Parla Esposito, l’illustratore della graphic jornalism su Cucchi

Parla Esposito, l’illustratore della graphic jornalism su Cucchi

 

Domenico Esposito

Come promesso, continuano le interviste realizzate con la collaborazione di Fausto Bailo e della Premiata Libreria Marconi di Bra (CN) relative alla graphic Journalism: Il buio. La lunga notte di Stefano Cucchi (Round Robin Ed.) che uscirà  a giornifirmata dalla giornalista Floriana Bulfon (L’Espresso) e sceneggiato da Emanuele Bissattini con illustrazioni realizzate da Domenico Esposito Claudia Giuliani.

 

Dopo aver parlato con lo sceneggiatore, Emanuele Bissattini, questa è la volta dell’illustratore Domenico Esposito. Sentiamo cosa ci dice…

Esposito, quali sono i suoi illustratori di formazione?

“Ho sempre ammirato artisti molto vari tra loro, più di tutti apprezzo molto due categorie di questi: gli artisti che usano audaci soluzioni grafiche (John Paul Leon, Mike Mignola, Sergio Toppi, per citarne alcuni) e gli artisti conosciuti per uno stile più grottesco o deformed (Joe Madureira, Humberto Ramos, Chris Bachalo)” .

Leggeva già da piccolo?

“Si. Ho cominciato con il fumetto americano a 8-9 anni credo, crescendo l’interesse si è spostato dai supereroi al fumetto in generale e alla scoperta di autori da cui imparare”.

Quali sono stati i suoi primi passi nel mondo dei fumetti?

“Durante gli anni dell’università, facendo qualche tavola sui miti e leggende dall’isola di Ischia per un quotidiano locale”.

Secondo lei, quest’opera può essere definita come una graphic journalism?

Sicuramente. C’è stato un grande lavoro di ricerca e verifica fonti, sia per quanto riguarda la scrittura che per il disegno, cercando di essere il più fedeli e neutrali possibili nel racconto della vicenda”.

 

Quando è entrato a far parte del progetto editoriale che ha consentito la realizzazione di: Il buio, la lunga notte di Stefano Cucchi?

“Sono entrato in contatto con la casa editrice intorno a Febbraio-Marzo 2018, nei mesi successivi, prima dell’inizio effettivo del lavoro, abbiamo discusso su come strutturare il tutto”.

Quanto è stato complesso realizzare un fumetto tratto da un fatto di cronaca nera?

“La complessità è stata forse quella di dover narrare per immagini la realtà, che non è bella, accattivante o magari con un lieto fine come nei romanzi e nei film, ma trovare comunque un modo di rendere il tutto interessante, e spero, emozionante per il lettore”.

Quale tecnica grafica predilige per le realizzazioni delle sue tavole?

“Per queste tavole ho lavorato in digitale, per una questione di praticità e velocità, ma sono ancora legato agli strumenti tradizionali, che a volte utilizzo insieme al digitale (soprattutto in fase di sketch o layout)”

In passato ha realizzato altre graphic novel?

“Ho disegnato un altra storia ma che sarà di futura pubblicazione, questo però è il mio primo volume pubblicato”.

Come è stato accolto il fumetto al Lucca Comics?

Molto bene, l’accoglienza è stata positiva e devo dire sorprendente per i tempi brevi che abbiamo avuto per annunciare questa anteprima in fiera, ringrazio le molte persone che si sono fermate allo stand per farci i complimenti e acquistare il volume”.

 

Progetti per il futuro?

“Adesso sicuramente l’attenzione è rivolta verso la seconda fase del lavoro, promuovere il libro, dopo, vedremo, sinceramente mi interessa anche dedicarmi un po’ all’illustrazione”.

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