Marilù Mengoni e il benessere psicofisico
Abbiamo fatto stravizi durante queste giornate pasquali? Domanda inutile. Li abbiamo fatti. E allora? Come possiamo rimediare ai nostri piccoli o grandi peccati di gola? Come fare per rimetterci in fretta quei jeans che ci piacciono tanto e preparaci all’estate?
Di diete ce ne sono a decine: per tutti i gusti e per tutte le tasche per cui non voglio assolutamente aggiungerne altre al lungo elenco.
Mi limiterò, visto che mi occupo di cultura, a segnalarvi alcuni libri che a mio avviso oltre ad essere piacevoli, potrebbero rivelarsi anche molto utili allo scopo :
“Dimagrisci con la psicoalimentazione” (Tecniche Nuove)
“Psicoalimentazione – Nutrire il corpo e la mente” (Laurum)
PSICOALIMENTAZIONE- SITO DELL’AUTRICE
Vi consiglio quindi di non perdervi l’intervista di questa settimana alla dottoressa Marilù Mengoni che potrete trovare nella versione integrale sulla rivista Maremma Magazine di questo mese.
Pagina FB del Direttore di Maremma Magazine
Presente sulle più importanti riviste italiane, da “Starbene” a “Confidenze” passando per “F” e “For Men”, per citarne qualcuna, e intervistata da Rai 2 e Sky l’autrice, apprezzata e seguita in tutta Italia, con il suo metodo ha fatto della connessione alimentazione/salute il suo credo
In questi ultimi tempi, direi per fortuna, si parla molto di alimentazione, dieta, forma fisica… Credo però che si faccia ancora un po’ confusione tra dietista, dietologo, naturopata e nutrizionista. Vuole spiegare brevemente ai nostri lettori che differenza c’è tra queste discipline?
Il dietologo, è il medico, ovvero il laureato in Medicina e Chirurgia, che può prescrivere diete, utilizzando anche farmaci. Il nutrizionista è invece laureato in Scienze Biologiche o in Scienze della nutrizione e può elaborare piani nutrizionali senza ricorrere ai farmaci, ma può consigliare, se necessari, eventuali integratori e supporti nutrizionali. Solo queste due figure professionali sono abilitate ad elaborare piani nutrizionali.
Il dietista ha conseguito invece la laurea breve in scienze dietistiche e non può elaborare diete da solo, ma solamente con il supporto del medico dietologo o del Biologo nutrizionista e non è abilitato alla libera professione. Anche il naturopata non può prescrivere diete, ma può educare alla salute.
Il Biologo nutrizionista, per essere riconosciuto tale, deve essere iscritto all’Albo dei Biologi nella sezione A e la sua competenza ad elaborare diete, come si legge nel sito dell’ordine nazionale dei Biologi “è espressamente riconosciuta dalla legge e anzi si può aggiungere che per il biologo esiste una precisa norma giuridica di rango legislativo, che riconosce la sua competenza a valutare i bisogni nutritivi e, quindi, a elaborare le conseguenti diete”.
Marilù, come nutrizionista, qual è il suo approccio con le persone che vengono a chiederle aiuto? Al di là del dimagrimento, su cosa pone l’accento fin dal primo momento?
L’approccio che utilizzo è quello di “sentire” chi ho davanti: ogni persona è un universo a sé, per cui è importante comprendere quali sono le motivazioni che l’hanno portata a rivolgersi al mio studio e ad apportare un cambiamento nella propria vita. Di solito il mio interesse è rivolto a ristabilire l’equilibrio e a porre l’accento sulla salute. Il dimagrimento (o l’aumento di peso se questa è la necessità) diventa una piacevole conseguenza.
Quindi, da quello che dice, fornisce anche una consulenza psicologica…
Più che psicologica, la consulenza è psicoalimentare… Lavoro molto sul “presente” sull’esserci “qui e ora”, sul ristabilire un contatto con la propria essenza, sull’accettazione, la motivazione e sull’autostima. Parallelamente insegno un nuovo modo di nutrirsi, incentrato su alimenti che nutrono, vitali, energetici.
Che tipo di persone incontra? Che sono coloro che vengono da lei per un consulto? Sono più uomini o donne?
Non posso definire una vera e propria categoria di persone che si rivolgono a me, anche se solitamente chiedo che arrivino in studio “preparate”, ovvero siano disposte a rimettere in discussione degli schemi alimentari in cui siamo intrappolati fin da bambini. Per il metodo Kousmine (sono nel direttivo dell’Associazione Medica Italiana Kousmine) vengono persone interessate a ritrovare la salute o a prevenire patologie importanti; oppure si rivolgono a me persone che vogliono dimagrire, e sono forse la maggioranza, ma anche che vogliono prendere qualche chilo in più. Altri vengono per lavorare sulla fame nervosa o sull’attaccamento a qualche cibo non proprio salutare. Devo dire che per la maggior parte sono donne.
