‘A Fiume con D’Annunzio, in Spagna contro Franco’ di M.R. Giacon
A Fiume con D’Annunzio, in Spagna contro Franco
di Maria Rosa Giacon
(Ledizioni, 2023)
Chi è Maria Rosa Giacon
Autrice veneziana dotata di una forte personalità, è laureata in Lettere e in Lingue ed è dottore di Ricerca in Filologia. Ha ricoperto incarichi accademici a Edimburgo, Padova, Udine e ha collaborato in più occasioni a Venezia-Ca’ Foscari.
Si dedica da lungo tempo a ricognizioni nell’ambito dell’intertestualità e della semiologia del testo poetico e narrativo.
Specialista di Gabriele D’Annunzio, ha al suo attivo la cura del romanzo L’innocente e numerosi saggi dal punto di vista testuale, biografico ed epistolografico. E’ autrice di libri collegati alla figura del Vate come Il suo nome è Gabriele. Le vere lettere di Barbara Leoni (1887 – 1889).
A Fiume con D’Annunzio, in Spagna contro Franco è la sua ultima fatica letteraria.
Per i più curiosi, ricordiamo la nostra intervista all’autrice https://www.dianoratinti.it/intervista-maria-rosa-giacon-dannunzio/
Di cosa parla il libro
Il romanzo è ispirato alla vita di Ada Colantuoni. Donna straordinaria, viene scoperta dall’autrice grazie a un epistolario inedito con Gabriele D’Annunzio, conservato nell’archivio della Fondazione Il Vittoriale degli italiani.
Aurora è la protagonista, una giovane maestra ardente ammiratrice della scrittura di Gabriele D’Annunzio con il quale intrattiene una corrispondenza epistolare. Al sommo poeta si rivolge in cerca d’aiuto nel momento in cui scopre di aspettare un figlio, frutto della sua relazione con un alpino, Giacomo. Non potendo contare sull’aiuto della famiglia né di alcun’altra persona, Aurora decide di recarsi a Fiume dove viene ricevuta da Gabriele D’Annunzio che le promette il suo sostegno.
In realtà non interviene affatto in suo soccorso. La seduce e, dopo averne fatto una delle sue tante amanti, l’abbandona al suo destino. Questa vicenda scuote l’animo di Aurora che si vede costretta a ritornare a Merano. La povertà impedisce ad Aurora e Giacomo di sposarsi, ma lei decide di portare avanti la gravidanza e di tenere con sé il bambino, Inizia così la sua battaglia personale nei confronti di una società da lei ritenuta ingiusta.
Dopo la nascita di Franco, Giacomo diventa seguace di Mussolini e Aurora, che avversa il fascismo, non tollera l’idea che il proprio figlio debba essere plagiato e manipolato dall’ideologia fascista. Insieme al figlio fugge in Spagna, a Barcellona, dove assume l’identità di una sarta francese riuscendo così a sfuggire alle spie sguinzagliate dal suo ex compagno Giacomo. Qui trova riparo nell’albergo di Joan e Coral, una singolare coppia repubblicana, attivista e autonomista. L’albergo successivamente diventerà il luogo d’incontro di più protagonisti che sono strettamente correlati alle vicende storiche dell’epoca volte alla conquista dell’autonomia catalana.
Aurora, infatti, aveva scelto proprio di fuggire in Spagna perché si riteneva più vicina dal punto di vista ideologico e politico al clima repubblicano che imperversava in quel periodo in Catalogna e che ha condotto all’insurrezione della popolazione nei confronti della destra. Là incontra Jordi, un combattente comunista con il quale inizia una lunga e intensa storia d’amore che si intreccia con tutte le vicende storiche susseguitesi e che si concludono con l’avvento del regime franchista. Per allontanarsi dalla destra di Franco, Jordi, Aurora e suo figlio, insieme alla compagna di lui, Isabel, e al figlio fuggono dalla Catalogna per raggiungere un campo per esuli repubblicani in Francia.
Cosa ne penso
Leggendo il romanzo, mi sono trovata di fronte ad uno spaccato di storia completamente aderente alla realtà. Non solo nella prima parte del romanzo, dove si racconta di Aurora, giovane donna credente nell’irredentismo italiano che non esita a recarsi a Fiume, città dove è in atto una lotta per la sua liberazione, ma anche nella seconda, quella che vede Aurora rifugiarsi in Spagna a Barcellona.
I fatti storici vissuti dalla protagonista vengono raccontati in modo fedele e con dovizia di particolari, sebbene l’autrice abbia dovuto, per esigenze narrative, adattare il testo al contesto in cui è ambientato. Nel testo appare evidente e puntuale lo studio psicologico dei personaggi. Aurora, ad esempio, è una donna colta e trasgressiva, dotata di grande grinta, libera da pregiudizi e condizionamenti nel modo di pensare e di vivere. Ciò la fa apparire come antesignana del nostro tempo ed ogni lettore ritrova in questa figura, delicata e determinata allo stesso tempo, un esempio e una guida che sprona tutti quanti a credere e lottare per i propri ideali.
Ho apprezzato molto il linguaggio adottato e la scelta di narrare la storia in prima persona. La forma diaristica è stata utilizzata per raccontare, nel rispetto della dimensione cronologica, gli eventi che hanno caratterizzato il periodo antecedente allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Sebbene possa apparire di non facile fruibilità, il romanzo è ben articolato e ben costruito e offre uno studio puntuale e preciso, egregiamente documentato, dal punto di vista storico, delle vicende che hanno caratterizzato il periodo trattato.
Alla fine della lettura dell’ultima pagina il lettore avrà ampliato le proprie conoscenze e avuto modo di riflettere sulla necessità di perseguire la pace per consentire agli uomini di progredire e vivere in armonia con i propri simili.
Recensione a cura di Lella Sansone, docente e scrittrice.