indagine fuori dai canali ufficiali.
Cosa ne penso
Messo al bando, senza più lavoro, famiglia né possibilità di arruolarsi nella gendarmeria o in qualche altro dei gruppi volontari che si erano costituiti a sostegno della neonata Repubblica di Venezia: E’ così che si presenta il protagonista Teodoro Valier e già da subito cattura emotivamente il lettore. Voce narrante, personaggio di finzione, ma verosimile e perfettamente contestualizzato nella vicenda, Valier, regge le fila della storia dall’inizio alla fine con grande disinvoltura.
In una Venezia stretta dall’assedio austriaco, l’autore riesce con maestria a raccontare la storia con la S maiuscola mixandola all’immaginazione di una vicenda ben costruita, senza fare torto né all’una, né all’altra.
Ogni personaggio emerge in modo dettagliato, non tanto per le descrizioni, quanto per le azioni che compie ed è magistralmente calato nell’ambiente. Sembra quasi vederlo sgattaiolare tra le calli strette e buie di una città tormentata e allo stremo…
Grazie alla sapiente dosatura dei momenti di relativa tranquillità con quelli di azione, la lettura non perde mai di ritmo né di suspence e i dialoghi, mai noiosi e sempre funzionali alla vicenda, danno un contributo importante al romanzo.
Narrato con uno stile apparentemente semplice, ma in realtà colto e corposo, e aiutato da una punteggiatura armoniosa, La voce delle ombre è un giallo indubbiamente ben riuscito nel quale il lettore più attento può divertirsi a competere con il protagonista/investigatore, anche se non è molto facile giungere alla soluzione di questa intricata vicenda.
Un romanzo ottimo che consiglio a tutti gli appassionati di gialli, di storia e di buone letture.