‘In Rambo we trust’ parla l’autore Fabrizio Di Nicola

‘In Rambo we trust’ parla l’autore Fabrizio Di Nicola


Fabrizio Di Nicola in arte Pluc, pescarese classe ’83, ha disegnato in qualsiasi ambito: dalle copertine per i libri alle riviste per l’infanzia, dalla pubblicità fino ad essere anche il vignettista di Buongiorno Regione Abruzzo su RAI3.

 

Come fumettista ha pubblicato con svariate realtà editoriali e le sue opere sono uscite, oltre che in Italia, in molti Paesi. Tra le collaborazioni più importanti figurano le Edizioni Nicola Pesce, Magic Press, Saldapress, Edizioni Giunti, La Stampa, Lisciani comics, Shockdom, Tunuè e Tora Edizioni, con la quale pubblica nel 2024 la sua prima opera da autore completo: In Rambo we trust.


Fabrizio, quando è nata in lei la passione per il fumetto?

“La passione per il fumetto è nata come diretta conseguenza a quella del disegno. Sin dagli anni della scuola materna disegnavo di continuo i personaggi dei miei cartoni animati preferiti, soprattutto Disney. Appena ho iniziato a leggere mi sono appassionato al mondo dei fumetti, Topolino su tutti, ritrovandoci quei personaggi che vedevo nei cartoni”.

Quali studi sono necessari per diventare illustratore?

“Dopo aver copiato per anni e anni le pagine dei fumetti che divoravo, in me è iniziata a covare l’idea che forse sarei potuto essere un di quelli che i fumetti li disegna. Allora, dopo l’Istituto d’arte di Pescara, la mia città, ho frequentato all’Accademia di Belle Arti una scuola di fumetto. Qui ho avuto la fortuna di avere insegnanti incredibili, professionisti di livello nazionale e internazionale che mi hanno trasmesso tutta una serie di nozioni legate al disegno e al linguaggio del fumetto. Da autodidatta, spinto solo dalla passione, non sarei mai riuscito ad arrivare a tanto. Ma la cosa importante non sono gli studi che si fanno, quanto le ore che poi si passano a mettere in pratica quanto appreso”.

I suoi primi passi nel mondo dell’editoria?

“Già nel periodo scolastico pubblicavo su diverse fanzine o riviste locali, lavori non particolarmente degni di nota, ma che mi hanno dato la possibilità di farmi le ossa e capire cosa significa rispettare le scadenze e le richieste dei clienti. Come illustratore ho esordito in maniera professionale realizzando decine di riviste per bambini per il mercato delle edicole. Nel fumetto, a parte piccole partecipazioni, ho avuto il mio esordio da autore nel 2013 con Detective SMullo – le mie prigioni scritto dallo sceneggiatore Davide La Rosa. Il fumetto, pur essendo autoprodotto, ha avuto un successo tale da essere notato dall’editore Nicola Pesce, che ha voluto affidarci un secondo volume. Da quel momento in poi ho avuto la fortuna e il piacere di pubblicare almeno un libro all’anno”.

Fabrizio Di Nicola in arte Pluc

Come è nata la tavola Lo chiamavano Triniqua?

“Ogni tanto, per staccare dai ritmi frenetici imposti dall’editoria, sento il bisogno di realizzare dei piccoli disegni per puro divertimento. Una cosa che mi ha divertito da subito è stata unire le mie due più grandi passioni: il fumetto Disney e il cinema di genere italiano, creando personaggi che sarebbero a dir poco improbabili sulle pagine di Topolino. Sono così nate le versioni a peperi o topi Disney di Franco e Ciccio, i personaggi della saga di Fantozzi, Lino Banfi, Diego Abatantuono e molti altri ancora, tutti visibili sulla mia pagina Instagram Fabrizio Pluc. In questo contesto non potevano mancare i miei più grandi miti, Bud Spencer e Terence Hill, che sono diventati protagonisti del poster Lo chiamavano Triniqua.

Quale tecnica grafica utilizza per creare i suoi lavori?

Mi sono formato in un’epoca analogica, in cui le cose si facevano esclusivamente a mano, ma se non si vuole rimanere cementati nel tempo e poco competitivi è indispensabile restare un minimo al passo coi tempi, magari senza farsi travolgere. Attualmente lavoro quasi esclusivamente in digitale con una tavoletta grafica, è sempre la mia mano a disegnare, solo che invece di carta e matita il tutto avviene sulla tavoletta con dei programmi specifici per il disegno. Comunque, appena posso, mi fiondo sugli strumenti classici ai quali sono affezionato”.

Ha mai realizzato graphic novel?

“Come già accennato, dal 2013 ho pubblicato in media un libro l’anno e ho una bibliografia piuttosto schizofrenica, in quanto cerco di non fare progetti troppo simili tra loro, sia di graficamente che a livello tematico. Per questo tra le mie pubblicazioni si trovano i due volumi dal tono leggero e parodistico Il dizionario dei film brutti a fumetti volume 1 e 2 accanto fumetti di divulgazione come 11 settembre – il complotto impossibile, Bruce Springsteen – Spiriti nella notte (la prima graphic novel al mondo sulla rockstar americana), Roba da Mostri, volume dedicato a un pubblico di più piccoli, per citarne alcuni. Non sopporto la ripetitività e questo mi porta a esplorare territori sempre nuovi e stimolanti”.

Progetti per il futuro?

“Nel futuro più prossimo c’è un progetto al quale sono estremamente legato, una graphic novel realizzata interamente da me. Si intitolerà In Rambo we trust e sarà un fumetto umoristico demenziale con qualche tocco di satira e uscirà molto probabilmente a fine estate per Tora Edizioni. Non so ancora la data esatta, quindi restate sintonizzati”.


Intervista a cura di Fausto Bailo, promotrice culturale, e della Premiata Libreria Marconi di Bra (CN)


 

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