Intervista a Iuri Lombardi, autore di ‘La Via Lattea’
La Via Lattea
di Iuri Lombardi
(LuoghInteriori, 2023)
Chi è Iuri Lombardi
Poeta, scrittore, saggista e drammaturgo. Ha pubblicato per la narrativa i romanzi: Briganti e Saltimbanchi, Contando i nostri passi, La sensualità dell’erba, Il cristo disubbidiente, Mezzogiorno di luna.
Per la Poesia: La Somma dei giorni, Black out, Il condominio impossibile, Lo zoo di Gioele, La religione del corpo, Il Sarto di San Valentino, Dizionario delle notti.
Come racconti: Il grande bluff, La camicia di Sardanapalo, I racconti. Per la saggistica: L’apostolo dell’eresia. Per il teatro: La spogliazione, Soqquadro.
La Via Lattea, uscito da poche settimane, è la sua ultima fatica.
Di cosa parla La Via Lattea
Cos’è La Via Lattea? Roma, il Paradiso o il lembo di Lucania che cancella il tempo e ridisegna i confini dei personaggi di questa storia?
C’è Giorgio, fotografo fiorentino trapiantato a Roma che sopravvive prestando gli abiti ai morti, c’è Pedro, Apollo di periferia nato giostraio e divenuto gigolò ma soprattutto c’è Molly, la youtuber di successo che porta con sé l’eredità criminale della famiglia Testaccio, tre generazioni aggrappate alla terra più fertile e dura d’Italia, un regno magico popolato di corvi, nibbi e segnato dalle liquirizie che stordiscono i sensi.
Attraverso un racconto polifonico, fatto di flashback e dialoghi serrati, da una Roma estiva in piena crisi di governo a una Lucania quasi edibile con odori e colori selvaggi, il destino itinerante di Molly e della sua famiglia chiude il cerchio della sopravvivenza con un geniale progetto turistico che riscatta nella masseria di famiglia ogni piaga generazionale.
Il lirismo della città eterna coi quartieri intrecciati come ceste di vimini si coniuga all’arazzo pastorale di Nova Siri e Policoro attraverso un erotismo traboccante come una vasca da bagno ricolma di Aglianico.
Da dove prende le idee per le storie?
“Le idee le prendo dalla vita, attingo dal pozzo dell’ordinario quel c’è o può esserci di straordinario. D’altronde niente è più straordinario della realtà.
Se facciamo un esercizio di ascolto ci accorgiamo che intorno a noi c’è un mondo tutto da scoprire, ma soprattutto da decifrare. E la letteratura non è altro che una differenza: la realtà tradotta in un altro linguaggio”.
Vuole aggiungere qualcosa sulla trama…
“Il libro vuole essere un romanzo antropologico, per fare questo ho orchestrato una sorta di sagra familiare, una summa di eventi e di personaggi che girano attorno, in epoche e tempi diversi, a una masseria nella Lucania più remota”.
Ci sono personaggi nei suoi libri che hanno somiglianze con lei o persone che conosce?
“Si e no. Giorgio è il corrispettivo di Iuri in russo e spesso questo personaggio ricompare tra le mie pagine, in narrativa come in poesia. Ma è solo un gioco di nomi, per il resto no, sono personaggi inventati. Non credo di essere autobiografico quando scrivo, il lettore non ha bisogno di sapere di te o di cosa fai ma vuole ascoltare la vita. Quindi quando scrivo penso sempre all’altro mai a me. Io, inteso come Iuri Non esisto come io narrativo ma solo come io vivente”.
Quale colore può racchiudere le vicende personali di Giorgio, Pedro, Molly?
“Il giallo antico, detto anche giallo ocra per una moltitudine di ragioni. Giallo ocra è il colore della campagna lucana d’estate e prima e dopo la mietitura del grano duro. Poi il giallo è un colore sinestetico per me, una sorta di cromia che unisce universi sensoriali. Non è un caso che per i teorici della comunicazione – nella vita faccio da sempre il venditore oltre che lo scrittore- il giallo è il tono dell’amicizia e della fratellanza. Giallo è anche il colore del libertarismo, i primi sindacalisti liberali della Germania inizio novecento si distinguevano proprio per il colore giallo della loro uniforme. Infine il giallo è il colore del SOS, del soccorso. Penso sia, volendo allungare il discorso, un colore universale, in cui tutti si riconoscono”.
Sogni nel cassetto?
“Dovrei uscire con una nuova raccolta poetica a breve e sto scrivendo un nuovo romanzo. Ma il vero sogno nel cassetto che ho è continuare a vivere.”
Intervista a cura di Fausto Bailo, promotore culturale e della Premiata Libreria Marconi di Bra (Cn)