Il caso Cucchi: parla l’illustratrice Claudia Giuliani
Come promesso, dopo l’intervista allo sceneggiatore Emanuele Bissattini, quella all’illustratore Domenico Esposito, eccoci a fare due chiacchiere con Claudia Giuliani, l’altra illustratrice che ha firmato la graphic journalism Il Buio – la lunga notte di Stefano Cucchi.
Anche per questa intervista un grazio a Fausto Bailo e alla Premiata libreria Marconi di Bra (CN)
Claudia, quali sono i suoi illustratori di riferimento?
“I miei autori di riferimento, soprattutto per questo lavoro sono stati principalmente Ferdinando Tacconi e Luigi Siniscalchi senza tralasciare il gran maestro Gigi Cavenago.
Adoro il loro tratto da tempo e ho pensato che fosse una buona soluzione adottare uno stile simile ma molto più freddo e irregolare per ciò che avrei raccontato.
Volevo realizzare qualcosa di pungente e ho rafforzato e distinti il tutto con l’utilizzo dei grigi”.
Quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?
“Dopo il diploma in Scienze Sociali (un indirizzo lontano da ciò che poi ho deciso di fare), ho riscoperto il disegno. Ricordo che in quel periodo l’importanza di una scelta avrebbe determinato la mia strada. Avendo fin dalla nascita una buona mano nel disegno, decisi che la mia passione riscoperta, sarebbe stata il mio futuro. O almeno ci avrei provato. Così, subito dopo gli esami mi iscrissi al corso di fumetto nella Scuola Internazionale di Comics a Roma“.
Quando è entrata a far parte del progetto editoriale che ha consentito la realizzazione di Il buio, la lunga notte di Stefano Cucchi?
“Fine estate. Ricordo la chiamata dell’editor di Round Robin editrice, Luigi Politano e la sua proposta di realizzare una trentina di tavole di dossier integrative e di approfondimento alla graphic novel Il Buio – la lunga notte di Stefano Cucchi che intanto, prendeva già forma dalla mano dell’altro autore, Domenico Esposito. Non ho saputo dirgli di no, benchè avessi altri impegni”.
Quanto è stato complesso realizzare un fumetto tratto da un fatto di cronaca nera?
“Non è stato semplice. Soprattutto il lavoro ai testi della giornalista Floriana Bulfon (L’Espresso) e dell’autore noir e sceneggiatore Emanuele Bissattini. Insieme hanno svolto un lavoro straordinario. Sono stati attenti ad ogni evento, non hanno tralasciato nulla. Ci hanno indirizzati con attenzione su ogni scena. Il lavoro più difficile è passato prima sotto le loro mani, per renderlo più semplice e lineare a me e Domenico con i disegni. E’ stato un gran lavoro di squadra e mi ritengo soddisfatta del prodotto ottenuto e di aver collaborato con loro”.
Quale tecnica grafica predilige per le realizzazioni delle sue tavole?
“Quando lavoro sulle graphic novel preferisco arricchire la tavola in bianco e nero con i grigi. Completano il mio segno. Qui è servito anche a differenziare la mia parte di lavoro da quella del collega Domenico Esposito“.
In passato ha realizzato altre graphic novel?
“Sì, sono autrice di altre due graphic novel edite sempre Round Robin editrice. La prima è Soldi Sporchi – corruzione riciclaggio e abuso di potere tra Europa e Delta del Niger (ottobre 2015) con i testi di Re:Common con la quale esordii e vinsi la 1° edizione del Premio Andrea Pazienza come miglior graphic novel d’inchiesta. La seconda è L’alleato Azero – Gas e petrolio contro diritti umani (Novembre 2016) con i testi sempre di Re:Common“.
Come è stato accolto il fumetto al Lucca Comics and games 2018?
“L’editore Luigi Politano, con sorpresa di noi autori, è riuscito a portare in anteprima Il Buio – la lunga notte di Stefano Cucchi a Lucca comics and games 2018; fiera internazionale conosciutissima conclusasi qualche giorno fa.
E’ stato accolto benissimo fin dai primi giorni e da metà novembre sarà disponibile in tutte le librerie d’Italia. In fiera, molte sono state le persone interessate all’argomento; informandosi sulla struttura del lavoro e complimentandosi con il prodotto realizzato.
Più di qualcuno è venuto a trovarci in stand dopo aver letto le tavole in anteprima rilasciate in qualche articolo. Altre invece, perchè il caso Cucchi non l’hanno mai abbandonato. Posso dire che la risposta da parte del pubblico è stata molto positiva“.
Secondo lei, la vicenda che subì Stefano Cucchi, può essere paragonato allo stesso trattamento che subirono Sacco e Vanzetti?
“Dalla documentazione che ho utilizzato per conoscere un pochino di più il caso Sacco e Vanzetti, si evince che anche loro, seppur in situazioni e tempi differenti, come Stefano Cucchi non sono stati tutelati dallo Stato. Entrambi i casi, seppur simili, non sono stati affrontati nella maniera più limpida e corretta che uno Stato ad oggi e al tempo passato, dovrebbe e avrebbe dovuto affrontare”.
Progetti per il futuro?
“Da qualche anno ad oggi sono impegnata con la colorazione digitale. Come colorista, al momento sto chiudendo più di qualche progetto, per essere pronta a lavorare a nuove storie a partire da gennaio 2019″.