‘Chiaro di Venere’ di Claudio Demurtas
Chiaro di Venere
di Claudio Demurtas
(LFA Publisher)
Chi è Claudio Demurtas
Claudio Demurtas è nato a Mores in provincia di Sassari, ma vive a Cagliari fin dall’infanzia. Laureato in giurisprudenza, ha insegnato per molti anni Diritto ed Economia Politica negli Istituti Tecnici commerciali.
Si è avvicinato alla scrittura e al romanzo assolutamente per caso, spinto da un’intuizione vivificante della sua compagna di vita che gli ha fatto scoprire un modo fuori dall’ordinario di esprimere la sua creatività comunicando in grande con gli altri.
Nel 2017 è stato pubblicato il primo romanzo Chiaro di Venere ( Edizioni Eventualmente). Vincitore al premio dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli XXXV edizione.
A maggio 2020 è stato pubblicato il suo secondo romanzo Il cammino dell’anima, LFA Publisher Edizioni.
Da maggio 2019 gestisce, con discreto successo di pubblico, la propria pagina Facebook https://www.facebook.com/claudiodemurtasscrittorepagina dove parla dei suoi libri e di letteratura in genere.
Di cosa parla
Dall’atroce massacro nella piana delle Giare in Vietnam nel 1963, alla drammatica fine di Salvador Allende dieci anni più tardi a opera di Pinochet.
E’ qui che si dipana il filo della storia di Federico, una matricola universitaria di nome e di fatto che, sullo sfondo del suo amore tormentato per Roberta, confessa tutte le sue défaillances sentimentali, politiche, sociali e religiose, ambientate in una Sardegna onirica, eppure plasticamente viva.
Cosa ne penso
Già uscito nella prima edizione nel 2017 (Edizioni Eventualmente) con cui aveva partecipato al Premio Campiello, il romanzo è tornato ora in libreria.
“È stato qualcosa di indefinibile che mi è scaturito da dentro, nel solco di quei pittogrammi di scene di caccia nelle pareti delle caverne, primi romanzi al mondo” – ha dichiarato l’autore circa la genesi del romanzo.
La LFA ha scelto di ripubblicare Chiaro di Venere in una nuova veste grafica e con gran lavoro di editing, reputando il libro di Claudio Demurtas di una bellezza unica, un connubio di grande scrittura e di un racconto serrato e, soprattutto, coinvolgente… “Abbiamo fatto una bellissima scelta editoriale” – ha infatti commentato la casa editrice.
Queste pagine non si propongono soltanto di raccontare gli sconvolgimenti in campo politico, artistico, letterario e del costume provocati, nel secolo scorso, dal movimento del Sessantotto.
Pur essendo la storia strettamente collegata a quel periodo storico, perché avvolge completamente Federico, il protagonista, l’assorbimento di quella straordinaria rivoluzione avverrà per osmosi.
Un alone mistico di luci, suoni, colori, schemi mentali tipici del tempo, permetteranno al protagonista di intravedere orizzonti nuovi, ben lontani dal mondo asfittico in cui aveva galleggiato fino ad allora.
Tutto ciò avrà quindi, come conseguenza, un’altrettanto pervasiva rivoluzione del sé, frutto di ricerca faticosa andata a buon fine.
Recensione a cura di Francesca Ghezzani, addetta stampa e giornalista