Danila Bonito, dalla RAI alle librerie con la stessa passione

Danila Bonito, dalla RAI alle librerie con la stessa passione

 

di Dianora Tinti

Danila Bonito, come tutti saprete, è una delle più note giornaliste Rai. Per anni è stata inviata speciale e conduttrice di telegiornali nazionali ma ora, oltre che in TV, la potrete trovare anche in tutte le librerie con il suo libro Sogni di marzapane (edizioni E/O Euro 16,50 euro, pag.190)

 
Con molta disponibilità ha risposto alle mie domande, accettando di parlare non soltanto del libro, ma anche della sua vita. Un percorso personale sicuramente non facile da raccontare, per cui le sono doppiamente grata per aver scelto proprio “Letteratura e… dintorni”.

 
Ho cominciato a leggere Sogni di Marzapane la sera stessa in cui mi è arrivato dalla casa editrice e all’inizio non riuscivo a terminare una frase senza immaginarmi quella bella signora bionda, dalla pelle chiara e dai modi raffinati che seguivo sempre ai telegiornali.
Sono state sufficienti però poche pagine perché cominciassi a vedere, non più la giornalista famosa ma la ragazzina, l’adolescente, la donna, la moglie, la compagna, la figlia, l’amica, la professionista che lotta con dignità e compostezza per non farsi sopraffare da un nemico insidioso e subdolo, difficile da sconfiggere: il diabete di tipo 1, malattia ad oggi ancora irreversibile.

 
Eppure Danila Bonito ce l’ha fatta. Sì, nonostante le difficoltà, è riuscita a raggiungere non soltanto traguardi lavorativi prestigiosi, ma soprattutto un equilibrio interiore che le ha permesso di condurre una vita normale e ora anche di parlarne apertamente.
Sono sicura che molti di voi, come me, non immaginano neanche lontanamente la portata devastante di questa patologia.

 
Ma Sogni di Marzapane non è un libro cupo nel quale si parla solo di malattie. E’ invece un inno alla vita. Un atto coraggioso, in linea con i tanti altri che hanno costellato l’esistenza di questa donna speciale che non ha rinunciato a vivere con passione.

 
Con una franchezza disarmante Danila Bonito ci apre il suo cuore, raccontandoci episodi che lei stessa aveva nascosto in qualche cassetto della memoria e facendoci conoscere, anche attraverso struggenti poesie, la sua anima dolce e delicata.

 

Sogni di Marzapane di Danila Bonito”Sogni di marzapane”, un libro coraggioso. Nella quarta di copertina lei dice che ha scritto questo libro perché non ha più nessuno da proteggere da questa confessione. Cosa intende precisamente?

Raccontarsi in prima persona partendo dalla convivenza pluriennale con la “malattia” intesa come intruso perenne nella tua esistenza è stato facile proprio perché non ho dovuto limitare o cercare le parole che non ferissero mia madre. Lei è mancata quattro anni fa e io fino all’ultimo ho cercato di proteggerla dalle mie difficoltà e dalle mie paure.

Nello scrivere questa storia ha seguito una ritualità, oppure è andata avanti “di pancia”?

Non ho seguito alcuna ritualità, le pagine si sono affastellate l’una dopo l’altra man mano che scrivevo e la memoria sollecitata dalla riflessione ha “riscoperto” ricordi e situazioni adolescenziali. Non volevo scrivere un’autobiografia, l’idea era quella di un tempo circolare che avvolge tutta la mia vita.

Trattando di un tema così intimo, autobiografico, ha mai avuto attimi di cedimento? Momenti in cui si è detta: “Basta… non vado più avanti..”?

No, al contrario mi sono sorpresa, scrivendo, di come concedevo alle parole più di quanto avrei immaginato nel momento in cui ho iniziato. E’ stato come se la riservatezza e il pudore che mi appartengono caratterialmente si “fossero presi una vacanza”.

Lei è stata per anni una delle più note giornaliste RAI, inviato speciale e conduttrice di telegiornali. Un sogno realizzato o semplicemente un lavoro come un altro?

Il mio lavoro è stato un sogno realizzato, era esattamente quello che volevo fare e soprattutto ho cercato sempre di svolgerlo con rigore e rispetto. E per questo naturalmente ho pagato prezzi a volte troppo alti.

Nel libro ammette che sul lavoro non aveva detto quasi a nessuno della sua malattia per paura di mostrare il suo “tallone d’Achille”. Ma crede possibile che possa essere stata anche uno sprone, un incitamento inconscio, a fare sempre meglio degli altri?

Gli ambienti di lavoro sono generalmente competitivi e la Rai lo è x antonomasia. Non volevo essere compatita, né considerata debole. Ho sempre fatto tutto e di più perché ho sempre pensato che nel realizzare di volta in volta i miei obiettivi la soddisfazione conseguente sarebbe stata una terapia perfetta per l’anima e anche per il fisico. Inoltre il mio metro per misurare la “soddisfazione” ha sempre avuto a che fare con i cosiddetti rapporti umani.. non certo con gradi o traguardi economici.

Nella sua vita avrà certamente riflettuto su tante cose e si sarà fatta anche un’idea di come il fisico e Sogni di Marzapane di Danila Bonitol’animo umano possano reagire e certe malattie…

Credo profondamente che il “cervello” questa macchina ancora in gran parte misteriosa sia la chiave per la comprensione della nostra esistenza fisica e psichica. Che corpo e mente siano legati indissolubilmente era già chiaro millenni fa. Oggi sappiamo di poter governare meglio la nostra salute prestando attenzione non solo alle terapie che ci fornisce la medicina tradizionale ma anche a come siamo in grado di controllare gli effetti che le paure generano dentro di noi.

Molte volte un aggravante, per le persone malate, è la solitudine. E non parlo soltanto di quella fisica… Lei ne soffre?

Non ho mai sofferto di solitudine, sono fortunata e comunque penso che una “buona solitudine” faccia crescere. Io difficilmente mi annoio….

Nel suo lavoro è riuscita a farsi amicizie vere? E cosa pensa dell’amicizia, ci crede?

Credo nell’amicizia, penso abbia caratteristiche ondulatorie come il tempo e come la vita. Ma se sei una persona in grado di “dare” e “darti” senza mistificazioni o ipocrisie, tutto prima o poi torna.

Da ciò e da come scrive, si capisce che lei è ha molto amato. Cosa ha rappresentato, e rappresenta, l’amore nella sua vita?

Penso che l’amore sia l’unica cosa che possa dare un senso al perché veniamo al mondo in questa forma imperfetta.

C’è un episodio, un gesto, una cosa in particolare, che ricorda con nostalgia?

Ho una nostalgia diciamo “caratteriale” per ciò che è passato. Una nostalgia tenera non “feroce” perché ho cercato di vivere sempre con molta consapevolezza del presente.

Ha rimpianti?

Non ho rimpianti particolari, e consiglierei il mio libro a chi ne è “attratto” magari solo x come è scritto….

C’è qualcosa che vorrebbe ancora realizzare?

Tantissime cose….

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