‘Carillon’ di Claudio Demurtas
Carillon
di Claudio Demurtas
(2024, Dialoghi Editore)
Chi è Claudio Demurtas
L’autore è nato a Mores in provincia di Sassari, ma vive a Cagliari fin dall’infanzia. Laureato in giurisprudenza, ha insegnato per molti anni Diritto ed Economia Politica negli Istituti Tecnici commerciali. Si è avvicinato alla scrittura e al romanzo assolutamente per caso, spinto da una intuizione vivificante della sua compagna di vita che gli ha fatto scoprire un modo fuori dall’ordinario per esprimere la sua creatività
e comunicare con gli altri.
Nel 2017 esordisce con il romanzo Chiaro di Venere per Edizioni Eventualmente con cui risulta vincitore al Premio dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, XXXV edizione. Nel 2022 ne esce la seconda edizione, edito da LFA Publisher.
A maggio 2020 pubblica Il cammino dell’anima (LFA Publisher Edizioni). E’ recentissimo, febbraio 2024, il romanzo Carillon.
Da maggio 2019 gestisce, con discreto successo di pubblico, la propria pagina FB dove parla dei suoi libri e di letteratura in genere.
Di cosa parla il libro
Il protagonista è Severino, un professore tormentato da conflitti interiori. Vagheggia un assoluto sentimentale che percepisce come connubio perfetto di spirito e corpo. Questa ricerca lo trascina in una fantasmagoria di avventure uccise dal sesso, che lo fanno piombare in un tedio baudelairiano.
Tenta il suicidio, a seguito di una depressione. A questo punto, Bebo, il suo amico pittore, gli indica una via di fuga rappresentata da una ballerina da lui conosciuta in Spagna: Estrella, fiore bellissimo ma stregato. Severino corre a cercarla. Lei però è in America. Inizia così un vagabondaggio surrealista e vagamente dadaista, dove il pensiero di Estrella diventa ossessione e incubo.
Cosa ne penso
“E’ difficile dire quale possa essere stata una fonte che mi ha fatto scrivere questo romanzo; una ballerina, un mulino a vento, una gita in Spagna dove si balla il flamenco?! Non lo so con certezza. Di certo è la storia che ha cercato me, non sono io che l’ho inventata – ha dichiarato l’autore. Il romanzo racconta di un grande amore con la A maiuscola che non è descrivibile, da qui la mia dedica ai fogli bianchi. In un momento come quello odierno, in cui questo sentimento universale viene spesso banalizzato dal sesso, non voglio insegnare niente a nessuno ma spero che queste pagine facciano riflettere chi le legge: il grande amore non può essere descritto su carta, può essere intuito se si rientra nelle pieghe del sogno, nelle pieghe di quei rarissimi sguardi che Dante lanciava a Beatrice ”.
Ci troviamo di fronte ad un romanzo particolare, con un finale al di là della razionalità, fuori concorso, inaspettato. Tutto si è sviluppato durante la stesura e, in un certo senso, ha sorpreso persino lo stesso autore.
Colta, scritta con padronanza di vocaboli e di plot, la storia risulta introspettiva e intrigante. Un sentimento amoroso che si trasforma in utopia romantica, in seducente e ossessiva ricerca della ballerina Estrella.
Attrazione, desiderio sessuale, infatuazione o cos’altro? Come tutte le utopie (luoghi che non esistono) o come la città ideale chiamata appunto Utopia, anche questa raccontata da Claudio De Murtas non accadrà, non esisterà mai? Chissà… Per saperlo non ci resta che leggere il romanzo.
Commento di Francesca Ghezzani, giornalista e addetta stampa