Il Gattopardo diventa Il Paperopardo…
A pochi giorni dall’inaugurazione della 74° edizione del Festival del Cinema di Venezia, anche il nostro blog festeggia questa mostra delle arti con una serie di interviste che hanno come filo conduttore il cinema. Oggi è la volta de Il Paperopardo...
Due grandi personalità della cultura del ventesimo secolo unite da un libro pubblicato dalla Feltrinelli nel 1958, vincitore del Premio Strega. Stiamo parlando del un mitico manoscritto de Il Gattopardo narrato superbamente da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, uscito postumo, il quale trasse ispirazione dalle vicende storiche della sua famiglia, in particolar modo dalla biografia del bisnonno, il principe Giulio Fabrizio Tomasi, nell’opera letteraria il principe Fabrizio Salina.
Pochi anni dopo venne riadattato per la versione cinematografica dal maestro Luchino Visconti con un cast stellare Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, con la quale vinse la Palma D’oro nella 16° edizione del Festival di Cannes.
Il settimanale Topolino n°3158 non poteva non omaggiare un cosi grande romanzo della cultura italiana, sceneggiato da Marco Bosco, illustrato dalla bravissima Giada Perissinotto, ci fanno rivivere le atmosfere del grande romanzo storico attraverso Don Paperon Corbera, principe di Salina, detto il Paperopardo.
Oltre che l’illustratrice Giada Perissinotto, ringraziamo il nostro collaboratore Fausto Bailo che l’ha intervistato per noi e la Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn) che, come sempre, ha collaborato fattivamente.
Giada, quando è nata in lei la passione per l’illustrazione?
“Disegno da quando ero piccolina, diciamo che è nata con me! Poi verso i 19 anni ho sviluppato la voglia di apprendere di più fino a fare una scuola di fumetto qui a Roma”.
Quali sono i suoi illustratori di formazione?
“Mi piace un pò di tutto dalle opere classiche ai manga , fino all’animazione e agli autori storici disney. Cerco di conoscere il più possibile per poi prendere ispirazione. Nello specifico del fumetto adori i manga giapponesi e invece per quanto riguarda gli autori italiani amo Cavazzano, Carpi, Scarpa autori di altissimo livello nel mondo Disney italiani che seguo da quando ero piccola e mi hanno ispirato molto”.
Come è nata l’idea di ridar anima e corpo al Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa?
“Credo che l’idea sia nata come al solito all’interno della redazione di Topolino, allo sceneggiatore poi il compito di realizzare la sceneggiatura, per poi passarla a me per i disegni”.
Per creare la storia, Il Paperopardo, avete visionato trasposizioni cinematografiche oppure teatrali?
“Solamente cinematografiche, ho rivisto il film più di una volta prima di iniziare la lavorazione e anche durante per prendere spunto per le ambientazioni i costumi etc”.
Quale scena della storia, Il Paperopardo, le è piaciuto di più rappresentare?
“Sicuramente la scena del ballo! E’ una scena che mi era rimasta impressa fin da piccola per la sontuosità e le atmosfere. Ma è stato molto interessante anche muovere il personaggio di Paperone che interpreta il principe Salina, molto profondo e impegnativo, non facile da gestire come personaggio disneyanizzato. Quale illustrazione rappresenta meglio la sintesi della storia, Il Paperopardo. Indubbiamente la copertina con Paperin Tancredi che balla con la sua Paperina – Angelica mentre dietro vediamo la bella immagine della Sicilia di un tempo.