Intervista a Federico Franzò, autore Disney
Federico Franzò è inchiostratore per gli autori Disney Francesco D’Ippolito dal 2006 e Vitale Mangiatordi dal 2012.
Dal 2008 al 2012 realizza con Sergio Badino la serie Mark & Thing per il mensile DM&C. Dal 2011 al 2015 collabora con la rivista a fumetti Winx Club.
Dal 2014 al 2016 per i Periodici San Paolo pubblica come disegnatore ne Il Giornalino per la serie Cricky & Fril. Dal 2015 è autore Disney per Topolino, nel 2017 copertinista per la testata Paper Sport.
Ha pubblicato anche per le testate Paperinik, I Classici Disney, Zio Paperone, Paperino.
Nel 2019 è disegnatore di CiccioGamer89 e le Olimpiadi degli Sport per Salani Editore.
Federico, ci dica qualcosa di lei e della sua passione per il fumetto…
“Da quando andavo all’asilo ho sempre disegnato pupazzetti e personaggini vari, facendoli muovere, interagire, parlare. Insomma, ho sempre manifestato l’intenzione, oltre che di disegnare, di raccontare storie. Forse è stato mettere su carta il mio giocare con i pupazzettini con cui passavo ore e ore, chissà.
L’arrivo al fumetto, sia letto che disegnato, suppongo sia stato inevitabile. Poi in realtà è tutto qui: l’esigenza è rimasta inviolata e indomabile fino all’età adulta e oltre, tanto forte da spingermi e, in un certo senso, costringermi a farne un lavoro”.
Quando è entrato come illustratore nel mondo Disney?
“Le mie prime esperienze lavorative Disney sono state come inchiostratore per il disegnatore Francesco D’Ippolito. E’ lui che mi ha istruito quando ero giovine inculcandomi tutto il necessario per farmi capire un linguaggio grafico così peculiare, complesso e codificato come quello di Topolino. Nei primi anni ’10 ho inchiostrato anche per il disegnatore Vitale Mangiatordi, altro valente disegnatore bravo oltre i limiti dell’immaginabile.
Disegnatore completo lo sono diventato a seguito del concorso del 2014; non sono passato subito ma mi sono state date da fare delle ulteriori prove, che alla fine dell’anno seguente mi hanno assurto come disegnatore e assunto ufficialmente da Disney/ Panini”.
Qual è stata la prima storia pubblicata sul settimanale Topolino?
“PICO E L’INCIDENTE DELLA BERNOCCOLOGIA, su testi di Giorgio Fontana, Topo n.3149. Non ricordo il giorno preciso ma il mese era marzo 2016. Se non contiamo le sceneggiature di prova (molto brevi), è stata la mia prima storia Disney. Sicuramente è stata la prima storia “lunga”.
Quanto tempo è stato necessario per la realizzazione delle tavole del fumetto Le pensatore di Fiuto Joe – Un tesoro rotolante?
“Dunque, i primi 4 episodi della serie di Fiuto Joe li ho fatti tutti insieme in un paio di mesi, facendo in serie tutti i vari passaggi (tutti i layout di tutte le storie, tutte le matite, tutte le chine). Per un discorso di media aritmetica diciamo quindi che c’ho messo un paio di settimane.
Ho preferito la lavorazione in serie per passare ai definitivi il più tardi possibile, essendo Fiuto Joe e il suo proprietario Dinamite Bla personaggi con cui ho poca confidenza, in modo da macinare più bozze possibili prima di passare a fasi non più correggibili”.
Quando era bambino quale cartone della Disney le piaceva di più, da illustratore quale personaggio la stimola di più?
“La scelta è ampia, in generale i corti vecchi vecchi erano quelli che mi piacevano di più, in particolare quelli con la combo Topolino/Paperino/Pippo. Che fighi quelli! Erano uscite un po’ di videocassette con raccolte di varie Silly Symphonies e li sapevo a memoria. Come film avevo consumato la cassetta di Aladdin, ma perché c’era il personaggio del genio che ricordava la follia dei cartoon classici di mezzo secolo prima, quindi la matrice è sempre quella.
Da disegnatore non saprei. Ogni personaggio va studiato, capito, rispettato in egual misura. Se devo fare una fan art sono tutti divertenti perché ho la libertà di usare filtri personali per interpretarli senza troppi pensieri. Se devo riprodurli per lavoro la faccenda invece si fa seria: la prima reazione è sempre il panico (è complicato, è difficile, è impossibile!), poi una volta presa la matita in mano e fatte quelle diecimila bozze per studiare un attimo il resto è in discesa.
No scherzo non è vero, è una faticaccia dall’inizio alla fine”!
Progetti per il futuro?
“Nella mia mente un sacco, sono pieno di idee e progetti che vorrei concretizzare in qualche modo.
Nella pratica mi barcameno tra le consegne per Disney e qualche commissione privata ogni tanto. Sono molto lento a livello di produttività e il tempo che rimane è assai poco. Ora che scrivo fino alla fine dell’estate sono a posto, poi si vedrà. Certi orizzonti per chi disegna sono, ahimè, assai poco lontani”.
Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)