Parla l’illustratore della graphic novel Il delitto Matteotti

Parla l’illustratore della graphic novel Il delitto Matteotti

Come promesso, dopo l’intervista  allo sceneggiatore Francesco Barilli, eccovi quella a Manuel De Carli, illustratore della  graphic novel Il delitto Matteotti.

Ancora una volta, grazie a Fausto Bailo e alla Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) per la collaborazione.

Manuel De Carli

Intervista a Manuel De Carli, illustratore.

Quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?

“Fin da piccolo”.

Quando è entrato a far parte del progetto editoriale che ha consentito la realizzazione della graphic novel Il delitto Matteotti?

“Circa due anni fa mi contattò Francesco Barilli proponendomi il progetto”.

 

Quanto è stato difficile realizzare un fumetto ambientato negli anni venti e quale materiale ha consultato?

“Molto, è stato un momento piuttosto lungo nella preparazione delle tavole. Soprattutto Internet, ma bisogna sapersi divincolare bene nella mole di informazioni che offre.

Per esempio gli anni venti hanno avuto caratteristiche simili in tutto il mondo occidentale, penso in particolare alla tecnologia – autovetture in primis – ma una situazione è quella newyorchese, un’altra quella parigina e infine un’altra ancora quella romana, la nostra.

Questo perché se devi rappresentare quel momento in quel luogo tutto deve concorrere a rendere filologico e coerente quel momento e quel luogo”.

Quale tecnica grafica ha utilizzato per le realizzazione delle tavole?

Tre tecniche differenti per tre livelli di lettura. Un bianco e nero a china, pennino e pennello, un grigio con pastelli e matite morbide su foglio ruvido e infine una scala di grigi al computer con tratto a pennello china”.

Come è stato accolto questo fumetto?

“Per quanto riguarda le recensioni molto poche, per quanto concerne invece gli incontri con il pubblico fino ad ora abbiamo avuto molta partecipazione e il sold out“.

Secondo lei, i fumetti possono svolgere un ruolo anche nella memoria storica?

Certamente, a patto di definire bene in anticipo i concetti di storia e memoria, che sono due cose molto diverse”.

Progetti per il futuro?

“Per il momento pausa figlia piccola, poi ho intenzione di mettere mano ad un progetto già approvato che ho in ballo da anni. Tornare a fare storie brevi”.

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