Per la salute, il benessere e la linea fisica si sente sempre dire più o meno le stesse cose: niente vita sedentaria, fumo e alcolici, niente piatti troppo ricchi di cibi di origine animale, fritti e carne. Abolizione completa della buona cucina quindi?
Qui bisogna capire cosa si intende per “buona cucina”: ci sono dei piatti squisiti che non prevedono l’utilizzo di alcuni alimenti che danneggiano la salute. Devo dire che per me, ed ormai sono 15 anni che mi nutro in questo modo, i gusti non sono davvero paragonabili. Infatti, via via che iniziamo a mangiare sano, togliamo le dipendenze –perché di questo si tratta- e quindi abbiamo meno voglia di intossicarci di nuovo con fritti, soffritti o stracotti. Poi, se capita che mangiamo ogni tanto qualche fritto, non è certo quello che ci danneggia: il problema è fare errori quotidiani, intossicarci lentamente ogni giorno.
Ecco, lei ha sposato questo metodo della dottoressa Catherine Kousmine. Ce ne può parlare più dettagliatamente? In che cosa consiste?
La dottoressa russa Catherine Kousmine era un’appassionata ricercatrice e, fin dai primi decenni del 1900, ha concentrato i suoi studi sulla connessione tra alimentazione e salute, valutando i ripetuti errori alimentari e l’assunzione di elementi inquinanti presenti negli alimenti come causa dell’aumento progressivo di molte patologie. Infatti nella nostra epoca sono scomparsi da tavola molti cibi fondamentali per la nostra salute, come i cereali integrali, gli oli spremuti a freddo e ricchi di acidi grassi insaturi: questo ha portato ad una carenza di alcune vitamine indispensabili, come quelle del gruppo B e la vitamina F, nonché di molti minerali. Avendo intuito la profonda connessione tra l’alimentazione e la salute, raccomandava una dieta in cui fossero presenti cibi “vivi”, ricchi di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, molti alimenti crudi o cotti al vapore.
Il suo metodo viene seguito per la prevenzione e la cura di molte malattie degenerative e si basa fondamentalmente su quattro pilastri: la dieta, il giusto apporto di vitamine, il controllo del pH dell’organismo e l’igiene intestinale. Lo scopo principale della dieta è quello di neutralizzare l’acidità dell’organismo, in modo che questo lavori con il giusto equilibrio e di apportare tutti i principi nutritivi indispensabili per vivere.
Quindi una dieta alimentare, uno stile di vita, facilmente gestibile anche dalle persone che lavorano e hanno poco tempo da dedicare alla preparazione dei cibi…
Per me adesso è semplice; certo, all’inizio ci vuole un po’ più di attenzione e la “fatica” maggiore sarà solo nei primi tempi. E’ come quando si impara qualcosa di nuovo, come andare in bicicletta, o portare l’automobile. Portare l’automobile. La prima volta: “due piedi… tre pedali??”; poi, lentamente si comincia a comprendere il funzionamento, con la gamba sinistra si preme la frizione, quindi con la destra l’acceleratore, alzando lentamente la frizione, quindi… partenza! Le prime volte bisogna ricordare “piede sinistro.. piede destro..!”. Che fatica! Ma dopo, dopo un po’ di pratica, dopo mesi di guida costante.. sfido chiunque a dirmi se c’è ancora il pensiero! Tutto va in automatico, tutto è semplice. Si va sulla strada pensando ad altro. Così è per l’alimentazione. Richiede solo un piccolo sforzo iniziale, il tempo che occorre ai vecchi circuiti mentali per scoprire nuove strade, il tempo che serve per cominciare a percorrerle. Poi ci si organizza, tutto scorre più facilmente… e si guadagna in salute.
Ormai è stato appurato che esiste una stretta relazione tra alimentazione e tumori e sembra, anche grazie alle ricerche fatte da molti studiosi tra i quali la stessa Kousmine, Kaisse, Hamer, Di Bella, Breuss, Costacurta e molti altri, che le medicine naturali possano offrire un importante aiuto alle terapie convenzionali. Lei cosa ne pensa?
Penso che la correlazione ci sia e sia ormai evidente, solo che a volte preferiamo mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Se intossichiamo di continuo il nostro corpo con cibi sbagliati, se acidifichiamo il nostro organismo e non gli diamo modo di rigenerarsi, come pretendiamo di essere sani e in salute? Per dirla le parole della dott.ssa Kousmine: “E se le nostre malattie fossero da attribuire innanzi tutto ai nostri errori alimentari? Se lo stato di salute di ognuno di noi dipendesse esclusivamente dalla capacità personale di prendersi cura di se stessi? E se il miglioramento del proprio stato di salute implicasse necessariamente un riequilibrio delle funzioni di assimilazione, di eliminazione e di difesa?”
