Francesco Muzzopappa, voce brillante della letteratura italiana
Francesco Muzzopappa esordisce come scrittore nel 2013 con il romanzo Una posizione scomoda, prosegue l’anno successivo con Affari di famiglia e nel 2017 con Dente per dente con il quale vince il Premio Massimo Troisi. Nel 2018 pubblica Heidi, tutti con Fazi editore.
Ispirati a Una posizione scomoda e Heidi sono in lavorazione due grandi film. Il web lo ama per le straordinarie e irriverenti Fiabe Brevi che finiscono malissimo, prodotte in collaborazione con Sio, che su YouTube hanno raggiunto oltre i 20 milioni di visualizzazioni.
Le sue commedie per adulti fanno di lui una delle voci più brillanti della letteratura italiana.
Quest’anno viene dato alle stampe Il primo disastroso libro di Mat edito De Agostini, il suo primo folle romanzo per ragazzi.
Con grande piacere pubblichiamo questa intervista, ringraziandolo per la disponibilità, così come facciamo per Fausto Bailo e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che la hanno resa possibile.
Chi è Francesco e come è nata la sua passione per la scrittura?
“Sono un lettore forte, anzitutto. Il mio amore per i libri si è fortificato all’università. Mi sono laureato in lingue dopo un percorso denso di letture importanti e scoperte straordinarie.
Ci sono stati sia i grandi classici della letteratura italiana, inglese, spagnola e americana le cui opere che mi hanno introdotto nel mondo della satira, della parodia e dell’invettiva.
Su tutti Swift e Sterne. Da quel punto in poi il mio punto di vista sulla narrativa e sulla letteratura è cambiato. Ho imparato che si può parlare ai lettori facendoli sorridere e, al contempo, pensare. Poi è nato il resto”.
Quali sono stati i suoi autori preferiti?
“Ne ho tanti, molti diversi tra loro. Tra gli italiani Campanile, Flaiano, Marchesi, Ammaniti. Delibes tra gli spagnoli. Adoro Shteyngart e Sedaris per lo stile caustico e affilato, talvolta paradossale. Tra gli inglesi Wodehouse, ma sono alla continua ricerca. Mi interessano gli irrequieti”.
Come è avvenuto il suo incontro con la casa editrice DeA?
“Ci siamo incontrati intorno al progetto di Matt, un libro per ragazzi scritto con la stessa cura e la medesima dovizia che metto nei libri per adulti. È piaciuta la voce e l’estrema onestà del protagonista del mio romanzo, e a me è piaciuta la squadra. Mi sono sentito, e mi sento, molto protetto”.
Come nasce il personaggio Matt?
“Nasce molti anni fa. Matt c’è sempre stato, con la sua voce e con la sua personalità molto ben definita, ma non ho mai trovato il modo di applicarlo a una trama per adulti. Quando finalmente ho capito (troppo in ritardo) che avrei dovuto regalargli una storia alla sua altezza, ad altezza bambino, si è sbloccato il percorso e tutto è venuto da sé”.
Qual è la trama?
“Matt è un entusiasta e megalomane. Combina un disastro a pagina 1 e i genitori gli danno una punizione esemplare: la obbligano a fare volontariato per un mese in un centro per anziani, quegli spazi in cui i tanti nonni delle nostre tante province italiane si ritrovano nel pomeriggio per giocare a carte o scambiare quattro chiacchiere. Com’è ovvio che sia, Matt non è molto d’accordo con questa punizione, ma alla fine, circondato dalla sua cricca di amici divertenti e geniali, riuscirà non solo a gettare un colorato ponte generazionale, ma a risolvere un enorme problema del centro anziani. Una commedia divertente dalla morale solida“.
Quanto tempo ha richiesto realizzare questo lavoro?
“Tra riscritture, limature e l’inserimento dei fumetti a corredo del testo, grosso modo un anno intero di lavoro”.
Come descriverebbe il carattere di Matt con 3 colori?
“I colori della copertina secondo me lo rappresentano appieno. Azzurro come il cielo perché Matt è un ragazzino molto aperto, ama stare con la gente ed è totalmente limpido negli intenti. Giallo per la sua vivacità. E poi direi verde, perché è un libro che insegna a sperare”.
Progetti per il futuro?
“Sto scrivendo molte cose, ma al momento sono impegnato a raccontare Matt ai lettori, un lavoro che mi appassiona”.