‘Colpo doppio’ il giallo di Marco Alberici

‘Colpo doppio’ il giallo di Marco Alberici


Colpo doppio

di Marco Alberici

(2024, Amazon)


Chi è Marco Alberici

Laureato in Economia e Commercio, ha iniziato fin da subito a lavorare in una multinazionale, con l’obiettivo (poi raggiunto) di fare il manager. Ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità fino a che, nel 2013, dopo aver trascorso cinque anni ad Amsterdam come direttore generale della filiale olandese, ha maturato la decisione di cambiare completamente vita e di dedicarsi all’agricoltura.

Una scelta non facile, condivisa con la moglie Sonia, ma inizialmente non accettata dalle rispettive famiglie di origine. Poi la loro volontà ha prevalso. Hanno acquistato una proprietà a Castiglione della Pescaia (Gr) e si sono trasformati in produttori di olio di oliva Igp toscano.
Con il tempo Marco ha ripreso in mano la sua grande passione per la scrittura che aveva coltivato tra un viaggio di lavoro e l’ altro, riempiendo taccuini di storie e di appunti nelle sale di attesa degli aeroporti.

Oggi che, come dice lui stesso, ha la fortuna di dividere il tempo tra l’attività fisica dell’agricoltore e quella intellettuale dello scrittore, può dirsi soddisfatto. Ha già pubblicato tre romanzi, “Cartolina dal Mystic Dream Hotel”- https://www.dianoratinti.it/cartolina-dal-mystic-dream-hotel-recensione/  – I vivi, i morti e i naviganti e il recentissimo Colpo doppio.

Di cosa parla il libro

Colpo doppio è un giallo intrigante e ben scritto, ambientato in una Milano uggiosa di fine dicembre. Siamo nel 2023, il protagonista è un giovane commissario, Marco Manfrè, uomo solitario e scontroso, alle prese con il suo primo caso che fin dall’inizio si presenta complicato. Il neuropsichiatra Nicola Capasso è stato brutalmente assassinato con due colpi di pistola al volto, di notte, in una via secondaria della città vicino al centro. Nessun testimone e pochi indizi da decifrare. Almeno tre persone, lo stravagante vicino di casa, l’avvenente ex moglie e l’astuta amante, hanno un valido motivo per ucciderlo. Nessuno di loro tre, inoltre, ha un alibi credibile.

 

Marco Alberici

La situazione si complica ancora di più quando, scavando nella vita apparentemente integra e irreprensibile della vittima, il commissario Manfrè scopre che l’uomo aveva un segreto legato al proprio lavoro. Sarà la rivelazione inattesa fornita da una donna estranea all’omicidio a indurlo a pensare di poter risolvere il caso. Ma c’è ancora un ostacolo da superare per realizzare il colpo doppio. E la strada si preannuncia ancora lunga.

Che cosa ne penso

Ritmo, tensione, personaggi intensi, intrighi, passioni e una narrazione serrata, ricca di colpi di scena, alternati a pause riflessive. Colpo doppio è un romanzo decisamente ben congegnato, avvincente, mai banale, capace di tenere il lettore incollato alle pagine, anche grazie alla fluidità della scrittura e all’equilibrato registro linguistico.

Fin dalle prime righe il lettore viene catapultato nella brutalità di un omicidio che lo trascina nel cuore della storia. La fatidica telefonata in piena notte che butta giù dal letto il protagonista, il commissario Marco Manfrè. Uomo solitario e schivo, capace e brillante nelle sue intuizioni, con un passato doloroso di cui non intende parlare, ma che l’autore svela piano piano con alcuni misurati flash-back.

È al suo primo omicidio da quando è alla guida della squadra investigativa, nello scomodo posto del suo predecessore, il commissario Cotta che, con la sua morte, ha lasciato un vuoto nella gestione del commissariato e nel cuore di molti poliziotti. In particolare l’ispettore Esposito che stima il nuovo capo, ma non riesce a non guardarlo con diffidenza. Manfrè, dal canto suo, non avrebbe avuto nessuna voglia di prendersi la responsabilità di guidare la squadra. Lo si intuisce da tanti piccoli dettagli che Marco Alberici lascia cadere con apparente casualità, con uno stile che lo avvicina ai giallisti più navigati anche se Colpo doppio è il suo primo thriller.

La storia si sviluppa peraltro in diversi filoni narrativi, intrecci di storie tenute insieme con abilità, grazie anche alla caratterizzazione psicologica dei personaggi, che risultano vivi, coinvolgenti, mai stereotipati. L’autore ha una naturale capacità di rappresentarli, anche con una semplice descrizione fisica, non solo attraverso i loro pensieri.

L’immagine del commissario Manfrè, come appare a Rubens Cabello, vicino di casa della vittima, ne è un esempio: «gli diede l’impressione di avere di fronte una rock star con già piene le tasche di fans sorridenti e disposte a tutto pur di ricevere in cambio un sorriso o anche qualcosa di più concreto. Il giovane fu attratto proprio da quest’aria di uomo vissuto, con i capelli biondicci e spettinati, dai lineamenti che di mediterraneo avevano assai poco. Era alto poco più di lui che arrivava a malapena al metro e ottanta anche se il fisico filiforme lo faceva sembrare di statura maggiore. Capì subito dal suo sguardo penetrante che sarebbe stato impossibile ottenere sconti».

Colpo doppio fa leva proprio su personaggi e situazioni, dalla elegante e attraente vedova Capasso, soprannominata Lady Colonna, all’amante della vittima, Elisabetta Malpeli, «55 e piuttosto malmessa», che ruotano intorno a un’indagine sempre più complicata. Più Manfrè entra nella vita del professionista, attraverso le persone che hanno interagito con lui, più scopre segreti scomodi, virtù pubbliche e vizi privati. Un intreccio mortale che si scopre piano piano rivelando, in parallelo, scampoli della vita del commissario e della sua vera personalità.


Recensione a cura di Lina Senserini, docente e giornalista


 

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