Nel 2006 ha fatto convergere le sue lauree in Biologia e Psicologia in un progetto unico nel suo genere: la Psicoalimentazione®, un metodo completo per nutrire corpo, mente ed anima…
La Psicoalimentazione® considera l’individuo, la coscienza umana, come un tutto che comprende una parte “corpo” (dieta alimentare, attività fisica), una parte più “spirituale” (meditazioni, visualizzazioni, tecniche per gestire lo stress), una parte “sociale” (imparare a stabilire relazioni positive) ed anche una parte strettamente correlata alla Terra in cui viviamo (esercitare la propria responsabilità nei confronti della natura). La Psicoalimentazione® è tutto questo… partiamo pure dal corpo, nutriamoci nella maniera corretta, e continuiamo con pratiche meditative, tecniche antistress, coltiviamo le relazioni per integrarle nel processo di crescita, nel rispetto assoluto della Natura, di Gaia, di questo mondo che non è esterno a me, ma che è me. Solo così posiamo salire i gradini più elevati dello spettro della coscienza e sentirci vivi, in armonia, pieni di energia.Lei Marilù è ormai un modello su scala nazionale. Svolge la sua professione in Toscana e Lazio, fa docenze in tutta Italia in maniera continuativa, è ospite di seminari, trasmissioni televisive, insegna nella scuola di naturopatia CNM di Padova e, come docente esterno, all’università di Milano ed è pure autrice di alcuni libri. Ci rivela il segreto di tanta energia?
L’energia è lì, a disposizione di tutti… solo che la disperdiamo in pratiche non salutari: fumo, sedentarietà, alimentazione scorretta ci intrappolano, ci incatenano e non ci permettono di esprimere la nostra naturale vitalità. Una volta intrapreso il cammino verso una sana alimentazione, verso uno stile di vita salutare… di energia ne abbiamo da vendere!
Quindi può sinceramente affermare che ciò che insegna e consiglia è già stato “testato” su di lei con ottimi risultati?
Il mio principio è proprio questo: prima fare e sperimentare su di me, poi diffondere. Come ho scritto nel mio sito, si tratta del mio metodo, con cui vado a passeggio da una quindicina di anni, ed è il modo in cui nutro il mio corpo, la mia mente e la mia anima. L’ho adottato, mi è piaciuto, so che funziona e lo condivido.
Al di fuori del lavoro, com’è la sua vita? Cosa fa quando non lavora?
Il bello è che il mio lavoro mi piace così tanto, che non lo sento come lavoro. In ogni caso amo fare sport: tennis, canottaggio, mountain bike, ma anche delle bellissime camminate al mare o nel bosco. Poi scrivo, leggo, studio, incontro gli amici.
So che lei ha un figlio ed un compagno. Due tipi d’amore completamente diversi, ma ambedue forti. Secondo lei il benessere psicofisico quanto può influenzare i rapporti d’amore?
Tanto. Se uno è in armonia ed in pace con se stesso, diffonde questo amore all’esterno e tutte le sue relazioni ne sono profondamente influenzate.
A proposito di amore, recentemente è uscito in libreria il suo ultimo libro: “Donne sOle” che, fra l’altro, ho già avuto il piacere di leggere. Ciò che mi ha colpito è stato proprio il modo ironico e diverso dal solito con il quale si è approcciata al tema, parlando non della ormai classica coppia che scoppia o che si rincolla, ma di Singletudine, un termine che fa intuire qualcosa di inconsueto…
Il libro è concepito, come anche la psicoalimentazione, per dare una nuova luce alla propria esistenza: infatti si intitola donne sOle ed al posto della “O” c’è un grande sole, un astro. Si parla di singletudine, ovvero un percorso verso se stesse, un’opportunità di crescita e di sviluppo: le donne sOle sono, infatti, donne che riescono finalmente a far emergere la propria luce, la propria energia, e ad affermare la propria presenza nel mondo. Naturalmente la lettura è validissima anche per chi è in coppia, in quanto si riflette anche sull’essenza dell’amore, o per chi, in coppia, si sente sola, isolata, non compresa. E ci sono 31 “tazzine di felicità” su cui meditare ogni giorno, per accettarsi ed amarsi così come si è. Come è scritto nel libro, naturalmente “Paure, vecchi schemi disfunzionali, dubbi e contorsioni mentali possono emergere e diventare trappole, insidie che bloccano il cammino”. In “Donne sOle” vengono spiegate “quali sono queste trappole, spesso autoprodotte, e si impara come fare a disinnescarle per vivere appieno un’esistenza libera e appagante, in sintonia con i dettami della propria anima, perché, per la donna sOle, il centro è il suo cuore ed è con il cuore che sceglie”.