Fumetti: Newton Pitagorico e il rigeneratore soporifero
Newton Pitagorico e il rigeneratore soporifero
di Francesco Vacca, sceneggiatrice, e Simona Capovilla, illustratrice
(Topolino)
Nella sua lunga storia, il settimanale Topolino ha omaggiato moltissimi personaggi storici. Anche in questa nuova avventura Newton Pitagorico e il rigeneratore soporifero, ne troviamo un altro: riappare infatti il nipote di Archimede, Newton Pitagorico, ovvero il fisico britannico Isaac Newton scopritore della legge di gravitazione universale.
Con piacere abbiamo intervistato l’illustratrice Simona Capovilla. Torinese, dopo il diploma in pittura all’Accademia Albertina di belle arti, frequenta la Scuola internazionale di Comics. Inizia la carriera artistica nell’animazione come character designer e storyboard artist. Nel 2018 inizia la collaborazione con lo sceneggiatore Ivan Pellizzari per i disegni di Errata Corrige – Una storia di Carlo Negroni, graphic novel sulla vita dell’illustre novarese edito nel 2019 da Libreria Geografica.
Nello stesso periodo segue il comparto grafico del progetto FairPlay4U della Galatea comunicazioni e inizia la collaborazione con Edizioni Astragalo realizzando le illustrazioni della collana Le storie di pepe e del suo zaino magico, di cui recentemente è stato pubblicato il quinto volume. D
Da giugno 2021 entra a far parte dello staff dei collaboratori del periodico Topolino in qualità di disegnatrice per il quale ha già realizzato numerose storie.
Simona ci parli di lei e del suo incontro con il fumetto…
“Ho sempre amato i fumetti, sono cresciuta leggendo Topolino, il Giornalino e Tex. Sin da piccola mi divertivo a riconoscere gli autori dai disegni e prediligevo la lettura delle storie di cui apprezzavo gli autori. Inutile dire che il primo amore fu Giorgio Cavazzano. Sicuramente anche a lui si devono le mie future scelte accademiche e lavorative”.
Come è nata la sua collaborazione con il mondo Disney?
“Nel 2021 decisi di fare un tentativo serio per propormi come disegnatrice a Topolino. Realizzai qualche tavola di prova che sottoposi alla supervisione di Mattia Surroz (autore del giornale, amico nonché mio ex insegnante alla scuola comics). Lui mi incoraggiò a mandarle all’attenzione del direttore artistico Andrea Freccero e mi venne così assegnata una prima storia. Si presentò subito dopo l’occasione di cimentarmi con una storia lunga (30 tavole) Newton Pitagorico in: sono solo pensieri scritta da Marco Nucci e calendarizzata per il mese di dicembre dello stesso anno. Sarà la storia del mio esordio sul settimanale”.
Quando era solo una lettrice, quale personaggio amava di più? Ed oggi, con la profssionalità di illustratrice, quale personaggio le piace più realizzare?
“Tra i disneyani ho sempre empatizzato con lo sfortunato Paperino pur amando moltissimo il piglio diretto e un po’ cinico di zio Paperone. Da autrice amo moltissimo disegnare i piccoli abitanti di Paperopoli, come Newton e Qui Quo Qua”.
Quale tecnica utilizza per realizzare le sue tavole?
“Utilizzo principalmente la tavoletta grafica, quindi le tavole sono in formato digitale, sia le matite, sia le chine”.
Di quale libro le piacerebbe fare una trasposizione a fumetti?
“Ci sono già tante bellissime trasposizioni, molte delle quali sono tra le mie storie preferite di sempre. Casablanca di Cavazzano per esempio è un esempio inarrivabile per chiunque voglia cimentarsi in questo genere”.
In passato ha realizzato altre graphic novel?
“Una delle mie primissime pubblicazioni è proprio una graphic novel, una monografica in chiave romanzata su un personaggio storico novarese scritta da Ivan Pellizzari: Errata corrige: una storia di Carlo Negroni.
Progetti per il futuro?
“Per ora sono molto concentrata sul percorso in Topolino che spero sia lungo e fruttuoso. Anche se ho nel cassetto un paio di progetti destinati al mercato francese che spero un giorno possano vedere la luce”.
Intervista a cura di Fausto Bailo, organizzatore di eventi, e Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)