“Il fiore del Cappero”, il nuovo giallo di Carlo Sorgia

“Il fiore del Cappero”, il nuovo giallo di Carlo Sorgia

(Ph copertina di Diego Generali)

Carlo Sorgia

Chi è Carlo Sorgia

Cagliaritano, è stato per una vita dirigente presso una banca estera. Ora è in pensione e si dedica completamente alla sua passione per la scrittura, spaziando tra poesie, racconti e romanzi.

 

In pochi anni ha pubblicato cinque raccolte di poesie e quattro opere di narrativa: un romanzo autobiografico, A cavallo della vita (ed. Booksprint, 2012), Il sangue è solo un liquido? Storia di una famiglia ritrovata (ed. La riflessione, 2014), Delitto a Bosa (ed. Di Buono, 2016), Tutta colpa della luna (Lfa Publisher), Il maialetto rapito e altre storie (ed. LFA Napoli, 2019 –raccolta di storie ber l’infanzia)
Il fiore del Cappero è la sua ultima fatica letteraria.

 

Si interessa e pratica anche la pittura, il teatro e la fotografia. E’ attratto dal giardinaggio e dalla cucina dai sapori intensi e schietti. Fa parte di diverse commissioni letterarie in qualità di giurato. I più curiosi possono visitare il suo Blog

Di cosa parla Il fiore del Cappero

Protagonista di questo giallo è ancora una volta Nino Lo Cascio, ora maresciallo in pensione e investigatore privato. Dopo la rottura con la moglie, vive solo in una casetta che ha visto lo sbocciare dell’amore per la giovane collega Claudia che, ora, ricopre un incarico di prestigio nella squadra investigativa dei Carabinieri, a Pavia.

Nonostante i due non si sentano più da tempo, è proprio da lei che gli arriva una raccomandata. Claudia gli chiede aiuto per un caso che ha scosso la comunità pavese: l’omicidio del sacrestano, trovato senza vita proprio in canonica.
Nino, di fronte a questa richiesta, pur combattuto, non si tira indietro e parte per raggiungerla a Pavia. Quando la incontra all’aeroporto sembra che il tempo non sia passato e la passione fra loro riesplode più forte che mai.

Ma l’uccisione del sacrestano della chiesa che si trova vicino alla caserma, un caso non comune, impegna tutte le loro energie. L’uomo comincia così ad investigare partendo dal Vescovo che si mostra disponibile e collaborativo, forse troppo, e dal parroco che, nel frattempo, si è rinchiuso in un convento di clausura.

Ad ingarbugliare ancora di più la situazione, ci si mette anche la scomparsa di Silvana, un’assidua frequentatrice della parrocchia, la cui auto vene ritrovata in fondo al Ticino.

Nel frattempo a Claudia arriva una lettera anonima che la sprona a scavare nella vita del parroco e Nino comincia a porsi qualche domanda in più sul marito di Silvana, un uomo di vent’anni più grande di lei…

Cosa ne penso

Un bel giallo poliziesco, che scorre fluido nelle vene di chi legge, proprio come il fiume Ticino, protagonista in parte della vicenda.
A differenza delle altre storie con protagonista Nino Lo Cascio, questa non si ambienta nell’amata Sardegna, ma a Pavia, città che comunque l’autore ben conosce per averla frequentata per motivi di lavoro.

 

(Ph dal web)

Con la consueta intelligenza e delicatezza, Carlo Sorgia confeziona un giallo classico con una Premessa che attira subito l’attenzione, un corpus di indagine ben delineato, congetture, deduzioni e conclusioni che chiarificano tutto.
Tanti sono gli elementi che rendono questa storia interessante: i caratteri dei personaggi, per esempio, i legami tra loro, l’amore, la fedeltà a qualcosa che non si può cancellare, il senso del tradimento. Ma è la fatica della vita, con i suoi piccoli e grandi drammi, ad insegnare che, spesso, è proprio da questi che si sviluppa il crimine, indissolubilmente legato alle umane vicende.

 

Un commento a parte lo merita il titolo,particolare ed evocativo, Il fiore di cappero, attraverso il quale l’autore dal reale si innalza verso spazi figurativi in cui cerca rappresentazioni dell’anima:
“ Questa non è una piantina qualsiasi. È una pianta avara, riesce a vivere su costoni rocciosi di calcare e in campi assolati. Necessita di poco. Qualche goccia di acqua e tanto amore le è sufficiente per vederla fiorire. Fa un fiore candido quanto l’amore che provo per te e ha lunghi pistilli rosso passione, perché tu capisca quanto io ti desideri. Prenditi cura di questo vaso che fiorirà quando, liberato dai laccioli che ti tengono distante da me, avrai scelto per l’amore. Quello per me e per me soltanto. Ti aspetto a costo di attendere tutta una vita”.

La scrittura fresca e chiara dell’autore ben si coniuga con un plot disegnato con cura che stuzzica costantemente le capacità deduttive e l’intuito del lettore, rendendo la lettura molto partecipata, imperdibile per chi ama il giallo deduttivo senza scivoloni nell’hard boiled.

 

Anche le atmosfere sono azzeccate, mai sopra le righe, delicate e fascinose, e accompagnano con efficacia tutta la storia.
Un libro sicuramente consigliato, elegante per quanto lo possa essere un giallo, ricco di sotterranee emozioni e di personaggi che si fanno amare.

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